Stellar Blade Un'esclusiva PS5 che sta facendo discutere per l'eccessiva bellezza della protagonista. Vieni a parlarne su Award & Oscar!

Giuristi Federiciani ...lasciate libero ogni pensiero o voi che entrate...

Poesie

  • Messaggi
  • Niña de Luna
    00 03/09/2013 22:52
    Succedi sempre d’improvviso
    come allora
    nella penombra delle cose.

    Dietro ginestre
    e giorni accesi anche nella notte,
    sorprendi sempre
    la vivacità delle stelle.

    Nulla da perdere
    per chi è già perso
    ed abita tutte le soglie del passato.

    Come un sasso fra le acque
    disegni tutte le circonferenze
    che fa il tempo
    scompigliando l’infinito negli occhi
    e il cielo nei capelli.


    Beatrice Niccolai
  • OFFLINE
    OneOfTheesedays
    Post: 7.672
    Post: 7.663
    Utente Master
    Vice Amministratore
    00 20/05/2014 00:28


    FUNERAL BLUES



    Stop all the clocks, cut off the telephone,
    Prevent he dog from barking with a juicy bone,
    Silence the pianos and with muffled drum
    Bring out the coffin, let the mourners come.

    Let aeroplanes circle moaning overhead
    Scribbling on the sky the message He Is Dead,
    Put crêpe bows round the white necks of the public doves,
    Let the traffic policemen wear black cotton gloves.

    He was my North, my South, my East and West,
    My working week and my Sunday rest,
    My noon, my midnight, my talk, my song;
    I thought that love would last for ever: I was wrong.

    The stars are not wanted now: put out every one;
    Pack up the moon and dismantle the sun;
    Pour away the ocean and sweep up the wood;
    For nothing now can ever come to any good.

    Trad.

    Fermate tutti gli orologi, isolate il telefono,
    fate tacere il cane con un osso succulento,
    chiudete i pianoforte, e tra un rullio smorzato
    portate fuori il feretro, si accostino i dolenti.

    Incrocino aeroplani lamentosi lassù
    e scrivano sul cielo il messaggio Lui È Morto,
    allacciate nastri di crespo al collo bianco dei piccioni,
    i vigili si mettano guanti di tela nera.

    Lui era il mio Nord, il mio Sud, il mio Est ed Ovest,
    la mia settimana di lavoro e il mio riposo la domenica,
    il mio mezzodì, la mezzanotte, la mia lingua, il mio canto;
    pensavo che l'amore fosse eterno: e avevo torto.

    Non servon più le stelle: spegnetele anche tutte;
    imballate la luna, smontate pure il sole;
    svuotatemi l'oceano e sradicate il bosco;
    perché ormai più nulla può giovare.







    ([SM=x43808])

    Usa la funzione "Cerca"! [SM=x43666] La Funzione "Cerca" è il miglior amico del forumista! Non abbandoniamola...[SM=g2725338]
  • OFFLINE
    OneOfTheesedays
    Post: 7.673
    Post: 7.664
    Utente Master
    Vice Amministratore
    00 20/05/2014 00:30
    Silvia, rimembri ancora
    quel tempo della tua vita mortale,
    quando beltà splendea
    negli occhi tuoi ridenti e fuggitivi,
    e tu, lieta e pensosa, il limitare
    di gioventù salivi?

    Sonavan le quiete
    stanze, e le vie d'intorno,
    al tuo perpetuo canto,
    allor che all'opre femminili intenta
    sedevi, assai contenta
    di quel vago avvenir che in mente avevi.
    Era il maggio odoroso: e tu solevi
    così menare il giorno.

    Io gli studi leggiadri
    talor lasciando e le sudate carte,
    ove il tempo mio primo
    e di me si spendea la miglior parte,
    d’in su i veroni del paterno ostello
    porgea gli orecchi al suon della tua voce,
    ed alla man veloce
    che percorrea la faticosa tela.
    Mirava il ciel sereno,
    le vie dorate e gli orti,
    e quinci il mar da lungi, e quindi il monte.
    Lingua mortal non dice
    quel ch’io sentiva in seno.

    Che pensieri soavi,
    che speranze, che cori, o Silvia mia!
    Quale allor ci apparia
    la vita umana e il fato!
    Quando sovviemmi di cotanta speme,
    un affetto mi preme
    acerbo e sconsolato,
    e tornami a doler di mia sventura.
    O natura, o natura,
    perché non rendi poi
    quel che prometti allor? perché di tanto
    inganni i figli tuoi?

    Tu pria che l’erbe inaridisse il verno,
    da chiuso morbo combattuta e vinta,
    perivi, o tenerella. E non vedevi
    il fior degli anni tuoi;
    non ti molceva il core
    la dolce lode or delle negre chiome,
    or degli sguardi innamorati e schivi;
    né teco le compagne ai dì festivi
    ragionavan d’amore.

    Anche perìa fra poco
    la speranza mia dolce: agli anni miei
    anche negaro i fati
    la giovinezza. Ahi come,
    come passata sei,
    cara compagna dell’età mia nova,
    mia lacrimata speme!
    Questo è il mondo? questi
    i diletti, l’amor, l’opre, gli eventi,
    onde cotanto ragionammo insieme?
    questa la sorte delle umane genti?
    All’apparir del vero
    tu, misera, cadesti: e con la mano
    la fredda morte ed una tomba ignuda
    mostravi di lontano.






