J.Rebus, 30/06/2011 18.45:
Che vorresti dire scusa?
Che esiste un organizzazione pro saviano che non fa passare liscia nemmeno una dichiarazione?
Io direi che è il caso di suffragarle con prove certe affermazioni. Altrimenti siamo alla macchina del fango. quella si,la solita.
Voglio dire che con quella intervista si è posto fuori dal coro e quindi nel mirino dei procuratori come personaggio sospetto.
Mi ricordo l'editoriale di d'avanzo quasi a memoria in cui Pisani veniva paragonato al commissario contrada, un preannuncio di avviso di garanzia.
Quanto alle prove, io parlerei di casi.
Basterebbe citare il più clamoroso, quello del Tenente colonello Sergio De Caprio, ultimo, l'uomo che mise faccia a terra Totò Riina. Accusato nel 2001 di favoreggiamento alla mafia, cinque anni di processo. Assolto con formula piena il 16 febbraio 2006. Il tenente colonnello De caprio ora invece di lottare contro la mafia sta a Roma a lavorare al Nucleo Ecologico dei carabinieri, passa la giornata a firmare scartoffie. Gli è stata tolta la scorta, lui che è condannato a morte, e con una decisione incomprensibile è stato escluso dalla lista delle promozioni dell'arma, il che significa che non diventerà mai generale.
Capitano Carmelo Canale, l'uomo che stava sempre alla destra di Paolo Borsellino. Arrestato nel 1997 per concorso esterno in associazione mafiosa, venti pentiti lo accusavano. Assolto. Anche lui invece di lottare contro la mafia, ora sta a rigirarsi i pollici.
Non vado avanti perché ci sarebbero da citare decine di casi: il capitano de donno, un eroe che è stato trasformato in un mostro dalla stampa repubblichina, che addirittura si è dovuto dimettere dall'arma. Il generale Mori, il colonnello Obinnu, più altre decine di poliziotti e carabinieri antimafia meno noti, che spesso avevano lavorato con Falcone e Borsellino, finiti sotto processo in quelle che un grande studioso di mafia ha chiamato le purghe staliniane di caselli. Una guerra condotta da un manipolo di Pm per il tramite di quella terrificante polizia politica che è la Dia(copy francesco cossiga, che di queste cose ne capiva), un apparato che farebbe invidia alla Stasi.