border="0"

È soltanto un Pokémon con le armi o è un qualcosa di più? Vieni a parlarne su Award & Oscar!
       
CHI SIAMO
            
PROBLEMI D'ACCESSO?
            
SALVASTUDENTI
            
MATRICOLE
     
GALLERIA
      
INFO UTILI UNIVERSITà
        
FACEBOOK
 

Nuova Discussione
Rispondi
 
Stampa | Notifica email    
Autore

Quando il Pd diceva 'mai con B.'

Ultimo Aggiornamento: 01/05/2013 11:07
Email Scheda Utente
Post: 1.348
Post: 1.348
Utente Veteran
OFFLINE
28/04/2013 22:58
 
Quota

Recito il mea culpa per gli errori d'ortografia [SM=g1617904]
[Modificato da connormaclaud 28/04/2013 22:59]
Email Scheda Utente
Post: 2.034
Post: 2.034
Utente Veteran
OFFLINE
28/04/2013 23:00
 
Quota

Un'analisi sintetica - ma anche di prospettiva futura - sugli ultimi eventi politico-costituzionali
Dal professore Prisco, che mi prega di postare. Non vi abituate, è ancora incazzato con qualche frequentatore del sito, ma altri invece lo hanno pregato di farsi leggere ancora. D'ora in poi "pontificherà" (come qualcuno gli ha amabilmente scritto che faccia) una volta sola alla settimana e solo se ne avrà voglia. Io (Pollastro), poi, ho molto lavoro e non potrei più seguirlo in un ritmo maggiormente sostenuto e frequente di interventi

Stefano Rodotà è un ottimo professore, che conosco bene. Detto questo, è un po' ripetitivo (ma con l'età lo si diventa tutti, io già forse lo sono e ho quasi vent'anni di meno) e molto radicale (io invece questo non lo sono mai stato). Stasera non l'ho sentito da Fazio (si può scrivere che quest'ultimo e la Littizzetto non sono proprio in cima alla mia personale classifica di gradimento?), comunque anche un ottimo professore - coi grillini c'è stata strumentalizzazione reciproca, lui poi non da oggi non sopporta Napolitano, che gli sfilò a suo tempo la presidenza della Camera - se mal proposto è insostenibile per una carica che richiederebbe il consenso più largo possibile e un sovrappiù di imparzialità.
Detto anche questo e con tutto il rispetto per Napolitano, prendo atto che nei fatti siamo diventati (da tempo, non oggi) una Repubblica semipresidenziale: non credo che si tornerà in futuro a un parlamentarismo di vecchio modello, di cui non ci sono più le condizioni, per cui quello a cui abbiamo assistito nei giorni scorsi e ancora vedremo non è un episodio contingente, ma un netto cambio di fase storica, politica e costituzionale. Penso che la "Convenzione per le riforme costituzionali", di cui si parla (ministro di settore Quagliariello, presidente previsto Berlusconi), sulla scorta delle proposte dei "saggi del Quirinale", lavorerà ad introdurre anche sul piano formale una Repubblica di tipo presidenziale, che del resto - ai tempi della Commissione D'Alema - fu approvata dalla maggioranza degli stessi Democratici di Sinistra (relatore l'onorevole Cesare Salvi), con l'assenso della Lega Nord.
In passato anche io, come tanti, avevo sostenuto che - per "importare" da noi la V Repubblica francese - sarebbero occorse condizioni inesistenti in Italia (la crisi algerina, un Parlamento impotente e diviso, un De Gaulle). In astratto, come ho più volte scritto, preferisco il modello tedesco, più coerente anche col nostro sviluppo costituzionale. Oggi peraltro queste condizioni ci sono: la crisi economica e di coesione sociale (devo dire che Letta è sfigato, purtroppo incomincia col botto), l'infarto del sistema dei partiti, e quindi del Parlamento "centrale" e il nostro De Gaulle è appunto il Presidente Napolitano.
Aggiungo che mi aspetto, in un clima di "pacificazione" e disarmo ideologico (favorito anche dagli spari di oggi ai poveri carabinieri), che Berlusconi, Prodi e forse lo stesso Rodotà vengano nominati senatori a vita. Già ai tempi di Tangentopoli avevo sostenuto che l'unico modo serio di chiudere la vicenda fosse un'amnistia (le amnistie sanciscono storicamente sempre i cambi di fase politica), in cambio dell'incandidabilità ulteriore per gli amnistiati.
A Berlusconi questo andrebbe benissimo, è il suo obiettivo essenziale; del resto, il generale cambio generazionale al Governo (e in Parlamento, col rinnovamento del personale politico delle ultime elezioni) è stato avviato. Quanto al PD, ne guadagnerebbe una definitiva legittimazione, forse: anche stavolta si è infatti verificata la "maledizione degli ex comunisti"; non Bersani, ma Letta oggi e magari Renzi domani sono in altri termini i suoi nomi emergenti. Ex democristiani, cioè.
Preciso che quella che si legge sopra non è un'analisi "tifosa": chi segue i miei corsi sa che non me ne concedo, in pubblico. E' solo un'analisi a mio parere realistica di chi conosce la storia politico-costituzionale italiana da un po' di tempo prima di voi giovani (purtroppo per lui)
Email Scheda Utente
Post: 1.388
Post: 1.388
Utente Veteran
OFFLINE
29/04/2013 00:07
 
Quota

Mi fa piacere rileggere il Prof. Prisco. Spero che voglia riprendere ad arricchirci sempre di più con i suoi preziosi interventi.
[Modificato da maximilian1983 29/04/2013 00:08]






Nolite conformari huic saeculo sed reformamini in novitate sensus vestri.
Email Scheda Utente
Post: 43
Post: 43
Utente Junior
OFFLINE
29/04/2013 00:34
 
Quota

Re: Re:
WeAreNemesis, 28/04/2013 20:10:






Rispondendo a Storica: il parlamento che abbiamo lo abbiamo eletto noi. Gli italiani non sono un popolo, sono un'accozzaglia di deficienti che non capiscono nulla. Altrimenti come ti spieghi Berlusconi? Come ti spieghi la gente che crede ancora in lui (adesso Cosentino mi fucila xD).
Questo è il lato negativo della democrazia (per me non pienamente realizzata considerata l'odierna legge elettorale).
Ma se stiamo qui a scrivere "che schifo, che schifo" e non abbiamo il coraggio di scendere in piazza a manifestare e a far valere i nostri diritti, il problema è anche nostro.






