Padre, madre e tre figli, tutti della stessa famiglia, i Fogel. Il più piccolo aveva appena tre mesi. Il commando palestinese li ha sterminati nel sonno, durante lo Shabbath, tagliando cuori e gole. E' stato un pogrom, come avvenne a Khisinev nel 1903. I genitori giacevano esanimi a letto, in un bagno di sangue. Nella stanza dei bambini, il piccolo di tre anni aveva ancora polso all'arrivo dei paramedici, ma è morto poco dopo. Sul pavimento erano sparsi i loro giocattoli, intrisi di sangue. A Gaza con dolci e preghiere Hamas ha festeggiato il massacro di ebrei. L'Iran ha salutato "l'uccisione dei sionisti". Vergognosa la stampa italiana che non ha dedicato una riga a quest'eccidio spaventoso, raccontando chi fossero e come fossero morti i Fogel. C'è una sola spiegazione per questo silenzio: il sangue israeliano è free. Per scrivere "A New Shoah" ne ho intervistati tanti in quella comunità, Itamar, genitori che hanno perso figli in attentati. Ieri ho parlato col sindaco di Itamar, Moshe Goldsmith, che ha detto: "Il terrore non vincerà, saremo più forti". Non c'è nulla che spieghi meglio il famoso "conflitto in medio oriente" di questi cinque ebrei assassinati in casa, fra cui una bambina di tre mesi. Chi può reciti un kaddish per questa famiglia.
Giulio Meotti