Un'acuta osservazione.
Nei casi proposti dall'articolo, la cattedra universitaria è quasi un'obbligata opera di redenzione per chiunque abbia scandali e storie barbine alle spalle. Interessante è l'effetto che questo produce agli occhi del cittadino spettatore.
I buoni invece, quelli destinati al paradiso, trascorrono la "pensione" negli organismi internazionali
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Il processo inverso,come ha fatto giustamente notare, è anch'esso possibile,ma a conti fatti è,a mio avviso, pù un'anomalia italiana che un fenomeno globale e nasce essenzialmente dal più grande scandalo della seconda repubblica: assenza d'idee e di formazione politica.
Diffidare dalla competenza è forse peccato, ma se questa è "tecnica" non è poi così sbagliato. La laurea non infonde la scienza e a ben vedere -magari la mia è un'analisi faziosa- questo teatrino nasce dalla deresponsabilizzazione dei partiti che invece di formare nuove leve preferiscono presentare solo curricola ad effetto,ma slegati dall'utilità diretta dell'intervento politico,c'est à dire, il tecnico è un essenziale consigliere,ma un pessimo politico (nell'accezione alta del termine).
[Modificato da giusperito 13/05/2013 17:13]