Io penso invece che noi elettori abbiamo solo l' illusione di votare per chi vogliamo... se un elettore deve scegliere tra Berlusconi, Bersani e Monti che colpe puo' avere?

E' vero che "scegliamo" noi ma fino a che punto?

Io per esempio non vorrei essere nei panni di chi ha votato il Pd... penso che chi abbia un minimo di passione politica e abbia votato Pd si sia sentito profondamente umiliato dal comportamento dei suoi esponenti in queste ultime settimane...o chi semplicemnte lo ha votato per non votare Berlusconi alla fine si e' ritrovato fregato... accidenti ragazzi, io ci andrei proprio piano a dire che siamo liberi di scegliere!XD!

Ti do ragione sul fatto di scendere in piazza e manifestare... il punto e' che nel suo bel discorso, il Presidente della Repubblica ha detto che la strada da percorrere per la dialettica democratica non e' la contrapposizione tra la piazza e il Parlamento... e tutti i politici ad applaudire convinti, tranne quelli del Movimento. Quando ai politici gli sbatti in faccia la verita',come in questi ultimi mesi ha fatto il Movimento, ecco che si viene bollati come fascisti.
Email Scheda Utente
Post: 499
Post: 499
Utente Senior
OFFLINE
29/04/2013 01:46
 
Quota

Re: Un'analisi sintetica - ma anche di prospettiva futura - sugli ultimi eventi politico-costituzionali
(pollastro), 28/04/2013 23:00:

Dal professore Prisco, che mi prega di postare. Non vi abituate, è ancora incazzato con qualche frequentatore del sito, ma altri invece lo hanno pregato di farsi leggere ancora. D'ora in poi "pontificherà" (come qualcuno gli ha amabilmente scritto che faccia) una volta sola alla settimana e solo se ne avrà voglia. Io (Pollastro), poi, ho molto lavoro e non potrei più seguirlo in un ritmo maggiormente sostenuto e frequente di interventi

Stefano Rodotà è un ottimo professore, che conosco bene. Detto questo, è un po' ripetitivo (ma con l'età lo si diventa tutti, io già forse lo sono e ho quasi vent'anni di meno) e molto radicale (io invece questo non lo sono mai stato). Stasera non l'ho sentito da Fazio (si può scrivere che quest'ultimo e la Littizzetto non sono proprio in cima alla mia personale classifica di gradimento?), comunque anche un ottimo professore - coi grillini c'è stata strumentalizzazione reciproca, lui poi non da oggi non sopporta Napolitano, che gli sfilò a suo tempo la presidenza della Camera - se mal proposto è insostenibile per una carica che richiederebbe il consenso più largo possibile e un sovrappiù di imparzialità.
Detto anche questo e con tutto il rispetto per Napolitano, prendo atto che nei fatti siamo diventati (da tempo, non oggi) una Repubblica semipresidenziale: non credo che si tornerà in futuro a un parlamentarismo di vecchio modello, di cui non ci sono più le condizioni, per cui quello a cui abbiamo assistito nei giorni scorsi e ancora vedremo non è un episodio contingente, ma un netto cambio di fase storica, politica e costituzionale. Penso che la "Convenzione per le riforme costituzionali", di cui si parla (ministro di settore Quagliariello, presidente previsto Berlusconi), sulla scorta delle proposte dei "saggi del Quirinale", lavorerà ad introdurre anche sul piano formale una Repubblica di tipo presidenziale, che del resto - ai tempi della Commissione D'Alema - fu approvata dalla maggioranza degli stessi Democratici di Sinistra (relatore l'onorevole Cesare Salvi), con l'assenso della Lega Nord.
In passato anche io, come tanti, avevo sostenuto che - per "importare" da noi la V Repubblica francese - sarebbero occorse condizioni inesistenti in Italia (la crisi algerina, un Parlamento impotente e diviso, un De Gaulle). In astratto, come ho più volte scritto, preferisco il modello tedesco, più coerente anche col nostro sviluppo costituzionale. Oggi peraltro queste condizioni ci sono: la crisi economica e di coesione sociale (devo dire che Letta è sfigato, purtroppo incomincia col botto), l'infarto del sistema dei partiti, e quindi del Parlamento "centrale" e il nostro De Gaulle è appunto il Presidente Napolitano.
Aggiungo che mi aspetto, in un clima di "pacificazione" e disarmo ideologico (favorito anche dagli spari di oggi ai poveri carabinieri), che Berlusconi, Prodi e forse lo stesso Rodotà vengano nominati senatori a vita. Già ai tempi di Tangentopoli avevo sostenuto che l'unico modo serio di chiudere la vicenda fosse un'amnistia (le amnistie sanciscono storicamente sempre i cambi di fase politica), in cambio dell'incandidabilità ulteriore per gli amnistiati.
A Berlusconi questo andrebbe benissimo, è il suo obiettivo essenziale; del resto, il generale cambio generazionale al Governo (e in Parlamento, col rinnovamento del personale politico delle ultime elezioni) è stato avviato. Quanto al PD, ne guadagnerebbe una definitiva legittimazione, forse: anche stavolta si è infatti verificata la "maledizione degli ex comunisti"; non Bersani, ma Letta oggi e magari Renzi domani sono in altri termini i suoi nomi emergenti. Ex democristiani, cioè.
Preciso che quella che si legge sopra non è un'analisi "tifosa": chi segue i miei corsi sa che non me ne concedo, in pubblico. E' solo un'analisi a mio parere realistica di chi conosce la storia politico-costituzionale italiana da un po' di tempo prima di voi giovani (purtroppo per lui)


Ha sbagliato a non seguirla, e' stata un'intervista interessante e molto pacata.


