Giuristi Federiciani ...lasciate libero ogni pensiero o voi che entrate...

Libia: «Raid aerei sulla folla, 400 morti». («Genocidio». Esercito:«Uniamoci al popolo»)

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    Etrusco
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    00 22/02/2011 23:35
    Re:
    Giubo, 22/02/2011 23.31:

    Solo in Italia stigmatizziamo...vedi Ballarò stasera




    In tutta Europa ci si fanno battutine sopra, ma da noi quanti sanno della "la schizofrenia di Rue Froissart"?
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    kusovme
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    00 23/02/2011 00:22
    e anche il nord italia si scoprì africano...


    ...Kusovme
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    kusovme
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    00 23/02/2011 00:24
    Re: Re:
    trixam, 22/02/2011 15.32:




    In iraq non ci stiamo più da 4 anni, tranne 39 addestratori, e quando ci siamo stati abbiamo difeso il popolo iracheno dai terroristi che avevano dichiarato guerra alla popolazione civile, quelli per intederci che mettevano le bombe nel mercato di bagdad pieno di gente uccidendo centinaia di civili.
    In afghanistan siamo dalla parte di quelli che vogliono andare a votare senza essere sequestrati e mutilati dai talebani. Siamo lì con gente come il maresciallo Russo che si fece ammazzare nel 2008 all'inaugurazione di una scuola costruita dalla nostra cooperazione per difedendere i bambini afghani.

    Sulla Libia, aspetto al guado i fustigatori di Israele. La libia non è uno stato nazista, no è?




    lasciamo perdere se ci stiamo o meno in quei paesi.
    L'europa non può esportare democrazia....l'america sì?

    ovviamente parlo/parliamo di frattini.


    ...Kusovme
  • Niña de Luna
    00 23/02/2011 12:38
    Re:
    Etrusco, 22/02/2011 23.29:

    L'ira della Ue contro la Farnesina
    "Non può difendere un dittatore"

    Frattini a Bruxelles con una doppia linea:
    "Non dobbiamo dare l'impressione sbagliata di voler interferire".
    Critiche Londra e Berlino.
    Il New York Times: "Berlusconi scimmiotta i modi dei despoti arabi"



    BRUXELLES - In Europa l'hanno ribattezzata "la schizofrenia di Rue Froissart". È l'ultimo ritrovato della diplomazia berlusconiana: all'ingresso nelle riunioni comunitarie (le auto delle delegazioni entrano appunto da Rue Froissart, sul lato del palazzo del Consiglio) il politico italiano di turno fa dichiarazioni benevolenti verso il dittatore sotto accusa.

    Poi, in riunione, vota con gli altri un comunicato di condanna. È già successo all'ultimo vertice europeo, quando Berlusconi, arrivando alla riunione, ha cantato le lodi di Mubarak, per poi approvare una risoluzione di condanna delle repressioni ordite dal raìs egiziano. Era successo in precedenza, quando avevamo difeso il dittatore bielorusso Lukashenko, salvo poi appoggiare le sanzioni Ue alla Bielorussia.

    È successo puntualmente anche ieri, con la Libia. Il ministro degli Esteri Frattini, subito dopo l'ingresso da Rue Froissart, ha difeso le ragioni della "riconciliazione" in un Paese dilaniato dalla guerra civile. "Spero che in Libia si avvii una riconciliazione nazionale che porti ad una Costituzione libica, come proposto da Seif al-Islam (il figlio di Gheddafi a capo della repressione, ndr)". Sempre prima di entrare nella sala del Consiglio, il ministro degli Esteri italiano ha messo in guardia l'Europa contro ogni tentativo di interferire negli affari libici: "Non dobbiamo dare l'impressione sbagliata di volere interferire, di volere esportare la nostra democrazia. Dobbiamo aiutare, dobbiamo sostenere la riconciliazione
    pacifica: questa è la strada", ha spiegato ai giornalisti mentre l'aviazione del Colonnello bombardava i manifestanti. Ma poi, uscito dalla riunione, ha spiegato di condividere pienamente il comunicato finale che "condanna la repressione in corso contro i manifestanti", chiede "l'immediata fine dell'uso della forza" e difende "le legittime aspirazioni e le richieste di riforme del popolo libico", che devono essere soddisfatte "attraverso un dialogo aperto e inclusivo che porti ad un futuro costruttivo per il Paese e per il popolo". Insomma, se non si chiede esplicitamente l'allontanamento di Gheddafi, poco ci manca.

