Due notizie. Obama ha imposto d'autorità delle modifiche alla piattaforma programmatica già approvata dai delegati facendo introdurre un riferimento a Gerusalemme come capitale di Israele ed a Dio, due mancanze su cui i repubblicani avevano attaccato duro.
Booh di disapprovazione in sala dei delegati. Se è stata una dimenticanza qualcuno nello staff di Obama dovrebbe essere silurato, se è stata una scelta politica subito ritrattata è il segno di quanto il presidente sia nervoso per questa campagna elettorale strana ed a tratti indecifrabile.
Commento all'intervento di Clinton: magistrale. Anche se invecchiato e un po'stanco Bill è ancora il numero uno. Non esiste un politico al mondo in grado di convincere gli elettori meglio di lui.
Certo che entrambi hanno dovuto ingoiare parecchi rospi per stare sullo stesso palco.
I due si detestano, ma Bill vuole che Obama sia rieletto in modo che tra 4 anni sua moglie non si trovi a sfidare un presidente in carica rischiando un nuovo fallimento, mentre Obama ha bisogno di Clinton per arrivare a quell'elettorato democratico che lo sente distante quando non apertamente ostile con quella sua concezione tutta intellettuale della politica. Immagino anche l'imbarazzo della mom-in-chief Michelle a dover collaborare con il vecchio porco ruspante dell'Arkansas, l'unico presidente americano incriminato per molestie sessuali. Cosa non si fa per il potere.
ps la parte finale del discorso di Clinton
[Modificato da trixam 06/09/2012 21:03]