[Modificato da ObbligazioneNaturale 29/04/2013 01:46]
Email Scheda Utente
Post: 1.349
Post: 1.349
Utente Veteran
OFFLINE
29/04/2013 09:13
 
Quota

Re: Un'analisi sintetica - ma anche di prospettiva futura - sugli ultimi eventi politico-costituzionali
(pollastro), 28/04/2013 23:00:

Dal professore Prisco, che mi prega di postare. Non vi abituate, è ancora incazzato con qualche frequentatore del sito, ma altri invece lo hanno pregato di farsi leggere ancora. D'ora in poi "pontificherà" (come qualcuno gli ha amabilmente scritto che faccia) una volta sola alla settimana e solo se ne avrà voglia. Io (Pollastro), poi, ho molto lavoro e non potrei più seguirlo in un ritmo maggiormente sostenuto e frequente di interventi

Stefano Rodotà è un ottimo professore, che conosco bene. Detto questo, è un po' ripetitivo (ma con l'età lo si diventa tutti, io già forse lo sono e ho quasi vent'anni di meno) e molto radicale (io invece questo non lo sono mai stato). Stasera non l'ho sentito da Fazio (si può scrivere che quest'ultimo e la Littizzetto non sono proprio in cima alla mia personale classifica di gradimento?), comunque anche un ottimo professore - coi grillini c'è stata strumentalizzazione reciproca, lui poi non da oggi non sopporta Napolitano, che gli sfilò a suo tempo la presidenza della Camera - se mal proposto è insostenibile per una carica che richiederebbe il consenso più largo possibile e un sovrappiù di imparzialità.
Detto anche questo e con tutto il rispetto per Napolitano, prendo atto che nei fatti siamo diventati (da tempo, non oggi) una Repubblica semipresidenziale: non credo che si tornerà in futuro a un parlamentarismo di vecchio modello, di cui non ci sono più le condizioni, per cui quello a cui abbiamo assistito nei giorni scorsi e ancora vedremo non è un episodio contingente, ma un netto cambio di fase storica, politica e costituzionale. Penso che la "Convenzione per le riforme costituzionali", di cui si parla (ministro di settore Quagliariello, presidente previsto Berlusconi), sulla scorta delle proposte dei "saggi del Quirinale", lavorerà ad introdurre anche sul piano formale una Repubblica di tipo presidenziale, che del resto - ai tempi della Commissione D'Alema - fu approvata dalla maggioranza degli stessi Democratici di Sinistra (relatore l'onorevole Cesare Salvi), con l'assenso della Lega Nord.
In passato anche io, come tanti, avevo sostenuto che - per "importare" da noi la V Repubblica francese - sarebbero occorse condizioni inesistenti in Italia (la crisi algerina, un Parlamento impotente e diviso, un De Gaulle). In astratto, come ho più volte scritto, preferisco il modello tedesco, più coerente anche col nostro sviluppo costituzionale. Oggi peraltro queste condizioni ci sono: la crisi economica e di coesione sociale (devo dire che Letta è sfigato, purtroppo incomincia col botto), l'infarto del sistema dei partiti, e quindi del Parlamento "centrale" e il nostro De Gaulle è appunto il Presidente Napolitano.
Aggiungo che mi aspetto, in un clima di "pacificazione" e disarmo ideologico (favorito anche dagli spari di oggi ai poveri carabinieri), che Berlusconi, Prodi e forse lo stesso Rodotà vengano nominati senatori a vita. Già ai tempi di Tangentopoli avevo sostenuto che l'unico modo serio di chiudere la vicenda fosse un'amnistia (le amnistie sanciscono storicamente sempre i cambi di fase politica), in cambio dell'incandidabilità ulteriore per gli amnistiati.
A Berlusconi questo andrebbe benissimo, è il suo obiettivo essenziale; del resto, il generale cambio generazionale al Governo (e in Parlamento, col rinnovamento del personale politico delle ultime elezioni) è stato avviato. Quanto al PD, ne guadagnerebbe una definitiva legittimazione, forse: anche stavolta si è infatti verificata la "maledizione degli ex comunisti"; non Bersani, ma Letta oggi e magari Renzi domani sono in altri termini i suoi nomi emergenti. Ex democristiani, cioè.
Preciso che quella che si legge sopra non è un'analisi "tifosa": chi segue i miei corsi sa che non me ne concedo, in pubblico. E' solo un'analisi a mio parere realistica di chi conosce la storia politico-costituzionale italiana da un po' di tempo prima di voi giovani (purtroppo per lui)




Professore però stando alla "relazione finale del gruppo di lavoro sulle riforme istituzionali" -fortemente voluta da Napolitano e non a caso- la volontà è quella di continuare con il parlamentarismo razionalizzato,come ribadito nel cap. III della relazione.
Secondo la maggioranza pro-parlamentare infatti:

l Gruppo di lavoro ha ritenuto preferibile il regime parlamentare ritenendolo più coerente con il complessivo
sistema costituzionale, capace di contrastare l’eccesso di personalizzazione della politica, più elastico rispetto alla forma di
governo semipresidenziale.
Quest’ultimo, infatti, non prevede una istituzione responsabile della risoluzione della crisi perché il Presidente della Repubblica è anche Capo dell’Esecutivo.
L’esperienza italiana, specie quella più recente, ha invece dimostrato l’utilità di un Presidente della Repubblica che, essendo fuori da l conflitto politico, possa esercitare a pieno titolo le preziose funzioni di garante dell’equilibrio costituzionale.



Probabilmente si opterà per un cancellierato all'italiana.
Se così fosse,quali accorgimenti ritiene necessari ?
Email Scheda Utente
Post: 2.035
Post: 2.035
Utente Veteran
OFFLINE
29/04/2013 10:20
 
Quota

Dal professore Prisco, che mi prega di postare, a Connormclaud

Il documento dei "saggi del Quirinale" è pubblicato in www.federalismi.it; la maggioranza lì presente ha optato mer meccanismi che richiamano al modello tesesco; il solo Quagliariello per il semipresidenzialismo (beninteso, i nomi non vengono però fatti), con maggioritario a doppio turno come legge elettorale. Non sottovaluterei che: a) Quagliariello è oggi il ministro per le Riforme; b) il maggioritario a doppio turno è una proposta del PD; c)il governo Letta è nato da un personale intervento del Presidente Napolitano per i ministeri di Economia, Esteri, Rapporti con l'Ue, si dice Welfare (il "saggio" Giovannini), Giustizia (che tra l'altro interessa a Berlusconi, la "tecnica momtiana" Cancellieri). Esattamente le competenze (Esteri, Difesa nazionale) del Presidente francese. Napolitano ha dichiarato che questo governo nasce pienamente parlamentare: non è vero, è una cortesia a Letta perché parta autorevolmente.
Infine, confermo l'allergia (sarà di stagione?) alla sopravvalutazione di Rodotà come politico e la necessità di discuterne le tesi come intellettuale (non è il Vangelo)
Email Scheda Utente
Post: 1.350
Post: 1.350
Utente Veteran
OFFLINE
29/04/2013 12:46
 
