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E' morto Pierluigi Vigna

Ultimo Aggiornamento: 29/09/2012 13:11
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28/09/2012 19:04
 
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Corriere della Sera

FIRENZE - È morto dopo una lunga malattia Piero Luigi Vigna, a 79 anni. L’ex procuratore nazionale antimafia è deceduto al Centro Oncologico Fiorentino Villa Ragionieri, che si trova a Sesto Fiorentino: nelle scorse settimane le sue condizioni di salute sono peggiorate. Fin da ultimo, il procuratore generale onorario della Corte di Cassazione — nato a Borgo San Lorenzo nel 1933 — è sempre stato cosciente.

IL DESIDERIO DI ESSERE CREMATO - Vigna era ricoverato da circa due settimane, assistito dalla moglie Silvia, dal figlio Leonardo e dalle due sorelle. La figlia del magistrato vive negli Usa ed era stata pochi giorni fa a fare visita al padre prima di tornare a New York. Chi gli è stato vicino fino agli ultimi giorni lo definisce «lucido fino alla fine». Vigna sarà cremato, «come da suo desiderio». La camera ardente sarà allestita al Centro oncologico fiorentino Villa Ragionieri e sarà aperta da sabato alle 9, i funerali si terranno lunedì.

«LA PROCURA DI FIRENZE E' TRAMORTITA» - «La procura di Firenze apprende tramortita dal dolore della scomparsa dell'amico e collega dottor Pier Luigi Vigna. La storia giudiziaria di questa città e di tante altre vicende che l'intero Paese ha vissuto sono legate al suo nome, al suo valore, alle sue grandi capacità investigative, ai risultati conseguiti». Lo dice il procuratore capo di Firenze, Giuseppe Quattrocchi, commentando la morte di Vigna, magistrato già capo della procura nazionale antimafia e per molti anni al vertice di quella fiorentina. «Noi che, ispirati anche da quell'esempio, lavoriamo ancora nella sua procura - aggiunge Quattrocchi -, ne coltiviamo gli insegnamenti, il ricordo e l'affetto mai sopito».

LA CARRIERA - In magistratura dal 1959, è stato prima pretore a Firenze e Milano, poi dal 1965 ha svolto le funzioni di procuratore della Repubblica, diventando nel 1991 procuratore capo con funzioni di procuratore distrettuale antimafia presso la procura di Firenze. Dal 1997 al 2005 è stato Procuratore Nazionale Antimafia. Nel 2005, il Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi lo ha insignito dell'onorificenza di Cavaliere di Gran Croce Ordine al Merito della Repubblica Italiana.

LE INDAGINI - Tra le numerose indagini seguite quelle sul terrorismo di estrema destra e sinistra, sui sequestri di persona a scopo di estorsione, sul traffico nazionale e internazionale di sostanze stupefacenti, sulle associazioni per delinquere anche di tipo mafioso, sui delitti del Mostro di Firenze, sulla criminalità mafiosa russa, sulla strage del rapido Napoli-Milano del 1984, sulle stragi mafiose verificatesi a Roma, Firenze e Milano tra il 1993 e il 1994.

UN MAGISTRATO «CONTROCORRENTE» - Dopo varie esperienze in inchieste contro il terrorismo nero e rosso, Vigna comincia a occuparsi di mafia nel 1984 in occasione della strage sul treno rapido «904» (16 morti e 266 feriti). Con la nascita della Direzione distrettuale antimafia della Toscana, avvia numerose inchieste di livello nazionale su traffici di armi e droga fino alla scoperta dell'Autoparco di Milano. Un' inchiesta complessa che determinerà anche momenti di tensione tra la procura fiorentina e quella di Milano. Da quelle indagini, condotte dal Gico di Firenze, verrà comunque anche l' input per l' avvio dell'inchiesta della Spezia. È con Vigna che Gaspare Mutolo, nel 1992, comincia a collaborare con la giustizia ed è da allora che il magistrato fiorentino inizia ad occuparsi, in maniera sempre più intesa, del problema dei «pentiti», fino ad essere chiamato nel gruppo di lavoro che redige il nuovo regolamento sui collaboratori di giustizia e nella speciale commissione incaricata di vagliare le richieste di accesso ai programmi di protezione. L' attività della Procura fiorentina sul fronte antimafia si intensifica con le inchieste sulle autobombe mafiose della primavera-estate 1993 a Firenze, Roma e e Milano ed è nell'ambito dell'inchiesta bis sui presunti «mandanti a volto coperto» delle stragi che Vigna, insieme ai colleghi di Caltanissetta e Palermo, comincia a raccogliere le prime dichiarazioni di Brusca. Nel mondo giudiziario Vigna si è spesso schierato «controcorrente»: assolutamente contrario all'impegno dei magistrati in politica «anche da pensionato», si è detto sempre a favore della separazione delle carriere tra giudici e pm, si è battuto per l' istituzione dei tribunale distrettuali antimafia eda favore del raggruppamento delle strutture investigative antimafia in un unico organismo.

IL MINISTRO SEVERINO - Un minuto di silenzio per ricordare Piero Luigi Vigna è stato osservato al congresso dell'Unione delle Camere penali, dove era presente anche il ministro Severino. Un «magistrato straordinario» ha detto di lui Severino che in «un' epoca così difficile per la vita del Paese ha saputo indagare nel rispetto delle garanzie». Per questo «lo ricordo con particolare intensità e affetto»

VELTRONI - «La morte di Pierluigi Vigna mi addolora. Vigna, nella sua lunga vita di magistrato era stato protagonista impegnato su tanti fronti, dalla lotta al terrorismo a quella alla criminalità organizzata»: così Walter Veltroni che aggiunge: «E a quest'impegno ha dedicato tutto il suo impegno alla guida della Procura nazionale antimafia dal 1997 al 2005. Importante è stato anche il suo lavoro per la diffusione di una cultura della legalità anche tra i giovani. È stato un magistrato rigoroso e impegnato a cui il nostro Paese deve molto».

RENZI - «La scomparsa di Piero Luigi Vigna è una perdita che colpisce e addolora non solo i fiorentini ma l'Italia intera, perchè la sua figura incarnava il rigore morale, la difesa della legalità e il senso delle istituzioni, sempre accompagnate da grande umanità». Lo ha dichiarato il sindaco di Firenze, Matteo Renzi, alla notizia della morte dell'ex magistrato fiorentino. «Era un grande magistrato - ha detto - e un grande uomo. Ho avuto il privilegio di avere la sua amicizia e i suoi preziosi consigli ed oggi sono profondamente commosso».

Simone Innocenti







Nolite conformari huic saeculo sed reformamini in novitate sensus vestri.
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