    Quali siano le ragioni che spingono il governo berlusconiano a questo tipo di sdoppiamento, è cosa che a Bruxelles stentano a capire. Forse perché non hanno potuto apprezzare fino in fondo quanto sia consustanziale al berlusconismo la "politica dell'annuncio", che consacra la dicotomia tra fatti e parole.

    Forse perché non hanno (ancora) letto l'editoriale di Roger Cohen sul New York Times, che racconta come "Berlusconi scimmiotta i modi dei despoti arabi confondendo se stesso con la Nazione". Ma ormai la "schizofrenia di Rue Froissart" è diventata uno dei divertissements dei diplomatici europei, sempre pronti a sorridere dell'Italia.

    Per essere onesti, questa volta Frattini qualche debole tentativo di difendere "l'amico Gheddafi" lo ha fatto anche nel corso della riunione, spalleggiato solo dal collega maltese. Del resto anche Berlusconi all'ultimo vertice, durante la colazione di lavoro, si era speso in una imbarazzante quanto inutile eulogia di Mubarak.

    Questa volta, il nostro ministro degli Esteri ha dovuto battersi contro britannici e tedeschi, che volevano rendere ancora più duro ed esplicito il comunicato finale. Il ministro degli Esteri finlandese, Alexander Stubb, si era spinto fino a chiedere il varo di sanzioni immediate contro il governo libico. Ma alla fine i "falchi" non l'hanno spuntata. "Oggi dobbiamo parlare di dialogo nazionale di riconciliazione - ha spiegato soddisfatto il ministro italiano - non creare le condizioni per un nuovo scontro con decine di migliaia di cittadini europei che vivono in Libia".

    Ma anche la delegazione italiana ha dovuto inghiottire qualche rospo. Una proposta, avanzata dal ministro maltese e sostenuta dall'Italia, voleva inserire nel comunicato finale una frase in cui l'Unione europea "riconosce pienamente i diritti sovrani della Libia e la sua integrità territoriale". L'idea, nonostante le premesse di Frattini sulla non interferenza, era forse quella di sottolineare il pericolo di una spaccatura del Paese tra la parte orientale e quella occidentale. Ma molti ministri hanno fatto osservare che, come ha spiegato il belga Steven Vanackere, "riconoscere la piena sovranità dei libici in questo momento equivale a legittimare il massacro dei dimostranti come un affare di politica interna su cui non si può interferire".

    Di fronte a questa obiezione, Italia e Malta hanno dovuto rinunciare alla loro richiesta. Ma non importa. "Sono un ministro europeo e mi riconosco pienamente nella dichiarazione che abbiamo sottoscritto. Anche il comunicato finale parla della necessità di una riconciliazione nazionale". Nel comunicato finale, però, la parola "riconciliazione", tanto cara all'Italia, proprio non compare. Si deve essere persa in Rue Froissart.

    Fonte: Repubblica





    L'Italia può anche festeggiare i 150 anni di unificazione ma penso che in una sola legislatura sta collezionando le migliori figure di merda davanti agli occhi di tutto il mondo!
    Un premier ,dove si fa prima a dire in cosa non sia indagato,bacia le mani a un noto dittatore, dove davanti a un massacro del genere il suo governo non fa altro che fare doppie dichiarazioni,perchè diciamolo quanto gli piacerebbe essere un nuovo "Gheddafi" a no forse per la stazza gli piacerebbe più impersonare Mussolini [SM=x43668] .