Quota

Interessante,ma continuo a non comprenderne il senso.
Re Giorgio,constatata la debolezza dei partiti e l'impossibilità di formare un governo, prende l'iniziativa e, per bocca di questi "saggi", concretizza un suo programma politico. Credo sia innegabile la sua influenza sulle conclusioni del documento.
Nel mentre naufraga la possibilità di eleggere un nuovo pdr ed i partiti disarmati si recano al quirinale per supplicare Napolitano.
Questo dà il beneplacito,ma a condizione di un veto sulla scelta dei ministri ( ci scommetterei) e di rispettare i contenuti del suo programma politico, minaccia: lo scioglimento delle camere in futuro.
Ipotizzando che le cose sia andate in questo modo,qual'è il senso di dichiarare una cosa e attuarne un'altra?
Mi sfugge qualcosa.

Sul piano strettamente costituzionale ho forti dubbi sulla concreta possibilità di costituzionalizzare il semipresidenzialismo,in fin dei conti quello che per alcuni è considerato il punto debole ,la flessibilità, lo ritengo il piatto forte della nostra Carta.
Tra le tante domande che mi frullano nella testolina di studentello c'è quella del fenomeno della coabitazione, quanto potrebbe essere deleterio alla luce della nostra immaturità politica?
Altresì - via con gesti scaramantici- se dovesse verificarsi una escalation del terrore politico-istituzionale,come quella che ha portato alle dimissioni dell'ultimo berlusconi, avendo un presidente politicamente forte ( legittimazione democratica diretta e capacità decisionale) chi dovrebbe ereditare il ruolo di garante costituzionale? L'italia non potrebbe farne a meno.
Il presidente del senato? ma se dovesse verificarsi l'ipotesi di un senato federale si dovrebbe forse propendere per il presidente della camera?
In tutto questo poi verrebbe a crearsi la questione della responsabilità politica per il pdr e ,ammettendo la sua elezione diretta, si dovrebbe passare dal settennato a mandati quadriennali?
Liberare da tutte le nomine oggi presidenziali?

Vedo la cosa molto problematica, ma forse è l'inesperienza che mi fa parlare.
[Modificato da connormaclaud 29/04/2013 12:48]
Email Scheda Utente
Post: 1.412
Post: 1.412
Utente Veteran
Moderatrice
OFFLINE
29/04/2013 13:55
 
Quota

Re: Un'analisi sintetica - ma anche di prospettiva futura - sugli ultimi eventi politico-costituzionali
(pollastro), 28/04/2013 23:00:

Dal professore Prisco, che mi prega di postare. Non vi abituate, è ancora incazzato con qualche frequentatore del sito, ma altri invece lo hanno pregato di farsi leggere ancora. D'ora in poi "pontificherà" (come qualcuno gli ha amabilmente scritto che faccia) una volta sola alla settimana e solo se ne avrà voglia. Io (Pollastro), poi, ho molto lavoro e non potrei più seguirlo in un ritmo maggiormente sostenuto e frequente di interventi

Stefano Rodotà è un ottimo professore, che conosco bene. Detto questo, è un po' ripetitivo (ma con l'età lo si diventa tutti, io già forse lo sono e ho quasi vent'anni di meno) e molto radicale (io invece questo non lo sono mai stato). Stasera non l'ho sentito da Fazio (si può scrivere che quest'ultimo e la Littizzetto non sono proprio in cima alla mia personale classifica di gradimento?), comunque anche un ottimo professore - coi grillini c'è stata strumentalizzazione reciproca, lui poi non da oggi non sopporta Napolitano, che gli sfilò a suo tempo la presidenza della Camera - se mal proposto è insostenibile per una carica che richiederebbe il consenso più largo possibile e un sovrappiù di imparzialità.
Detto anche questo e con tutto il rispetto per Napolitano, prendo atto che nei fatti siamo diventati (da tempo, non oggi) una Repubblica semipresidenziale: non credo che si tornerà in futuro a un parlamentarismo di vecchio modello, di cui non ci sono più le condizioni, per cui quello a cui abbiamo assistito nei giorni scorsi e ancora vedremo non è un episodio contingente, ma un netto cambio di fase storica, politica e costituzionale. Penso che la "Convenzione per le riforme costituzionali", di cui si parla (ministro di settore Quagliariello, presidente previsto Berlusconi), sulla scorta delle proposte dei "saggi del Quirinale", lavorerà ad introdurre anche sul piano formale una Repubblica di tipo presidenziale, che del resto - ai tempi della Commissione D'Alema - fu approvata dalla maggioranza degli stessi Democratici di Sinistra (relatore l'onorevole Cesare Salvi), con l'assenso della Lega Nord.
In passato anche io, come tanti, avevo sostenuto che - per "importare" da noi la V Repubblica francese - sarebbero occorse condizioni inesistenti in Italia (la crisi algerina, un Parlamento impotente e diviso, un De Gaulle). In astratto, come ho più volte scritto, preferisco il modello tedesco, più coerente anche col nostro sviluppo costituzionale. Oggi peraltro queste condizioni ci sono: la crisi economica e di coesione sociale (devo dire che Letta è sfigato, purtroppo incomincia col botto), l'infarto del sistema dei partiti, e quindi del Parlamento "centrale" e il nostro De Gaulle è appunto il Presidente Napolitano.
Aggiungo che mi aspetto, in un clima di "pacificazione" e disarmo ideologico (favorito anche dagli spari di oggi ai poveri carabinieri), che Berlusconi, Prodi e forse lo stesso Rodotà vengano nominati senatori a vita. Già ai tempi di Tangentopoli avevo sostenuto che l'unico modo serio di chiudere la vicenda fosse un'amnistia (le amnistie sanciscono storicamente sempre i cambi di fase politica), in cambio dell'incandidabilità ulteriore per gli amnistiati.
A Berlusconi questo andrebbe benissimo, è il suo obiettivo essenziale; del resto, il generale cambio generazionale al Governo (e in Parlamento, col rinnovamento del personale politico delle ultime elezioni) è stato avviato. Quanto al PD, ne guadagnerebbe una definitiva legittimazione, forse: anche stavolta si è infatti verificata la "maledizione degli ex comunisti"; non Bersani, ma Letta oggi e magari Renzi domani sono in altri termini i suoi nomi emergenti. Ex democristiani, cioè.
Preciso che quella che si legge sopra non è un'analisi "tifosa": chi segue i miei corsi sa che non me ne concedo, in pubblico. E' solo un'analisi a mio parere realistica di chi conosce la storia politico-costituzionale italiana da un po' di tempo prima di voi giovani (purtroppo per lui)




