00 23/01/2015 09:51
Re: Re:
Paperino!, 21/01/2015 14:50:




Monti, Terra dei fuochi e Intercettazioni, sono i 3 principali punti di criticità del suo novennato.




Tralasciando la telenovela della caduta dell'ultimo governo Berlusconi, non ricordo partito che desiderasse- realmente- , al di là delle dichiarazioni di rito, assumere responsabilità di governo e,tutto sommato, le coincidenze con l'allora scelta di Scalfaro d'insediare Ciampi a Palazzo Chigi non mancano.
Difficile dimenticare l'isteria di palazzo e le indiscrezioni,più o meno autorevoli, sul rischio di non riuscire più pagare gli stipendi e la questione economica nel tritacarne mediatico già aveva avvelenato gli animi dell'intero paese.
La complessità del contesto scagiona di fatto la scelta presidenziale,la politica era ancora dominata dalla contrapposizione berlusconiani ed antiberlusconiani e l'aggravante di una legge elettorale discutibile avrebbe complicato ancor di più una situazione già insostenibile.
Riconferma della sfiducia nella volontà popolare, ma da attribuire al nostro impianto costituzionalistico ed istituzionale prima che alle tendenze di Napolitano. Si era ancora nel lontano '47 quando i vari Togliatti, Laconi o Nenni si scagliavano contro la Costituzione più bella del mondo...

Napolitano è stato il presidente che più di tutti ha cercato di non alimentare tensioni e crisi istituzionali, autocensurandosi anche più del dovuto: resterà alla memoria con il motto "abbassare i toni e placare gli animi" :) .
Assodato che a rigor di legge aveva il diritto di sottrarsi a quella peculiare questione giudiziaria, nel caso avesse deciso di rinunciare a tale diritto, come agire?
Nonostante le stilettate alle problematiche della giustizia è sempre stato conciliante ed anche quella scelta,tanto più nel delicato contesto di questi anni, ha per me questa chiave di lettura.
Non ha caricato a testa bassa, come avrebbe fatto un Cossiga, e l'unica strada per "informare" i cittadini non era forse quella della diretta televisiva della testimonianza, ma a che prezzo?
Trattandosi di un evento anomalo ed estraneo alla messa in stato d'accusa del PdR, come previsto dalla Costituzione- nemmeno mi dilungo sulla figura che avrebbe fatto l'Italia- si sarebbe stati moralmente obbligati a procedere allo scoperchiamento del presunto vaso di pandora della giustizia ( se ne parla dagli anni '90, ma solo a chiacchiere ! ) , con tutto quel che ne consegue in termini di crisi istituzionale e conflitto tra poteri dello stato...al confronto il decido e dispongo di cossighiana memoria sarebbe stato un innocente scherzetto!

Le ragioni che portano a chiedersi chi controlla i controllori sarebbero state identiche per i creditori ed i detrattori del processo.

Riguardo all'avvelenamento della Campania e dell'Italia tutta, desecretare,se segreto c'è, tocca al governo, come tocca alle autorità competenti impegnarsi ad una celere,ma approfondita fase investigativa e processuale.In questo momento la priorità è data dall'immediato controllo e bonifica delle zone pericolose,i tempi per accertare responsabilità saranno fisiologicamente più lunghi.

La normalità non avrebbe consentito di dipingere un quadro a tinte fosche,ma era ormai fatto assodato che da noi solo l'anormalità è normale.
[Modificato da connormaclaud 23/01/2015 09:57]