    Paradossalmente penso...perchè la democrazia bene ormai di "esportazione internazionale" non viene fatta sbarcare anche da noi? [SM=x43607]
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    edmondantes01
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    Utente Junior
    00 23/02/2011 12:41
    Ci vorrebbe un colpo di Stato.. una bella rivoluzione del popolo.. ma poi gheddafi è solo una vittima degli americani. Non dimentichiamoci che la storia le scrivono i vincitori, come con Pol pot e Stalin
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    .pisicchio.
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    00 23/02/2011 16:42
    A pensarci Gheddaffi è proprio un personaggio crudele.

    I libici muoiono letteralmente di fame e lui va a comprarsi le banche in Italia piuttosto che le azioni delle Juve.

    Come dire: voi morite di fame e io fotto (a proposito di bunga bunga).
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    ObbligazioneNaturale
    Post: 115
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    00 23/02/2011 17:10
    Re:
    .pisicchio., 2/23/2011 4:42 PM:

    A pensarci Gheddaffi è proprio un personaggio crudele.

    I libici muoiono letteralmente di fame e lui va a comprarsi le banche in Italia piuttosto che le azioni delle Juve.

    Come dire: voi morite di fame e io fotto (a proposito di bunga bunga).


    Ricordati delle 300 escor...ahem accompagnatrici.
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    napulitanboy
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    00 23/02/2011 21:41
    Re:
    .pisicchio., 23/02/2011 16.42:

    A pensarci Gheddaffi è proprio un personaggio crudele.

    I libici muoiono letteralmente di fame e lui va a comprarsi le banche in Italia piuttosto che le azioni delle Juve.

    Come dire: voi morite di fame e io fotto (a proposito di bunga bunga).




    [SM=x43668]


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    Paperino!
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    00 23/02/2011 21:50
    Re: Re:
    ObbligazioneNaturale, 22/02/2011 17.43:



    Quella neanche i libici potrebbero salvarla [SM=x43668]




    Doc, i libici!!!!! [SM=x43636]

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    .pisicchio.
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    00 24/02/2011 15:17
    Re: Re:
    napulitanboy, 23/02/2011 21.41:




    [SM=x43668]




    L'ho detto scherzando ma lo penso davvero. Trovo sia di una crudeltà assurda.
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    JuanManuelFangio
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    00 24/02/2011 20:26
    Re:
    .pisicchio., 22/02/2011 16.28:

    Non conosco la status delle nostre missioni all'estero.

    Non voglio pronunciarmi su cose che proprio non conosco.

    Sono molto preoccupato per l'apertura della Borsa posticipata "per motivi tecnici" e per i titoli ENI (meno 4% ieri e probabilmente in picchiata oggi).

    Sinceramente non capisco quali dichiarazioni dovrebbe rilasciare Frattini per tutelare l'interesse del nostro paese se non quelle prudenti che ha rilasciato.




    Non preoccuparti, grazie all'aumento del prezzo del petrolio ha già recuperato tutto. Vedrai se la crisi continua i dividendi che distribuiranno.....
    Le aziende petrolifere cadono sempre in piedi.



  • --letizia22--
    00 25/02/2011 10:20
    Il più giovane dei figli di Muammar Gaddafi, Saif al-Arab, si è unito alla rivolta contro il regime guidato dal padre per 41 anni. E' quanto scrivono oggi i media iraniani. L'agenzia di stampa Irna precisa che Saif al-Arab era stato inviato dal padre per aiutare le forze di sicurezza a reprimere i manifestanti pro-democrazia nell'est della Libia, ma una volta giunto a Bengasi si sarebbe unito ai rivoltosi.
  • p.azzarella2010
    00 25/02/2011 15:57
    Re:
    --letizia22--, 25/02/2011 10.20:

    Il più giovane dei figli di Muammar Gaddafi, Saif al-Arab, si è unito alla rivolta contro il regime guidato dal padre per 41 anni. E' quanto scrivono oggi i media iraniani. L'agenzia di stampa Irna precisa che Saif al-Arab era stato inviato dal padre per aiutare le forze di sicurezza a reprimere i manifestanti pro-democrazia nell'est della Libia, ma una volta giunto a Bengasi si sarebbe unito ai rivoltosi.




    [SM=x43799] [SM=x43600] [SM=x43600] [SM=x43600] [SM=x43649]
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