| | | | Post: 208 Post: 202 | Utente Junior | | OFFLINE |
|
25/10/2012 02:48 | |
No. Io dico che se si porta il piatto sulla tavola, si mette un paese nelle condizioni di sorreggere il peso di riforme radicali che richiedono un ciclo almeno quinquennale per produrre effetti tangibili.
La Grecia è un pese umiliato (per colpe anche sue), ma, in questo momento, fortemente ostile verso chi sta somministrando una medicina che è percepita come un veleno. Ad un certo punto, la corda si spezzerà e c'è il rischio che parta un contagio politico.
L'Europa saprà gestirlo? Un Grillo che si becca il 30% in Italia, l'Europa è in grado di gestirlo? L'Europa è consapevole delle spinte indipendentiste che si fanno largo in alcuni paesi?
A me sembra che si stiano dicendo cose ragionevoli ed a volte condivisibili sul piano teorico, senza tener conto della complessità del quadro politico ed economico attuale. Ed è questo che mi preoccupa...Poi se avete l'ambizione (legittima, peraltro) di emigrare, allora alzo le mani e vi faccio i migliori auguri. Vuol dire che già avete messo in conto gli scenari peggiori. |
|
|