Che bello leggerla ancora, Prof!
Però, il mio spirito di bastian contrario mi porta a dissentire su alcune cose da Lei scritte:
non sono d'accordo con l'amnistia. Si alla "pacificazione sociale", ma l'amnistia mi sa tanto di presa in giro. Tralasciando che io abolirei proprio i provvedimenti di grazia, non trovo sia giusto, in virtù di "una nuova (che poi tanto nuova non è) fase politica" riversare per le strade i detenuti. Basti pensare agli effetti criminogeni dell'ultimo indulto.
Quanto alla vicenda dei senatori a vita, io propendo per il solo Rodotà. Come si legge in Costituzione il senatore a vita deve :" avere illustrato la Patria per altissimi meriti nel campo sociale, scientifico, artistico e letterario".
Ecco, non mi sembra che queste parole caratterizzino il Berlusca o il Prodi. E pur non volendo essere eccessivamente attaccati al testo della Costituzione, io direi, di evitare gli sprechi ed evitare indennità a questa gente (visto che già godono di una profumata pensione).

Detto ciò: il modello governativo tesdesco piace tantissimo anche a me.
Mi chiedo: è possibili trapiantarlo in Italia? Quali adattamenti si renderebbero necessari? E sprattutto: esiste in Italia una figura autorevole e sostanzialmente condivisa in grado di assolvere l'ufficio di cancelliere?
Email Scheda Utente
Post: 331
Post: 331
Utente Senior
OFFLINE
29/04/2013 14:33
 
Quota

Tralasciando ampiamente di rispondere alle "amenità" scritte nella pagina 2 di questo topic, mi domando: può una persona che ha un fascicolo lungo più di quello di Totò Riina, che ha condanne, prescrizioni, leggi ad personam a difenderlo e chi più ne ha più ne metta, poter essere nominato senatore a vita?
Se così fosse non ci resterebbe che espatriare in luoghi più civili.
Questo è il volto vincente dell' Italia? Smettiamoli di trolleggiare, grazie.
Email Scheda Utente
Post: 2.036
Post: 2.036
Utente Veteran
OFFLINE
29/04/2013 20:45
 
Quota

Dal professore Prisco, che mi prega di postare

Cari amici, vorrei innanzitutto chiarire che scrivere quello che mi aspetto non è anche "propendere". Faccio un solo esempio: io "propendo" per Nicole Kidman, com'è noto a qualcuno dei miei venticinque lettori (come direbbe Manzoni, ma forse sto esagerando nel dare importanza a me stesso [SM=g2725401]), però - ahimé - di incontrarla "non me l'aspetto". Prudentemente, mi limito quindi a restare a guardare l'Italia prossima ventura. Sembrandomi indubitabile che riforme costituzionali debbano farsi (altrimenti il popolo assedierebbe i palazzi della politica coi forconi e non sarebbero bastati un povero carabiniere paralizzato e uno ferito, ad entrambi i quali va la mia forte solidarietà; di Negri, quello meno grave, conosco il fratello, perché la sua famiglia è mia concittadina) e che debbano essere dirette a rafforzare il Governo e ad articolare il bicameralismo in modo diverso, solo il tempo dirà se "vincerà" il modello tedesco o quello "francese". L'esperienza mi insegna tuttavia che è difficile, introdotte varianti in momenti eccezionali, che esse rifluiscano del tutto, quando (e se) fossero ritornati tempi più "normali". Penso anch'io che un arbitro (dunque terzo e non giocatore) all'eccessiva conflittualità occorra ancora, ma sta di fatto che Napolitano arbitro non lo è più affatto da tempo: il governo è figlio suo e già con Ciampi - e da Pertini in poi - il Capo dello Stato si è venuto in verità "allargando". Addirittura, andando indietro negli anni, segnalo che, caduto De Gasperi, Einaudi (in teoria il più notarile di tutti!) incaricò per il governo l'onorevole Giuseppe Pella, suo allievo, senza consultazioni, con l'argomento che "la Costituzione non le prevede". Che poi Napolitano dica che questo è un governo pienamente parlamentare fa parte della "narrazione" istituzionale, ma da un pezzo abbiamo smesso tutti di credere alle favole, no?
Su Berlusconi e Prodi senatori a vita, poi, non trolleggio affatto, fermo restando che non auspico e non depreco. Dico solo che, quando finisce una guerra civile (e se davvero finisce, nel nostro caso), i generali degli opposti eserciti ricevono l'onore delle armi (oggi a Montecitorio Letta lo ha reso a Bersani, avete sentito? Guardatevi - per la guerra civile statunitense - la scena degli onori dei generali nordisti allo sconfitto Ulysses Grant, comandante in capo dei sudisti, nel film Lincoln). Del quale, ovviamente, Berlusconi - che per il momento ha vinciucchiato questa mano, ma non ha vinto del tutto - se ne fotte: lui vuole la sostanza, l'impunità giudiziaria. Unicamente da questo scaturisce la mia previsione. Togliatti, del resto, da guardasigilli firmò l'amnistia per i fascisti e prima ancora aveva fatto un accordo con la monarchia sabauda, appena tornato dalla Russia: leggete più sopra - su questo - un bel post di TriXam che lo ricorda.
In conclusione, lo ripeto: non abbiate fretta, il film è all'inizio. Aspettiamo e vediamo senza fare il tifo, o almeno io mi limito ad osservare il campo di gioco. Per analizzare i microbi o le alghe non è necessario che uno scienziato sia lui pure tale, anzi è vero il contrario, come per studiare la psicologia di un assassino non è detto che si debba avere ammazzato qualcuno, prima [SM=g2725292]
Email Scheda Utente
Post: 500
Post: 500
Utente Senior
OFFLINE
29/04/2013 20:58
 
