00 14/04/2014 10:06
Re:
connormaclaud, 14/04/2014 09:55:

Che io sappia,fino a poco fa,i candidati a medicina si lamentavano dei test di "cultura generale" che poco avevano a che fare con la preparazione dei più. D'altro canto, questo genere di scremature è presente in molti concorsi pubblici e non potrebbe essere altrimenti.
Se la memoria non m'inganna, le selezioni per la luiss si tengono anch'esse nel mese d'aprile,poi capirete, tra aprile e giugno quanta differenza può esserci nella preparazione...
Il ambito brogli e raccomandazioni, il test, con codice a barre e correzione elettronica, è forse il metodo più sicuro per contenere il fenomeno: avere la libera iscrizione e venir silurati in corso non è poi tanto meglio.
Certo, il test permette al fattore C di giocare un ruolo importante,ma nella vita questa è la regola.

Sul banco della facoltà/dipartimento di giurisprudenza: sic et simpliciter, sono/siamo troppi e molti,mi ci metto anch'io nel mazzo, non hanno poi chissà quale vocazione.



allora includi anche me nel mazzo. In passato si sceglieva giurisprudenza perchè gli avvocati avevano i soldi e si poteva partecipare a centinaia di concorsi pubblici all'anno. Oggi viviamo in un altro mondo: la professione forense è in crisi(ormai il mercato è ipersaturo) e col blocco del turnover i concorsi li vedi col lumicino. A questo bisogna aggiungere che la nostra laurea è difficilmente spendibile all'estero rispetto a quelle scientifiche. In un modo o in un altro bisogna intervenire su questa situazione e il numero chiuso potrebbe essere una soluzione. E' vero che si corre il rischio di lasciare tutto in mano ai baroni, ma la domanda che mi pongo è: oggi non succede esattamente questo? Almeno c'è un vantaggio, cioè evitare di buttare 5 o più anni per prendere un pezzo di carta che ha un decimo del valore di 30 anni fa.
Magari si può pensare che si faccia questo discorso anche per ridurre la futura concorrenza...ebbene si c'è anche questo, anche perchè l'alternativa, cosa che tra l'altro si sta già verificando frequentemente, è di avere una pletora di laureati in giurisprudenza fare i camerieri a Londra o i lavapiatti a New York.
Tutto questo nonostante l'Italia sia il paese con meno laureati, in rapporto alla popolazione, dell'Unione Europea.
[Modificato da gio.gil 14/04/2014 10:07]