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"La droga va legalizzata", appello dei big all'onu

  • Sondaggio "La droga va legalizzata", appello dei big all'onu
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  • @MAYA@83
    00 03/06/2011 11:53
    Roma, 3 giu. (TMNews) - Cinquant'anni di guerra alla droga hanno fallito. Per questo, i grandi del mondo della politica, dell'economia e della cultura mondiale chiedono all'Onu di prenderne atto, dire basta alla criminalizzazione e trattare l'emergenza per quello che è: una questione sanitaria. Nel suo rapporto annuale, presentato ieri a New York, la Global Commission on Drug Policy ha sancito il fallimento della "guerra mondiale alla droga con devastanti conseguenze per gli individui e le comunità di tutto il mondo".

    L'organismo più alto in materia ha dato quindi avvio a una petizione internazionale: milioni di firme da presentare alle Nazioni Unite perché gli Stati si convincano a cambiare gli strumenti finora impiegati per contrastare la tossicodipendenza. Disposizioni fallimentari che, si legge nel rapporto, hanno portato solo a carceri piene e migliaia di vittime. Da qui l'appello per la legalizzazione di una serie di sostanze, a partire dalla cannabis, e soprattutto la depenalizzazione del reato di detenzione illegale di stupefacenti.

    Insospettabile l'elenco dei primi firmatari: da uno dei responsabili di questa politica "fallimentare", cioè l'ex segretario generale dell'Onu Kofi Annan all'ex presidente brasiliano Ferdinando Henrique Cardoso, dagli economisti Usa George Schultz (già ministro del Tesoro) e Paul Volcker (già numero uno della Fed) al premio Nobel per la letturatura peruviano Mario Varga Llosa, dallo scrittore messicano Carlos Fuentes al tycoon umanista Richard Branson, fino al premio Oscar Judi Dench.

    "Trattare i tossicodipendenti come pazienti e non criminali" è l'idea di fondo della commissione. Che nel rapporto da un po' di numeri: in dieci anni, dal 1998 al 2008, il consumo di cannabis è aumentato dell'8,5 percento. E va peggio con le cosiddette "droghe pesanti": nello stesso periodo, il numero dei consumatori di cocaina è cresciuto del 27 percento. Una percentuale che nasconde circa tre milioni e mezzo di persone in più.

    Oltre a chiedere una presa di coscienza internazionale, la commissione propone una soluzione: per una vera lotta alla tossicodipendenza, è necessario introdurre "forme di regolarizzazione che minino il potere delle organizzazione criminali". Come? "Incoraggiando la sperimentazione di modelli di legalizzazione che minino il potere delle organizzazione criminali e salvaguardino la salute e la sicurezza dei cittadini".

    Ma anche di quelle persone negli ultimi gradi del sistema criminale: "Coltivatori, corrieri e piccoli rivenditori, spesso vittime loro stessi della violenza e dell'intimidazione - oppure essi stessi tossicodipendenti". "Cinquant'anni dopo la firma della Convenzione dell'Onu e quaranta dopo la guerra lanciata dal presidente americano Richard Nixon, è urgente riformare le politiche nazionali e internazionali" sulle droghe, recita il documento newyorkese.

    "Le politiche fin qui seguite hanno soltanto riempito le nostre celle, costando milioni di dollari ai contribuenti, rafforzando il crimine e facendo migliaia di morti" ha commentato Branson, inventore del marchio Virgin. Secondo i saggi, insomma, bisogna "sostituire la criminalizzazione e la punizione della gente che usa droga con l'offerta di trattamento sanitario". Come? "Incoraggiando la sperimentazione di modelli di legalizzazione" a partire dalla cannabis. In sintesi, "rompere ogni tabù sul dibattito e sulla riforma".

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    giusperito
    Post: 4.227
    Post: 4.216
    Utente Master
    Moderatore
    00 03/06/2011 12:05
    ovviamente d'accordisismo
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    lulae
    Post: 8.880
    Post: 8.875
    Utente Master
    00 03/06/2011 12:07

    assolutamente d'accordo.




    ...l'essenziale è invisibile agli occhi...


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    mikele88uni
    Post: 750
    Post: 750
    Utente Senior
    00 03/06/2011 12:14
    sono favorevole.
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    lucas22
    Post: 30.295
    Post: 10.830
    Utente Gold
    00 03/06/2011 12:54
    si


    I videogiochi non influenzano i bambini. Voglio dire, se Pac Man avesse influenzato la nostra generazione ora staremmo tutti saltando in sale scure, masticando pillole magiche e ascoltando musica elettronica ripetitiva."
    (Kristian Wilson, Nintendo Inc., 1989)

    Pochi anni dopo nacquero le feste rave, la musica techno e l'ecstasy...
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    Helios81
    Post: 24.720
    Post: 23.988
    Utente Gold
    00 03/06/2011 13:39


    Per niente...
    Penso che non abbiamo proprio la maturità per gestire legalmente un fenomeno del genere...



