Obbligazione per quanto condivida il tuo punto di vista sull'argomento. Sarebbe sempre interessante argomentare le proprie posizioni.
Ho letto rapidamente l'articolo e a pezzi. Le prime considerazioni che mi sono venute sono, attendo il conforto di persone più esperte di me:
1) Il neoliberismo c'entra poco anzi pochissimo. Il fatto che una banca si indebiti e pretenda che i suoi debiti siano pagati dallo Stato non ha nulla a che vedere con il neoliberismo. Il neoliberismo prevede che quella banca fallisca, arrivederci e grazie. Pretendere di pagare i debiti privati con denaro pubblico è una forma distorta, ma molto reale, di socialismo.
2) Nel caso dell'Italia il debito non è quello delle banche, ma proprio quello dello Stato. Non sono situazioni simili. In un caso si può tranquillamente far fallire una banca, nell'altro c'è il problema di far fallire uno Stato. Concretamente vuol dire che domani mattina non si pagano più gli stipendi.
3) La democrazia diretta non è mai una buona cosa soprattutto quando si parla di milioni di persone. Le esperienze più simili alla democrazia diretta le abbiamo con Napoleone III e con i totalitarismi del '900.
4) Ciò che dovrebbero capire i cittadini italiani e co. riguarda la distribuzione del peso del risanamento. Non dovrebbe riguardare semplicemente ricchi e poveri, ma capitali produttivi ed improduttivi. In pratica la distorsione non è avvenuta tra ricchi e poveri di oggi, ma tra generazioni precedenti ed attuali in particolare future.