| | | | Post: 1.023 Post: 1.023 | Utente Veteran | | OFFLINE | |
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04/05/2012 20:17 | |
Dal professore Prisco, che mi prega di postare
Caro Trixam, mi permette innanzitutto un'annotazione sul suo stile polemico? Capisco che a poco più di vent'anni si ritenga di avere noi soli capito come vanno le cose del mondo e che tutti quelli che ci hanno preceduto sono dei grandi coglioni, ma - per dirne una - userei più rispetto per "chi è morto credendo alle superstizioni". E questo proprio perché "ci è morto". Posso permettermi di consigliarle, quando deciderà di alzare gli occhi dai manuali di economia liberista molto up to date, la lettura di un capolavoro assoluto? E' I morti, di James Joyce, l'ultimo racconto dei Dubliners. Lo legga e poi mi dirà (senza ironia, mi piacerebbe conoscere la sua opinione).
Che i Brics rallentino lo si può anche capire, ma - mi creda - piacerebbe anche a me che l'Italia di oggi rallentasse al loro ritmo. Che Gramsci vada letto (criticamente, ma letto) e che l'orizzonte che intendesse abbandonare fosse quello dello stalinismo sono totalmente d'accordo. Che l'Italia sia ferocemente corporativa, pure. Solo che i suicidi o quelli che vanno fuori di testa per non riuscire a pagare le tasse o per cose simili non sono semplicemente un dato statistico, mi creda, anche se sui manuali dei suoi guru saranno il tema di una trascurabile nota a pie' di pagina. Quanto a me, sarò in quanto docente alla Federico II un hegeliano in ritardo (giuro però che questa non me l'aveva detta nessuno, mentre che lo sia De Giovanni lo penso anch'io), ma sono davvero convinto che lo sviluppo debba (se non frenare e l'ho scritto) venire regolato e non lasciato a se stesso, altrimenti diventa autofagico. E non nel senso che distrugge solo le vecchie forme economiche (questo sarebbe semmai un merito), ma - con esse - le persone, le loro vite... Il capitalismo finanziario è una macchina in discesa coi freni rotti e prima o poi sbatterà contro un muro. Certo, non tutti i suoi occupanti moriranno, ma auguro con sincità a lei di non finire allora al cimitero, prematuramente. La mia un'utopia reazionaria? Forse. E la sua, allora? Pochissimi molto ricchi e il resto con le pezze al culo e che si arrangino, se non sono bravi ad avere successo; è questo il modello che vuole? No, grazie, mi tengo Latouche |