    Senti qua. A San pietroburgo... in Russia... il custode di un obitorio si è trombato il cadavere di una...
    e fino a qui... va bene. Fatto sta che questa... mentre se la trombava... si è svegliata... capito? Cioè...
    la stavano per cremare... ma era solo morte apparente... quindi... tecnicamente gli ha salvato la vita.
    E il poveretto l'hanno messo in galera perchè dice che... in Russia è reato la necrofilia. Cioè... voglio dire...
    già uno che si scopa i cadaveri è pieno di problemi... poi gli si svegliano... lo mettono pure in galera...
    'NA TRAGEDIA!
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    giusperito
    Post: 4.230
    Post: 4.219
    Utente Master
    Moderatore
    00 03/06/2011 16:19
    Non è che siamo, forse, più "immaturi" per gestirla illegalmente?

    Che poi la domanda vera è:
    Il fatto che sia illegale rende effettivamente difficile il suo reperimento?
    Scommetto che un ragazzino che si vuole fare una canna riesce a procurarsela in meno di mezz'ora.


    In ogni caso io sono per la legalizzazione di tutte le droghe.
    [Modificato da giusperito 03/06/2011 16:20]
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    lucas22
    Post: 30.318
    Post: 10.831
    Utente Gold
    00 03/06/2011 16:31
    infatti , oggi come oggi è troppo dannatamente facile reperirla, quindi meglio legalizzarla , cosi 1 si combatte la malavita su la loro fonte primaria di guadagni, 2 si evita il rischio di droghe tagliate male ,una sorta di droga "piu' genuina" 3 almeno lo stato ci guadagnerebbe qualcosa.


    I videogiochi non influenzano i bambini. Voglio dire, se Pac Man avesse influenzato la nostra generazione ora staremmo tutti saltando in sale scure, masticando pillole magiche e ascoltando musica elettronica ripetitiva."
    (Kristian Wilson, Nintendo Inc., 1989)

    Pochi anni dopo nacquero le feste rave, la musica techno e l'ecstasy...
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    napulitanboy
    Post: 19.804
    Post: 18.583
    Utente Gold
    moderatore
    00 03/06/2011 16:59
    Re:
    lucas22, 03/06/2011 16.31:

    infatti , oggi come oggi è troppo dannatamente facile reperirla, quindi meglio legalizzarla , cosi 1 si combatte la malavita su la loro fonte primaria di guadagni, 2 si evita il rischio di droghe tagliate male ,una sorta di droga "piu' genuina" 3 almeno lo stato ci guadagnerebbe qualcosa.




    Azz, qualcosa? [SM=x43668]


    A favore, comunque [SM=x43799]


  • OFFLINE
    (pollastro)
    Post: 385
    Post: 385
    Utente Senior
    00 03/06/2011 17:51
    Ho dei dubbi...Si chiama "strategia della riduzione del danno" e comunque occorre distinguere tra consumatori (di droghe pesanti; diverso il caso delle droghe leggere...e comunque occorrerebbe disincentivare con decisione anche l'abuso - ho scritto "l'abuso" - di alcool e fumo di tabacco...) e spacciatori; come per la prostituzione, che a noi non è reato, ma lo è il suo sfruttamento... E qui il dubbio: un tossicodipendente è meno critico verso il potere, visto che l'unica cosa che gli importa - quando sta "a rota" - è farsi... Non vorrei che, legalizzato l'uso della droga, nelle campagne elettorali si distribuissero (assieme ai santini dei candidati) dosi...
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    Giubo
    Post: 37.723
    Post: 13.121
    Utente Gold
    00 03/06/2011 18:41
    penso la stessa cosa della prostituzione: è illegale, è dannosa, però se non si può combattere tanto vale legalizzarla e toglierla alle mafie
  • --letizia22--
    00 03/06/2011 19:41
    Re:
    (pollastro), 03/06/2011 17.51:

    Ho dei dubbi...Si chiama "strategia della riduzione del danno" e comunque occorre distinguere tra consumatori (di droghe pesanti; diverso il caso delle droghe leggere...e comunque occorrerebbe disincentivare con decisione anche l'abuso - ho scritto "l'abuso" - di alcool e fumo di tabacco...) e spacciatori; come per la prostituzione, che a noi non è reato, ma lo è il suo sfruttamento... E qui il dubbio: un tossicodipendente è meno critico verso il potere, visto che l'unica cosa che gli importa - quando sta "a rota" - è farsi... Non vorrei che, legalizzato l'uso della droga, nelle campagne elettorali si distribuissero (assieme ai santini dei candidati) dosi...



