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Ultima cattedra

Ultimo Aggiornamento: 16/05/2013 09:48
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12/05/2013 19:16
 
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E’ l’alternativa ai giardinetti, alla depressione e all’eterno doloroso ritorno al momento in cui tutto è andato perduto. E’ l’ultimo rifugio dei governatori beccati con le prostitute, dei deputati che mandano foto in mutande su Twitter alle studentesse, dei capi della Cia che scrivono sconcezze alla propria biografa, degli stilisti che tengono comizi antisemiti. E’ la cattedra universitaria: un posto sicuro, un po’ defilato ma pur sempre prestigioso, dove ridipingersi l’anima e non morire di nulla. Eliot Spitzer, dopo le dimissioni da governatore dello stato di New York per quella storia di ragazze squillo, insegna “Law and Public Policy” al City College a Manhattan. John Galliano, che ha perso il lavoro da Christian Dior dopo avere delirato, ubriaco in un bar, inneggiando ad Adolf Hitler, guiderà un corso alla New School of Design, dal titolo: “Mostrami le emozioni”. E David Petraeus, che ha mostrato al mondo che nemmeno il capo della Cia è in grado di gestire con accortezza i propri segreti, e non possiede nemmeno indirizzi email che si autodistruggono, non andrà più in missione speciale in Afghanistan portandosi dietro una biografa muscolosa in tuta mimetica aderente e scollata, ma avrà due incarichi in due diverse università americane (California e New York), dove insegnerà Politiche pubbliche, e non Gestione di informazioni riservate.

Scrive il New York Times che l’insegnamento universitario è un buon modo, per gli ex potenti con la lettera scarlatta cucita addosso, per non scomparire, e anzi riabilitarsi associando la propria immagine ad attività intellettuali; è anche un ottimo metodo, per le università, per avere nomi prestigiosi che, senza l’inciampo nello scandalo, sarebbero stati fuori portata (David Petraeus ad esempio doveva diventare, terminato il suo incarico, rettore di Princeton, non un qualunque professore a contratto). Come il divano firmato ma fallato, che si compra con lo sconto, così Eliot Spitzer è stato pagato, per il suo seminario settimanale, meno di cinquemila dollari a semestre, e li ha donati alla scuola dopo che gli altri professori hanno detto che era uno stipendio un po’ troppo alto, per un professore aggiunto. Ma ha detto che è stata “un’enorme gioia, ogni settimana”. Anthony Weiner, il deputato bellimbusto che tuittava foto di sé in mutande a studentesse sconosciute mentre la moglie, consigliera di Hillary Clinton, era incinta del primo figlio, ha detto che, se dovesse decidere di non tentare la corsa a sindaco di New York, potrebbe scegliere l’insegnamento (non nelle stesse università delle studentesse a cui mandava le foto).

Un’ultima spiaggia, un modo per non cominciare a bere e per continuare a farsi la barba la mattina. Una specie di dignitoso epilogo, anche, ma con gli occhi degli studenti puntati addosso, l’iniziale ilarità per i casini combinati: i muscoli della biografa, le escort, le mutande grigie rigonfie, soprattutto l’evidente, sostanziale goffaggine tecnologica di signori un tempo importanti che fa sempre molto ridere i giovani. Nel romanzo del premio Nobel per la Letteratura J. M. Coetzee, “Vergogna” (Einaudi) il professore divorziato deve abbandonare l’insegnamento per uno scandalo sessuale, una studentessa che lo accusa di molestie, e viene giudicato indegno dai suoi stessi colleghi. E il protagonista della “Macchia umana” di Philip Roth deve lasciare il college per un’accusa di razzismo. Dopo l’università, però, non ci sono altre ultime spiagge in cui rifugiarsi, solo molta letteratura.

