Non so fino a che punto sia corretto pensare che un disabile non possa fare il magistrato. Non entro nel merito di questo discorso, perché dovrei conoscere tempi e organizzazione del lavoro dei magistrati, e non ho questa visione "dal di dentro" dei loro oneri.
Non so se un magistrato possa, o meno, operare a giorni alterni. Se sia possibile affidargli solo procedimenti "non urgenti", o se oggettivamente un impedimento del genere renderebbe impossibile l'espletamento degli incarichi base previsti dal suo ruolo.
Non so, quindi taccio.
Tuttavia condivido la chiusura dell'articolo: gli interessi di un singolo privato, per quanto legittimi, non possono travolgere quelli di tutti gli altri.
La soluzione migliore, secondo me, l'ho già indicata, ed è in un "adattare" l'interesse del singolo, realizzandolo a patto di non annientare quello generale.
Anche a costo di far venir meno, eccezionalmente, principi di garanzia quali l'irriconoscibilità dei singoli candidati.
Nemmeno per me è scontato un rinvio: mi sembra oggettivamente non la soluzione più sensata.