Quota

Rinnovo tutta la mia stima al professor Prisco e sono felice che resti.
Invito le utenze piu' giovani a partecipare ai suoi corsi.
Sono stato allievo (corsista) del professore per ben due esami entrambi conseguiti con il massimo profitto). Ricordo pero' che in una specifica occasione lei avesse espresso una certa preferenza per la Bellucci
Ad ogni modo sono corsi sempre ricchi di ottimi spunti (la lettura di quel volume di Lynn Hunt mi fu utilissimo nell'occasione di un colloquio per un fondo d'investimento) e belle ragazze. Si puo' "lavorare" in tutta tranquillita' ( fintanto che si seguono le lezioni per bene e si rispetti il decoro istituzionale, il professore e' molto severo).

Un'altra volta in treno, forse non ricorda, mi garanti' l'occasione per agganciare delle studentesse statunitensi con le quali e' sorta una bella amiciza (sono stato loro ospite a NY). [SM=g2725401]

Chiusa la breve parentesi.
[Modificato da ObbligazioneNaturale 29/04/2013 21:08]
Email Scheda Utente
Post: 344
Post: 344
Utente Senior
OFFLINE
29/04/2013 22:01
 
Quota

Prof. Prisco, ovviamente non parlavo di Lei quando ho detto "trolleggiare", rispondevo a chi diceva che Berlusconi è il volto vincente dell' Italia (che per certi aspetti è vero, ma non riguardo alle cose di cui si parla qui).
Io credo che l' onore delle armi si dia a chi si è battuto onorevolmente (appunto), e questa onorevolezza, sinceramente, non la riscontro in Berlusconi. In Berlusconi riscontro solo la voglia di pararsi il fondoschiena (da 20 anni). Dare l' impunità a lui non è rendere l' onore delle armi all' avversario, è palesare lo sfascio della politica, della giustizia, è dimostrare a tutti che l' onestà non paga bene come la disonestà.
Spero che non accada mai, una cosa del genere verrebbe scritta nei libri di storia e non saprei come spiegarla a mio figlio.

PS. La storia è lì anche per farci evitare gli errori passati. Fare esempi storici per dimostrare che i compromessi ci sono sempre stati non avvalora di certo il compromesso fatto nei nostri giorni. Poi, sinceramente, prendere come esempio Togliatti o Berlinguer non è propriamente opportuno, data la differenza storica e la differente caratura dei personaggi che popolano la politica attuale.
Email Scheda Utente
Post: 2.037
Post: 2.037
Utente Veteran
OFFLINE
30/04/2013 11:07
 
Quota

Dal professore Prisco, che mi prega di postare

Caro Obbligazione Naturale, contento di esserti stato per più aspetti utile e del tuo buon ricordo [SM=g2725319]. Caro Geoge Stobbart, auguri: se giovane e idealista [SM=g2725404] e si vede... Ero ingenuo come te, ahimé troppo tempo fa [SM=g2725339]
Email Scheda Utente
Post: 1.782
Post: 1.782
Utente Veteran
OFFLINE
30/04/2013 13:13
 
Quota

Re:
(pollastro), 29/04/2013 20:45:

Dal professore Prisco, che mi prega di postare

Cari amici, vorrei innanzitutto chiarire che scrivere quello che mi aspetto non è anche "propendere". Faccio un solo esempio: io "propendo" per Nicole Kidman, com'è noto a qualcuno dei miei venticinque lettori (come direbbe Manzoni, ma forse sto esagerando nel dare importanza a me stesso [SM=g2725401]), però - ahimé - di incontrarla "non me l'aspetto". Prudentemente, mi limito quindi a restare a guardare l'Italia prossima ventura. Sembrandomi indubitabile che riforme costituzionali debbano farsi (altrimenti il popolo assedierebbe i palazzi della politica coi forconi e non sarebbero bastati un povero carabiniere paralizzato e uno ferito, ad entrambi i quali va la mia forte solidarietà; di Negri, quello meno grave, conosco il fratello, perché la sua famiglia è mia concittadina) e che debbano essere dirette a rafforzare il Governo e ad articolare il bicameralismo in modo diverso, solo il tempo dirà se "vincerà" il modello tedesco o quello "francese". L'esperienza mi insegna tuttavia che è difficile, introdotte varianti in momenti eccezionali, che esse rifluiscano del tutto, quando (e se) fossero ritornati tempi più "normali". Penso anch'io che un arbitro (dunque terzo e non giocatore) all'eccessiva conflittualità occorra ancora, ma sta di fatto che Napolitano arbitro non lo è più affatto da tempo: il governo è figlio suo e già con Ciampi - e da Pertini in poi - il Capo dello Stato si è venuto in verità "allargando". Addirittura, andando indietro negli anni, segnalo che, caduto De Gasperi, Einaudi (in teoria il più notarile di tutti!) incaricò per il governo l'onorevole Giuseppe Pella, suo allievo, senza consultazioni, con l'argomento che "la Costituzione non le prevede". Che poi Napolitano dica che questo è un governo pienamente parlamentare fa parte della "narrazione" istituzionale, ma da un pezzo abbiamo smesso tutti di credere alle favole, no?
Su Berlusconi e Prodi senatori a vita, poi, non trolleggio affatto, fermo restando che non auspico e non depreco. Dico solo che, quando finisce una guerra civile (e se davvero finisce, nel nostro caso), i generali degli opposti eserciti ricevono l'onore delle armi (oggi a Montecitorio Letta lo ha reso a Bersani, avete sentito? Guardatevi - per la guerra civile statunitense - la scena degli onori dei generali nordisti allo sconfitto Ulysses Grant, comandante in capo dei sudisti, nel film Lincoln). Del quale, ovviamente, Berlusconi - che per il momento ha vinciucchiato questa mano, ma non ha vinto del tutto - se ne fotte: lui vuole la sostanza, l'impunità giudiziaria. Unicamente da questo scaturisce la mia previsione. Togliatti, del resto, da guardasigilli firmò l'amnistia per i fascisti e prima ancora aveva fatto un accordo con la monarchia sabauda, appena tornato dalla Russia: leggete più sopra - su questo - un bel post di TriXam che lo ricorda.
In conclusione, lo ripeto: non abbiate fretta, il film è all'inizio. Aspettiamo e vediamo senza fare il tifo, o almeno io mi limito ad osservare il campo di gioco. Per analizzare i microbi o le alghe non è necessario che uno scienziato sia lui pure tale, anzi è vero il contrario, come per studiare la psicologia di un assassino non è detto che si debba avere ammazzato qualcuno, prima [SM=g2725292]




