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viva l' Italia

Ultimo Aggiornamento: 27/07/2005 11:35
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27/07/2005 09:58
 
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Viva l'Italia, l'Italia liberata,
l'Italia del valzer, l'Italia del caffè.
L'Italia derubata e colpita al cuore,
viva l'Italia, l'Italia che non muore.
Viva l'Italia, presa a tradimento,
l'Italia assassinata dai giornali e dal cemento,
l'Italia con gli occhi asciutti nella notte scura,
viva l'Italia, l'Italia che non ha paura.
Viva l'Italia, l'Italia che è in mezzo al mare,
l'Italia dimenticata e l'Italia da dimenticare,
l'Italia metà giardino e metà galera,
viva l'Italia, l'Italia tutta intera.
Viva l'Italia, l'Italia che lavora,
l'Italia che si dispera, l'Italia che si innamora,
l'Italia metà dovere e metà fortuna,
viva l'Italia, l'Italia sulla luna.
Viva l'Italia, l'Italia del 12 dicembre,
l'Italia con le bandiere, l'Italia nuda come sempre,
l'Italia con gli occhi aperti nella notte triste,
viva l'Italia, l'Italia che resiste




**Alle sette e' arrivata l'orchestra, non cosetta di cinque elementi, ma un intero mucchio di oboe e tromboni e sassofoni e viole e cornette e flauti e tamburi grandi e piccoli. Gli ultimi bagnanti sono ritornati dalla spiaggia e stanno vestendosi di sopra; le macchine arrivate da New York sono disposte su cinque file lungo il viale; gia' le sale e i saloni e le verande sono sgargianti di colori e di pettinature nuove e strane e di scialli che superano i sogni di un castigliano.**
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27/07/2005 10:26
 
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qualche decennio dopo...

Tempo reale

Paese di terra terra di cani
Paese di terra e di polvere
Paese di pecore e pescecani
E fuoco sotto la cenere
Dentro le stanze del Potere l'Autorità
va a tavola con l'anarchia
Mentre il ritratto della Verità si sta squagliando
e la vernice va via
E il Pubblico spera che tutto ritorni com'era
che sia solo un fatto di tecnologia
E sotto gli occhi della Fraternità
la Libertà con un chiodo tortura la Democrazia

Paese di terra terra di fumo
paese di figli di donne di strada
E dove se rubi non muore nessuno
E dove il crimine paga
C'è un segno di gesso per terra
e la gente che sta a guardare
Qualcuno che accusa qualcuno
Però lo ha visto solamente passare
E nessuno ricorda la faccia del boia
è un ricordo spiacevole
E resta soltanto quel segno di gesso per terra
Però non c'è nessun colpevole

Paese di zucchero, terra di miele
Paese di terra di acqua e di grano
Paese di crescita in tempo reale
E piani urbanistici sotto al vulcano
Paese di ricchi e di esuberi
e tasse pagate dai poveri
E pane che cresce sugli alberi
e macchine in fila nel sole
Paese di banche, di treni di aerei di navi
che esplodono
Ancora in cerca d'autore
Paese di uomini tutti d'un pezzo
Che tutti hanno un prezzo
e niente c'ha valore

Paese di terra terra di sale
e valle senza più lacrime
Giardino d'Europa, stella e stivale
Papaveri e vipere e papere
dov'è finita la tua dolcezza famosa tanto tempo fa
E' chiusa a chiave dentro la tristezza
dei buchi neri delle tue città
Chissà se davvero esisteva una volta o se era una favola
o se tornerà
E però se potessi rinascere ancora
Preferirei non rinascere qua








A me piacciono gli anfratti bui
delle osterie dormienti,
dove la gente culmina nell'eccesso del canto,
a me piacciono le cose bestemmiate e leggere,
e i calici di vino profondi,
dove la mente esulta,
livello magico di pensiero.
troppo sciocco è piangere sopra un amore perduto
malvissuto e scostante,
magico l'acre sapore del vino
indenne,
meglio l'ubriacatura del genio,
meglio sì meglio
l'indagine sorda delle scorrevolezze di vite


Nella realtà sociale, nonostante tutti i mutamenti, il dominio dell'uomo sull'uomo rimane il continuum storico che congiunge la Ragione pretecnologica a quella tecnologica.

L'uomo è divenuto un superuomo... Ma il superuomo con il suo sovrumano potere non è pervenuto al livello di una sovrumana razionalità. Più il suo potere cresce, e più egli diventa anzi un pover'uomo. Le nostre coscienze non possono non essere scosse dalla constatazione che, più cresciamo e diventiamo superuomini, e più siamo disumani.


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27/07/2005 11:35
 
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Re:

Scritto da: leverkuhn83 27/07/2005 10.26


qualche decennio dopo...

Tempo reale

Paese di terra terra di cani
Paese di terra e di polvere
Paese di pecore e pescecani
E fuoco sotto la cenere
Dentro le stanze del Potere l'Autorità
va a tavola con l'anarchia
Mentre il ritratto della Verità si sta squagliando
e la vernice va via
E il Pubblico spera che tutto ritorni com'era
che sia solo un fatto di tecnologia
E sotto gli occhi della Fraternità
la Libertà con un chiodo tortura la Democrazia

Paese di terra terra di fumo
paese di figli di donne di strada
E dove se rubi non muore nessuno
E dove il crimine paga
C'è un segno di gesso per terra
e la gente che sta a guardare
Qualcuno che accusa qualcuno
Però lo ha visto solamente passare
E nessuno ricorda la faccia del boia
è un ricordo spiacevole
E resta soltanto quel segno di gesso per terra
Però non c'è nessun colpevole

Paese di zucchero, terra di miele
Paese di terra di acqua e di grano
Paese di crescita in tempo reale
E piani urbanistici sotto al vulcano
Paese di ricchi e di esuberi
e tasse pagate dai poveri
E pane che cresce sugli alberi
e macchine in fila nel sole
Paese di banche, di treni di aerei di navi
che esplodono
Ancora in cerca d'autore
Paese di uomini tutti d'un pezzo
Che tutti hanno un prezzo
e niente c'ha valore

Paese di terra terra di sale
e valle senza più lacrime
Giardino d'Europa, stella e stivale
Papaveri e vipere e papere
dov'è finita la tua dolcezza famosa tanto tempo fa
E' chiusa a chiave dentro la tristezza
dei buchi neri delle tue città
Chissà se davvero esisteva una volta o se era una favola
o se tornerà
E però se potessi rinascere ancora
Preferirei non rinascere qua







[SM=x43630]




**Alle sette e' arrivata l'orchestra, non cosetta di cinque elementi, ma un intero mucchio di oboe e tromboni e sassofoni e viole e cornette e flauti e tamburi grandi e piccoli. Gli ultimi bagnanti sono ritornati dalla spiaggia e stanno vestendosi di sopra; le macchine arrivate da New York sono disposte su cinque file lungo il viale; gia' le sale e i saloni e le verande sono sgargianti di colori e di pettinature nuove e strane e di scialli che superano i sogni di un castigliano.**
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