Ci sono ragioni da ambo le parti.
Ha ragione Pisicchio a dire che chi si oppone lo fa principalmente per interessi conservatori e per una incapacità nemmeno tanto latente.
E' anche vero che la riforma proposta è un po' troppo brutale, e come tutte le cose brutali ha tanti aspetti decisamente sciocchi.
Molti corsi, come appunto Storia dell'arte, vanno fatti in italiano.
Archeologia, se proprio non la vuoi fare in italiano, la studi in tedesco.
La stessa architettura...così come molti altri corsi...non vedo l'utilità né il nesso nello studiarli esclusivamente in inglese.
Anche il diritto si può studiare in inglese, ma sarebbe decisamente meglio l'italiano se non proprio il tedesco.
Quello proposto mi sembra un modo un po' ottuso di pensare alla globalizzazione.
Istituiscano pure degli
specifici corsi esclusivamente in inglese...ma una generale "abolizione" della lingua italiana la vedo più una mossa per attirare un po' di clamore che un processo di riforma serio e razionale.