Lo showdown, forse, arriverà domattina, in Regione Lombardia. Il consiglio dovrebbe parlare di «fiscalità locale e revisione della spesa pubblica», ma a tenere banco sarà, ancora un volta, lei: Nicole Minetti, la protagonista delle serate di Arcore con cui si rilassava Silvio Berlusconi.
Nicole Minetti (Photoviews)
Ieri il segretario del Pdl Angelino Alfano lo ha detto. Secco. Ospite di Maria Latella, su Sky, si è sentito chiedere dalla giornalista se ritenga che la consigliera regionale lombarda rinviata a giudizio nel processo a Ruby «rubacuori» debba dimettersi. La risposta è stata netta: «Sì». Eppure lei, almeno fino a ieri sera, non aveva inviato alcuna lettera di dimissioni. Non ha comunicato nulla al presidente del consiglio Fabrizio Cecchetti, né al capogruppo del Pdl, Paolo Valentini: «Io continuo a non avere alcuna notizia al riguardo. E dunque non posso fare altro che attendere le decisioni della consigliera. In ogni caso, il gruppo continua a lavorare e a occuparsi dell'attività della Regione». In compenso, a chi le parla, Minetti dà appuntamento a domani: «Ci vediamo martedì in aula». Quando il Consiglio regionale lombardo tornerà a riunirsi.Occorrerà dunque fidarsi di quanto si dice nel Pdl nazionale così come ai piani alti della Regione Lombardia. Dove si ostenta adamantina sicurezza: «A palazzo Grazioli sono tutti tranquilli». Resta il fatto che basta qualche telefonata in Regione per rendersi conto della convinzione diffusa. Sono molti coloro che pensano che la bella Nicole non si dimetterà prima di ottobre. Soltanto allora, infatti, scatterà il diritto al vitalizio: dopo due anni, sei mesi e un giorno dall'elezione. Probabilmente non sarà così, i meglio informati spiegano che la trattativa si svolge su tutt'altri tavoli: «Il vitalizio? Ci avranno ben pensato...» dicono dalle parti della giunta regionale. Nel senso che dovendo l'igienista dentale più nota del globo «rinunciare a una pensione, ebbè, bisognerà in qualche modo risarcirla». Ragion pratica.
Eppure, forse è vero che la partita è sì alle fasi finali ma ancora non completamente perfezionata. Che nella trattativa con Silvio Berlusconi, o chi per lui, manchi ancora un accordo finale che fino a pochi giorni fa pareva raggiunto. Lo riferisce l'ex direttore del Tg4 Emilio Fede: «Ma quale ultimatum: ho consigliato io a Nicole Minetti di dimettersi, per giocare d'anticipo rispetto alle polemiche. È accaduto a cena, dieci giorni fa». Continua il giornalista: «Lei mi ha dato ragione e mi ha detto che il giorno dopo l'avrebbe comunicato a Berlusconi. Non so cosa sia successo poi, perché non l'ho più sentita. So però che lei aveva intenzione di dimettersi».
«Sì, Nicole minetti deve dimettersi»
Mi piace questo contenutoNon mi piace questo contenuto002Link:
La volontà di Silvio Berlusconi di sottrarre alla scena mediatica la protagonista di stagioni che, in vista della sua ricandidatura a premier, è meglio non ricordare, rischia però di trasformarsi in un boomerang. Basta andare su Twitter e leggersi quanto compare sotto gli hashtag #Minetti e, soprattutto, #nicoleresisti. La domanda di molti è semplice: che cosa è cambiato rispetto a poco più di un anno fa, quando Silvio Berlusconi difendeva a spada tratta la sua consigliera regionale? E ancora: è giusto che sia soltanto l'ex starlette di Colorado Cafè a essere diventata il capro espiatorio di una situazione in cui le decisioni, peraltro, sono state prese non certo da lei? Ecco allora il caustico Andrea scrivere che «la Minetti sarebbe la prima persona che obbedisce a un ordine di Alfano», ecco Nino osservare: «Candidata per meriti innominabili, perché dovrebbe dimettersi adesso?». Massimo mette il dito nella piaga: «Come sarei curioso di ricercare in archivio le dichiarazioni a difesa della Minetti. Dov'erano allora Santanché, Alfano e La Russa?». Fino all'esortazione: «Parla, Nicole, parla!». Rilanciatissimo il video dell' Infedele di Gad Lerner, da Youtube, in cui nel gennaio scorso l'ex premier difendeva a spada tratta l'igienista dentale prestata alla politica. Onore al merito a Massimo Corsaro, vicecapogruppo alla Camera, che scrive: «Non ho motivo per difendere Minetti, ma se lei è di troppo, mi aspetto alcune assenze in prox liste parlamento». Mentre Barbara Saltamartini osserva: «La Minetti non ha preso voti! Giusto chiedere le dimissioni».
Marco Cremonesi