© - FOGLIO QUOTIDIANO

di Annalena Benini – @annalenabenini

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12/05/2013 21:11
 
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Dal professore Prisco, che mi prega di postare

Bell'articolo, grazie. A volte però vale anche l'inverso: acquisire prestigio in cattedra e poi darsi alla politica. Non faccio esempi, sono alla portata di chiunque segua l'attualità presente e passata. Oggi, semmai, la novità interessante è essere un quisque de populo e perciò venire candidato alle Camere. Da molte parti, cioè (sicuramente nel Movimento Cinque Stelle) si diffida della "competenza" e si richiede una precedente "verginità politica" (si ammette solo la partecipazione a meet-up e cose simili), salvo proporre Rodotà (ex indipendente di sinistra e poi ex PDS) per la Presidenza della Repubblica
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13/05/2013 08:26
 
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Un'acuta osservazione.
Nei casi proposti dall'articolo, la cattedra universitaria è quasi un'obbligata opera di redenzione per chiunque abbia scandali e storie barbine alle spalle. Interessante è l'effetto che questo produce agli occhi del cittadino spettatore.
I buoni invece, quelli destinati al paradiso, trascorrono la "pensione" negli organismi internazionali [SM=g2725400] .

Il processo inverso,come ha fatto giustamente notare, è anch'esso possibile,ma a conti fatti è,a mio avviso, pù un'anomalia italiana che un fenomeno globale e nasce essenzialmente dal più grande scandalo della seconda repubblica: assenza d'idee e di formazione politica.
Diffidare dalla competenza è forse peccato, ma se questa è "tecnica" non è poi così sbagliato. La laurea non infonde la scienza e a ben vedere -magari la mia è un'analisi faziosa- questo teatrino nasce dalla deresponsabilizzazione dei partiti che invece di formare nuove leve preferiscono presentare solo curricola ad effetto,ma slegati dall'utilità diretta dell'intervento politico,c'est à dire, il tecnico è un essenziale consigliere,ma un pessimo politico (nell'accezione alta del termine).





[Modificato da giusperito 13/05/2013 17:13]
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15/05/2013 21:02
 
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Dal professore Prisco, che mi prega di postare

Infatti non polemizzavo, mi limitavo a notare il fenomeno. L'osservazione potrebbe essere allargata, del resto: sei magistrato o uomo/donna di spettacolo? Puoi fare una carriera politica a sinistra. Eri una bella donna ([a competenza era un optional)? Potevi fare carriera politica a destra (ma solo se eri "cara" al Capo, quindi bella, cretina e disponibile; tendenza in ogni caso oggi meno evidente: si salvano solo le "storiche"). Se sei una donna e vuoi invece fare carriera politica a sinistra, meglio essere "cara" a un capo molto potente o a più d'uno, ma sempre strategicamente posizionato nel partito; la competenza anche in questo caso è un optional. Per la bellezza, prima quelle del Manifesto erano belle gnocche, quelle del PCI non sempre, quelle della DC praticamente mai, oggi con Berlusconi le belle gnocche vanno cercate solo a destra). I Consiglieri di Stato e i grands commis d'Etat vanno bene dovunque (si salvano con ogni vento, anzi loro restano e i politici passano), con preferenza moderata (cioè: "io sono di sinistra, ma moderato"; "io sono di destra, ma colomba", "io sono un tecnico di centro, moderato per definizione"). I giornalisti puttaneggiano qualunque sia lo schieramento, cioè sono sparsi qua e là.
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16/05/2013 09:48
 
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Mai pensato che volesse polemizzare;sa però che la dicotomia belle racchie poco mi convince?
Sarà tempo di vacchie magre -e quando mai... - o qualche articolato processo di integrazione-e pari opportunità- per le diversamente racchie,ma si sta verificando un appiattimento generale.
Gli uomini e donne di spettacolo si equivalgono negli schieramenti e rispetto ai magistrati si potrebbero scrivere tomi e tomi,mi limito a dire che è molto più probabile che il dentrosinistra corteggi un magistrato,magari di magistratura democratica, che non il contrario.
Magari sono in errore, ma più che ossequioso rispetto,in alcuni movimenti, rivengo paura più che odio et amo verso questo "potere".
Sull'altra sponda è paradossale di come solo la fedeltà al capo sia l'argine all'atomizzazione del partito (altro discorso estremamente interessante).
Consiglieri di stato et similia,al contrario, li vedo slegati dalla telenovela politica e più vicini alla zone d'ombra della politica visibile o semplicemente espressione dell'iperindividualismo.
Sui giornalisti,chapeau.

[Modificato da connormaclaud 16/05/2013 09:48]
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