00 17/01/2013 18:43
Re: Re: Re:
connormaclaud, 17/01/2013 15:28:



Perdona,ma la reductio ad demonium la trovo troppo superficiale.
Questi signori non hanno pensato al bene comune e sono da condannare politicamente,ma non hanno concorso di colpa gli elettori che li hanno sostenuti, tornata elettorale dopo l'altra, salvo poi autodefinirsi delusi e continuare a recitare la parte della verginella?
Mi domando poi,con tutta la buona volontà di questo mondo,cosa avrebbero potuto effettivamente fare in un sistema come il nostro.
Sono colpevoli di non aver vinto? Lo sono ancor di più di non aver combattuto,ma con una base come quella italiana serviva solo un miracolo.





Condivido la posizione di c'era (tra l'altro questo è un discorso che è stato affrontato su noisefromamerika.. mi sembra da Sandro Brusco, capolista senato in Campania di fid )

@connor:
Gli elettori sono responsabili. Sicuramente lo sono. Tuttavia molti possono sempre sostenere che non c'era alternative credibili. Credo che l'attuale tornata elettorale sia il vero banco di prova.
Poi con me sfondi una porta aperta. Per me aveva ragione Gobetti a dire che il problema non era Mussolini, ma l'animo degli italiani.
Se stiamo qui a parlare ancora del meno peggio, pur di fronte a gente che ha responsabilità di governo fallimentare a tutti i livelli, allora mi sembra che il problema è destinato a persistere.

Non ho capito a chi ti riferisci quando parli dei colpevoli di non aver vinto (politici o elettori?).
I politici sono colpevoli di aver avuto la possibilità di riformare un sistema (di averlo promesso a più riprese) e di avere, invece, fatto accordi sottobanco (icastica la faccenda della legge elettorale) per non scalfire la loro casta e le corporazioni a cui fanno riferimento (perché in realtà la sovranità non appartiene al popolo, ma alle minoranze organizzate).
I cittadini non è che abbiano moltissime alternative. O si fa la rivoluzione (guidata da chi? dai camionisti?) oppure si prova di incedere con il voto.
Penso alla vittoria di DM a Napoli. Credo che quello sia il segnale di una città che voleva un atto di discontinuità.. poi le valutazioni sul suo operato possono essere più o meno a favore (a me non piace, figurati!), però è un fatto che a Napoli qualcuno ha provato a mandare a casa la vecchia politica.
In questo sono molto weberiano : abbiamo la responsabilità di riuscire a convincere le persone della nostra battaglia. Se non ci riusciamo, o siamo venuti troppo presto (cit.) o non siamo stati bravi. In fondo come dice Trixam mica è scontato che l'Italia venga ben governata e non diventi un "Paese africano".
Oggi ho parlato con vari ragazzi e ho sentito che la gente ci crede... che spazio per noi c'è.. che molti vogliono farla questa scommessa.