Il Riccetto,il Caciotta,il Lenzetta,il Begalone,Alduccio e altri sono giovanissimi sottoproletari romani.
Sciamano dalle borgate della roma anni 50 verso il centro ,in un itinerario picaresco fatto di eventi comici,tragici,grotteschi.
Alternano una violenza gratuita a una generosità patetica:Riccetto salva una rondine che stava per annegare ma non potrà nulla...(..).
La roma monumentale e quella della speculazione edilizia sono lo spazio contraddittorio in cui aviene questa sorta di rito iniziatico di una giornata dei "ragazzi di vita".
Dalla prefazione di vincenzo cerami:La letteratura di ragazzi di vita o più precisamente,la sua letterarietà(che pone il romanzo a riparo dal neorealismo),è completamente incentrata sulla scelta linguistica,sull'uso che pasolini fa del dialetto.
Con il senno di poi si può dire che a far scandalo non fu tanto il lessico forte del libro,ma l'idea stessa di rendere protagonista,con il suo dialetto e la sua cultura,il popolo delle brogate.
La dignità letteraria che veniva conferita alla parte più bassa e disonorevole della nostra società offendeva i benpensanti er l'idea che essi avevano della letteratura.
Il paternalismo comunista e la sua sclerosi culturale altro non furono che l'altra faccia della stesa medaglia.
Ho riportato le parole della prefazione perchè esprimono al meglio quello che è il contenuo di questo libro.
Nonostante per me sia stato difficile leggerlo in quanto l'elemento che qui ha una grande rilevanza,il dialetto, mi ha rallentato molto nella comprensione.Ho sempre avuto avversione al dialetto romano.
Un libro che fa male. Fanno male i suoi personaggi nella loro dolorosa veridicità.Un libro crudo,anche nelle situazioni comiche.
Un libro da leggere.
Lo consiglio.