Prof le è scappata una disattenzione, Grant era il comandante dei nordisti e successivamente diventò il diciottesimo presidente americano, ruolo nel quale non ebbe particolare fortuna.
Il generale sconfitto era Robert Edward Lee, l'uomo che aveva tenuto in scacco il nord con la sua straordinaria abilità per 4 anni.


Forse nella futura costituzione, anche se io dubito che le riforme costituzionali saranno davvero fatte, sarebbe bene includere qualcosa di analogo al perdono presidenziale di cui gode il presidente americano che riguarda non solo la possibilità di concedere la grazia ma anche di esentare da indagini presenti e future in relazione ad un determinato reato.
Nixon dopo essersi dimesso ebbe il perdonò da Ford e non fu mai processato, così la vicenda rimase materia di polemica storica ma non più un problema politico.
Se fosse stato previsto uno strumento analogo forse Silvio B sarebbe fuori dalla scena politica.
Però nominarlo senatore a vita no, io per la verità penso che i senatori a vita andrebbero aboliti. In una repubblica una carica a vita è un controsenso logico, non aveva senso nel 1947 e non ha senso oggi. Non mi sembra che i senatori a vita abbiano mai dato un grande contributo su qualche questione specifica.
Vado a memoria: "merito della repubblica fu di mettere un limite di tempo alle cariche pubbliche, da quel momento si pose fine alla tirannia"(Tito Livio).

PS letta comincia male, si è infilato nella trappola dell'Imu in maniera dilettantesca ed ha promesso cose che sa di non poter mantenere.
Email Scheda Utente
Post: 345
Post: 345
Utente Senior
OFFLINE
30/04/2013 13:24
 
Quota

Re:
(pollastro), 30/04/2013 11:07:

Dal professore Prisco, che mi prega di postare

Caro Obbligazione Naturale, contento di esserti stato per più aspetti utile e del tuo buon ricordo [SM=g2725319]. Caro Geoge Stobbart, auguri: se giovane e idealista [SM=g2725404] e si vede... Ero ingenuo come te, ahimé troppo tempo fa [SM=g2725339]




Caro Prof. Prisco, grazie per gli auguri innanzitutto. [SM=x43813]
Volevo solo specificare che, pur restando un idealista, ormai non sono più un giovanissimo, come diceva Dante mi trovo "nel mezzo del cammin", però sono felice di essere ancora un idealista ingenuo. Mi piacciono i valori che ho, come l' onestà, e soprattutto cerco di essere sempre coerente, a differenza di questi politici. [SM=x43812]
Credo che avere dei sani ideali sia giusto, anche per chi ha passato la soglia dell' ingenuità.
[Modificato da George.Stobbart 30/04/2013 13:27]
Email Scheda Utente
Post: 2.038
Post: 2.038
Utente Veteran
OFFLINE
30/04/2013 13:46
 
Quota

Dal professore Prisco, che mi prega di postare

Caro TriXam, andavo a memoria e mi ero sbagliato. Grazie moltissimo [SM=g2725292] e per favore, forumisti, prendete nota della doverosa correzione. Quanto a Berlusconi senatore a vita, io ragiono sulla base degli strumenti attualmente vigenti (condividendo in linea di principio l'idea che l'art. 59 della Costituzione implichi un'eccezione alla regola che la responsabilità politica deriva da un'elezione, cioè si spieghi solo con la tradizione storica).
Ragiono cioè così: Berlusconi, se volesse, potrebbe staccare la spina al Governo, anche se non lo farà per un po', giacché chi provocase oggi elezioni a breve, anche se con la prospettiva di vincerle, sarebbe visto male da un Paese esausto di scontri e desideroso di avere respiro su cose concrete. Perciò penso che sull'Imu Letta non poteva dire altro che quello che ha detto: non l'impossibile restituzione di quanto già versato, che pure è nel programma del PdL, ma almeno una moratoria, poi si vedrà. E per se stesso Berlusconi vuole impunità giudiziaria e/o trovarsi sempre in condizione di legittimo impedimento, mentre il PD ha bisogno di tempo per ritrovare la bussola, la Lega e Scelta Civica idem, ciascuna per radicarsi meglio (anche la Lega maroniana è "nuova"), Pan di Stelle pure, per fare capire che non è solo protesta (altrimenti una parte dei simpatizzanti lo mollerebbero), infine Vendola per erodere un po' a sinistra il PD. Risultato: per uj certo tempo non si penserà a tornare al voto. L'espressione sull'"onore delle armi", che ha provocato la censura di George Stobbart, era evidentemente metaforica. Berlusconi vuole la sostanza, dell'"onore" (cioè di averlo avuto in passato, di averlo in ipotesi perso e di volerlo riavere in futuro), che è un bene immateriale, non se ne importa nulla. Il fatto è che - se si vuole cambiare davvero stagione politica - una delle poste in gioco è disinnescare la mina dei processi ancora pendenti sul Cavaliere. Questo passaggio potrà non piacere a molti, ma è ineludibile: non si può fare finta che il problema non sia qui. Come è chiaro, non esprimo in merito auspici o deprecazione, ma mi limito a osservare e prevedere senza illusioni: chi non si illude, non viene poi deluso, in qualunque campo della vita
Email Scheda Utente
Post: 348
Post: 348
Utente Senior
OFFLINE
30/04/2013 13:58
 
