Il problema è che agli insegnanti non vengono dati veri strumenti per fronteggiare situazioni particolari. In questo caso a me sembra che l'insegnante si collocasse all'interno di un contesto ancora normale. Diversamente a Ponticelli una punizione del genere non sarebbe servita a niente, perché lì nemmeno le sanzioni hanno senso.
Il punto è che la scuola sta rinunciando al suo compito educativo e spesso il rammollimento generale parte proprio dai docenti. Di conseguenza non me la sento di criticare in toto l'insegnante, perché purtroppo non ci sono strumenti validi e capire fin dove si può arrivare è diventato un assurdo. Ci troviamo un sistema di iper tutelati (gli alunni) contro una classe docente sempre più costretta ad adeguarsi (in molti casi, almeno nel napoletano, i docenti non devono adeguarsi al rammollimento, perché lo adorano.. ma è un altro discorso). In ogni caso la sentenza è poco condivisibile non tanto per le ragioni di mojo, perché la punizione non deve essere il contrappasso né mi sembra sufficiente mettere lo studente dall'altra parte della barricata senza un percorso di comprensione. In realtà non credo nemmeno si possa parlare di prevaricazione, in quanto si tratta di una punizione piuttosto sciocca e ormai priva di concreta valenza simbolica (penso solo alla sigla iniziale dei simpson).
Nella zona di Chiaia una presidente fa firmare un patto di corresponsabilità ai genitori nel quale indica le norme di comportamento e le eventuali sanzioni in caso di violazione. Sarebbe interessante estendere l'esperimento, prevedendo sanzioni come pulizia banchi, attività di volontariato e via dicendo...