E' un vecchio dilemma...
Votare è un dovere morale...c'è chi c'è morto per conquistare questo diretto...e bla bla...
Epperò è anche vero che votare è il mezzo migliore per "scaricarsi la coscienza"...Io ho fatto quel che dovevo fare, e amen...
Ed al tempo stesso, votare sempre e comunque, a prescindere da chi si presenta e dalle condizioni in cui si presenta, vuol dire che in fondo va bene tutto. che anche così, la gente non ne è stufa e non attende alcuna rivoluzione culturale.
Votare come abitudine doverosa e rassegnata?
Non votassimo, chessò, l'80% degli aventi diritto...non sarebbe un messaggio chiaro ed una percentuale allettante da conquistare in qualche modo?
Il non voto non è, in sé, in fondo, già un voto?