    almeno le tossicodipendenti non le farebbero ministri et similia.Cmq se hanno legalizzato la vendita della armi in certi paese,non vedo perche un uomo non possa comprarsi della droga.
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    (pollastro)
    Post: 388
    Post: 388
    Utente Senior
    00 03/06/2011 20:56
    A Giubo
    Capisco, ma guarda che i casini statali da noi c'erano già... Poi venne la legge Merlin... ahimé, prima non c'ero... [SM=x43668]
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    (pollastro)
    Post: 389
    Post: 389
    Utente Senior
    00 03/06/2011 21:04
    A Letizia
    Infatti, magari si potesse dichiarare illegale la produzione di armi... Vabbé, le costriirebbero lo stesso, come si produceva alcool in USA sotto il proibizionismo, ma sarebbe un segnale. E comunque l'esempio mi fa venire in mente che la liberalizzazione dell'alcool non impedisce agli statunitensi di sbronzarsi, di diventare alcoolisti, di ammazzarsi di cirrosi epatica... Penso cioè che, se è vero che ogni proibizione che riguardi liberà personali è odiosa, bisognerebbe almeno lanciare campagne massicce per educare la gente, incominciando dalle scuole, soprattutto lì... Pensa alle "stragi del sabato sera", provocate da chi si ubriaca nonostante i divieti e il palloncino, si ammazza ed ammazza...
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    donnaprassede
    Post: 15.560
    Post: 15.460
    Utente Gold
    00 03/06/2011 21:06
    Re:
    Helios81, 03/06/2011 13.39:



    Per niente...
    Penso che non abbiamo proprio la maturità per gestire legalmente un fenomeno del genere...





    Pienamente d'accordo con te!





    . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
    Di fronte a questo brulichio di artisti e di bambini, di gente in vario modo allegra, chiedo che festa si stia celebrando. “Nessuna, qui da noi ogni giorno si festeggia la vita.”

    Silvano Agosti – Lettere dalla Kirghisia
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    Giubo
    Post: 37.724
    Post: 13.122
    Utente Gold
    00 03/06/2011 21:29
    Re: A Giubo
    (pollastro), 03/06/2011 20.56:

    Capisco, ma guarda che i casini statali da noi c'erano già... Poi venne la legge Merlin... ahimé, prima non c'ero... [SM=x43668]




    appunto,buon motivo per reintrodurli.
  • --letizia22--
    00 03/06/2011 22:07
    Re: A Letizia
    (pollastro), 03/06/2011 21.04:

    Infatti, magari si potesse dichiarare illegale la produzione di armi... Vabbé, le costriirebbero lo stesso, come si produceva alcool in USA sotto il proibizionismo, ma sarebbe un segnale. E comunque l'esempio mi fa venire in mente che la liberalizzazione dell'alcool non impedisce agli statunitensi di sbronzarsi, di diventare alcoolisti, di ammazzarsi di cirrosi epatica... Penso cioè che, se è vero che ogni proibizione che riguardi liberà personali è odiosa, bisognerebbe almeno lanciare campagne massicce per educare la gente, incominciando dalle scuole, soprattutto lì... Pensa alle "stragi del sabato sera", provocate da chi si ubriaca nonostante i divieti e il palloncino, si ammazza ed ammazza...




    Non condivido il paragone con l'alcool.Educare al bere e' possibile,ma l'educazione alla droga mi sembra un po' un controsenso.Bere troppo alcol e' un abuso,qualcosa che ti sfugge di mano che poi diventa una dipendenza.Drogarsi e' una scelta,soprattutto per le droghe pesanti.E'voler fare una precisa esperienza di morte.L'unico dato che ci resta e' quello fattuale,la droga c'e',esiste,di essa si nutrono le casse delle organizzazioni criminali di tutto il mondo,e quindi legalizzarla magari portarebbe dei benefici maggiori rispetto ai costi in termini di vite umane,che sono cmq inevitabili in ogni caso.La droga non si prova secondo me,si sceglie,non ti capita per caso,la vuoi.
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    sissy forte
    Post: 2.964
    Post: 2.964
    Utente Veteran
    00 03/06/2011 22:09
    Ho dei dubbi sull'argomento, ma propendo per la legalizzazione.
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    Paperino!
    Post: 29.882
    Post: 20.704
    Utente Gold
    Amministratore
    00 14/06/2011 15:42
    Finché si parla di droghe leggere sono anche d'accordo, far vendere cocaina ed eroina ai distributori di sigarette sarebbe un suicidio collettivo.
    I problemi che abbiamo ora, con la droga, ce li ritroveremmo esplosi esponenzialmente.