Quota

Apro una piccolissima parentesi (mio malgrado) per chi sostiene che parlare di fascismo e comunismo oggi sia ridicolo.
Ieri a Napoli si è tenuta una messa per il 68esimo anniversario della morte di Mussolini. Presente anche il presidente del consiglio provinciale di Napoli e un consigliere regionale insieme ad un altro centinaio di persone.
Anche a Padova si è tenuta una messa simile.
Sia chiaro, secondo me è ridicolo chi sostiene ancora certi "ideali", ma è ridicolo anche pensare che siano spariti. Avvenimenti del genere ci fanno capire quanto sia ancora forte in certe persone (e nemmeno poche) l' idea che il fascismo sia stato buono.
Chiudo parentesi.
Email Scheda Utente
Post: 349
Post: 349
Utente Senior
OFFLINE
30/04/2013 14:07
 
Quota

Re:
(pollastro), 30/04/2013 13:46:

Dal professore Prisco, che mi prega di postare

Caro TriXam, andavo a memoria e mi ero sbagliato. Grazie moltissimo [SM=g2725292] e per favore, forumisti, prendete nota della doverosa correzione. Quanto a Berlusconi senatore a vita, io ragiono sulla base degli strumenti attualmente vigenti (condividendo in linea di principio l'idea che l'art. 59 della Costituzione implichi un'eccezione alla regola che la responsabilità politica deriva da un'elezione, cioè si spieghi solo con la tradizione storica).
Ragiono cioè così: Berlusconi, se volesse, potrebbe staccare la spina al Governo, anche se non lo farà per un po', giacché chi provocase oggi elezioni a breve, anche se con la prospettiva di vincerle, sarebbe visto male da un Paese esausto di scontri e desideroso di avere respiro su cose concrete. Perciò penso che sull'Imu Letta non poteva dire altro che quello che ha detto: non l'impossibile restituzione di quanto già versato, che pure è nel programma del PdL, ma almeno una moratoria, poi si vedrà. E per se stesso Berlusconi vuole impunità giudiziaria e/o trovarsi sempre in condizione di legittimo impedimento, mentre il PD ha bisogno di tempo per ritrovare la bussola, la Lega e Scelta Civica idem, ciascuna per radicarsi meglio (anche la Lega maroniana è "nuova"), Pan di Stelle pure, per fare capire che non è solo protesta (altrimenti una parte dei simpatizzanti lo mollerebbero), infine Vendola per erodere un po' a sinistra il PD. Risultato: per uj certo tempo non si penserà a tornare al voto. L'espressione sull'"onore delle armi", che ha provocato la censura di George Stobbart, era evidentemente metaforica. Berlusconi vuole la sostanza, dell'"onore" (cioè di averlo avuto in passato, di averlo in ipotesi perso e di volerlo riavere in futuro), che è un bene immateriale, non se ne importa nulla. Il fatto è che - se si vuole cambiare davvero stagione politica - una delle poste in gioco è disinnescare la mina dei processi ancora pendenti sul Cavaliere. Questo passaggio potrà non piacere a molti, ma è ineludibile: non si può fare finta che il problema non sia qui. Come è chiaro, non esprimo in merito auspici o deprecazione, ma mi limito a osservare e prevedere senza illusioni: chi non si illude, non viene poi deluso, in qualunque campo della vita




No no, non censuro, non mi permetterei mai [SM=x43819] Il discorso che fa Lei, Prof., è chiaro ed è anche giusto, perciò in precedenza ho scritto che Berlusconi vuole solo pararsi il fondoschiena e se ne frega del resto, la differenza sta nel fatto che io depreco fermamente. Disinnescare la mina dei processi? Semplice, li facciamo finire e vediamo se qualcuno verrà condannato, come la normale prassi vuole. Nel frattempo ci teniamo ancora un po' il Cav, dopo 20 anni possiamo sopportare un altro po'. [SM=x43814]
Email Scheda Utente
Post: 501
Post: 501
Utente Senior
OFFLINE
30/04/2013 16:13
 
Quota

Non e' mica vero che il pardon concesso da Ford si risolse nella polemica storica. Accidenti, Ford era repubblicano ed ex vice di Nixon, il pardon di quest'ultimo fu uno dei motivi per cui l'incumbent perse poi le elezioni. Il pardon e' un istituto molto discusso lo sai benissimo, il Congresso mal tollera certe ingerenze ed infatti proprio sul tema delle indagini e' esclusa la limitazione dei poteri di audizione e d'inchiesta dell'organo parlamentare. Come dire, i panni sporchi prima o poi escono fuori ed il prezzo politico viene giustamente pagato. Vi e' che il perdono fu proposto da Hamilton e fatto digerire alle assemblee Costituenti sulla base di considerazioni di ordine pubblico, insomma non nobilitiamo attraverso atti di emulazione l'abuso piuttosto recente (a partire dagli anni '50 del secolo scorso)di un istituto per fini di pragmatismo politico (leggasi interesse di parte).
Io ti ricordo che Clinton quasi rischio' l'indictment per aver salvato Rich, a Bush gli stessi repubblicani fecero pesare il perdono concesso a quell'ex politico poi diventato trafficante di armi. Se prima l'istituto aveva un fine di garanzia e tutela dell'armonia politica, oggi viene utilizzato per salvare evasori fiscali e finanziatori.
In una repubblica parlamentare dove l'organo legislativo e' stato de facto esautorato e che si appresta ad un semi-presidenzialismo in salsa italiota, introdurre un ulteriore compressione delle prerogative dell'organo rappresentativo mi pare follia.
Meglio lasciare l'amnistia e la grazia e non introdurre un nuovo istituto al fine di disporne nella sua accezione piu' degradante, penso invece che una misura una tantum stile accordi pre-costituenti sia molto meno stressante e certamente piu' giustificabile pro futuro. Fingere che gli ultimi 30 anni non siano mai esistiti e lasciare intatta la mummia della rule of law. L'idea dovrebbe essere che estinto Berlusconi tutti dovranno tornare a rispettare la legge senza che vi siano jolly uscita di Galera.
[Modificato da ObbligazioneNaturale 30/04/2013 17:08]
Nuova Discussione
Rispondi

Feed | Forum | Bacheca | Album | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra
Crea forum gratis, gestisci la tua comunità! Iscriviti a FreeForumZone
FreeForumZone [v.6.1] - Leggendo la pagina si accettano regolamento e privacy
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 03:40. Versione: Stampabile | Mobile
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com