  • OFFLINE
    @moscerino@
    Post: 2.811
    Post: 2.811
    Utente Veteran
    00 15/06/2011 19:07
    Re:
    @MAYA@83, 03/06/2011 11.53:

    Roma, 3 giu. (TMNews) - Cinquant'anni di guerra alla droga hanno fallito. Per questo, i grandi del mondo della politica, dell'economia e della cultura mondiale chiedono all'Onu di prenderne atto, dire basta alla criminalizzazione e trattare l'emergenza per quello che è: una questione sanitaria. Nel suo rapporto annuale, presentato ieri a New York, la Global Commission on Drug Policy ha sancito il fallimento della "guerra mondiale alla droga con devastanti conseguenze per gli individui e le comunità di tutto il mondo".

    L'organismo più alto in materia ha dato quindi avvio a una petizione internazionale: milioni di firme da presentare alle Nazioni Unite perché gli Stati si convincano a cambiare gli strumenti finora impiegati per contrastare la tossicodipendenza. Disposizioni fallimentari che, si legge nel rapporto, hanno portato solo a carceri piene e migliaia di vittime. Da qui l'appello per la legalizzazione di una serie di sostanze, a partire dalla cannabis, e soprattutto la depenalizzazione del reato di detenzione illegale di stupefacenti.

    Insospettabile l'elenco dei primi firmatari: da uno dei responsabili di questa politica "fallimentare", cioè l'ex segretario generale dell'Onu Kofi Annan all'ex presidente brasiliano Ferdinando Henrique Cardoso, dagli economisti Usa George Schultz (già ministro del Tesoro) e Paul Volcker (già numero uno della Fed) al premio Nobel per la letturatura peruviano Mario Varga Llosa, dallo scrittore messicano Carlos Fuentes al tycoon umanista Richard Branson, fino al premio Oscar Judi Dench.

    "Trattare i tossicodipendenti come pazienti e non criminali" è l'idea di fondo della commissione. Che nel rapporto da un po' di numeri: in dieci anni, dal 1998 al 2008, il consumo di cannabis è aumentato dell'8,5 percento. E va peggio con le cosiddette "droghe pesanti": nello stesso periodo, il numero dei consumatori di cocaina è cresciuto del 27 percento. Una percentuale che nasconde circa tre milioni e mezzo di persone in più.

    Oltre a chiedere una presa di coscienza internazionale, la commissione propone una soluzione: per una vera lotta alla tossicodipendenza, è necessario introdurre "forme di regolarizzazione che minino il potere delle organizzazione criminali". Come? "Incoraggiando la sperimentazione di modelli di legalizzazione che minino il potere delle organizzazione criminali e salvaguardino la salute e la sicurezza dei cittadini".

    Ma anche di quelle persone negli ultimi gradi del sistema criminale: "Coltivatori, corrieri e piccoli rivenditori, spesso vittime loro stessi della violenza e dell'intimidazione - oppure essi stessi tossicodipendenti". "Cinquant'anni dopo la firma della Convenzione dell'Onu e quaranta dopo la guerra lanciata dal presidente americano Richard Nixon, è urgente riformare le politiche nazionali e internazionali" sulle droghe, recita il documento newyorkese.

    "Le politiche fin qui seguite hanno soltanto riempito le nostre celle, costando milioni di dollari ai contribuenti, rafforzando il crimine e facendo migliaia di morti" ha commentato Branson, inventore del marchio Virgin. Secondo i saggi, insomma, bisogna "sostituire la criminalizzazione e la punizione della gente che usa droga con l'offerta di trattamento sanitario". Come? "Incoraggiando la sperimentazione di modelli di legalizzazione" a partire dalla cannabis. In sintesi, "rompere ogni tabù sul dibattito e sulla riforma".





    sono perfettamente d'accordo.
    Non è tempo per noi che non ci adeguiamo mai
    Fuorimoda, fuoriposto, insomma sempre fuori dai
    Abbiam donne pazienti rassegnate ai nostri guai
    Non è tempo per noi e forse non lo sarà mai
    Non è tempo per noi che non vestiamo come voi
    Non ridiamo, non piangiamo, non amiamo come voi
    Forse ingenui o testardi
    Poco furbi casomai
    Non è tempo per noi e forse non lo sarà mai
    ...la mia sciarpa non sarà mai un nodo, ma si farà stola, mantello, colorerà il mio cielo, sarà luce nel buio, anima del quadro, e libera come il pensiero diventerà il cordone ombelicale che unisce il Non-Essere all’Essere e la materia al cielo...



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