    ([SM=x43808])

    Usa la funzione "Cerca"! [SM=x43666] La Funzione "Cerca" è il miglior amico del forumista! Non abbandoniamola...[SM=g2725338]
  • OFFLINE
    OneOfTheesedays
    Post: 7.679
    Post: 7.670
    Utente Master
    Vice Amministratore
    00 26/05/2014 17:25
    Assenza

    Assenza
    Più acuta presenza.
    Vago pensier di te
    Vaghi ricordi
    Turbano l’ora calma
    E il dolce sole.
    Dolente il petto
    Ti porta,
    Come una pietra
    Leggera.

    (Attilio Bertolucci)






    ([SM=x43808])

    Usa la funzione "Cerca"! [SM=x43666] La Funzione "Cerca" è il miglior amico del forumista! Non abbandoniamola...[SM=g2725338]
  • OFFLINE
    Suprema.Moltheni
    Post: 75
    Post: 75
    Utente Junior
    00 03/07/2014 13:00
    "Entro in questo amore come in una cattedrale,
    come in un ventre oscuro di balena.
    Mi risucchia un'eco di mare, e dalle grandi volte
    scende un corale antico che è fuso alla mia voce.
    Tu, scelto a caso dalla sorte, ora sei l'unico,
    il padre, il figlio, l'angelo e il demonio.
    Mi immergo a fondo in te, il più essenziale abbraccio,
    e le tue labbra restano evanescenti sogni.
    Prima di entrare nella grande navata,
    vivevo lieta, ero contenta di poco.
    Ma il tuo fascio di luce, come un'immensa spada,
    relega nel nulla tutto quanto non sei."
    Maria Luisa Spaziani







    Con il laccio che doveva unire i loro cuori hanno strangolato la loro pace.
    (G. C. Lichtenberg)
  • OFFLINE
    Suprema.Moltheni
    Post: 89
    Post: 89
    Utente Junior
    00 18/07/2014 14:53
    Eugenio Montale, Ex voto
    Accade
    che le affinità d'anima non giungano
    ai gesti e alle parole ma rimangano
    effuse come un magnetismo. È raro
    ma accade.

    Può darsi
    che sia vera soltanto la lontananza,
    vero l'oblio, vera la foglia secca
    più del fresco germoglio. Tanto e altro
    può darsi o dirsi.

    Comprendo
    la tua caparbia volontà di essere sempre assente
    perché solo così si manifesta
    la tua magia. Innumeri le astuzie
    che intendo.

    Insisto
    nel ricercarti nel fuscello
    e mai nell'albero spiegato, mai nel pieno, sempre
    nel vuoto: in quello che anche al trapano
    resiste.

    Era o non era
    la volontà dei numi che presidiano
    il tuo lontano focolare, strani
    multiformi multanimi animali domestici;
    fors'era così come mi pareva
    o non era.

    Ignoro
    se la mia inesistenza appaga il tuo destino,
    se la tua colma il mio che ne trabocca,
    se l'innocenza è una colpa oppure
    si coglie sulla soglia dei tuoi lari. Di me,
    di te tutto conosco, tutto
    ignoro.







    Con il laccio che doveva unire i loro cuori hanno strangolato la loro pace.
    (G. C. Lichtenberg)
  • OFFLINE
    Suprema.Moltheni
    Post: 151
    Post: 151
    Utente Junior
    00 23/08/2014 21:04
    Valerio Magrelli - Matrice

    Ti guardo, cerco di guardarti dentro,
    come se mi sporgessi su un abisso.
    Mi affaccio al parapetto e guardo giù
    in fondo al tuo silenzio, mentre leggi
    in una lontananza irraggiungibile.
    Vorrei stare con te lì in basso, invece
    resto inchiodato a questo ponticello
    atterrito e remoto, separato,
    legato alla vertigine che amo,
    se amore è la distanza che ci chiama
    e insieme la paura di varcarla.







    Con il laccio che doveva unire i loro cuori hanno strangolato la loro pace.
    (G. C. Lichtenberg)
  • OFFLINE
    Suprema.Moltheni
    Post: 171
    Post: 171
    Utente Junior
    00 03/09/2014 18:50
    Ecco, sul fondo del fondo,
    dietro i giorni che ho perso piangendo
    e dentro un cerchio
    che mi ha partorito prematuramente
    tutto ha avuto inzio.
    Tutto ha ancora inizio
    e anche domani
    ci sarà un altro inizio.
    Quanta fatica stare sull'ultima riga
    di un foglio bianco
    che non ha neanche una virgola
    come appiglio.

    Beatrice Niccolai







    Con il laccio che doveva unire i loro cuori hanno strangolato la loro pace.
    (G. C. Lichtenberg)
  • OFFLINE
    Suprema.Moltheni
    Post: 182
    Post: 182
    Utente Junior
    00 07/09/2014 21:22
    Anche la notte ti somiglia,
    la notte remota che piange
    muta, dentro il cuore profondo,
    e le stelle passano stanche.
    Una guancia tocca una guancia
    è un brivido freddo, qualcuno
    si dibatte e t’implora, solo,
    sperduto in te, nella tua febbre.
    La notte soffre e anela l’alba,
    povero cuore che sussulti.
    O viso chiuso, buia angoscia,
    febbre che rattristi le stelle,
    c’è chi come te attende l’alba
    scrutando il tuo viso in silenzio.
    Sei distesa sotto la notte
    come un chiuso orizzonte morto.
    Povero cuore che sussulti,
    un giorno lontano eri l’alba.
    Cesare Pavese







    Con il laccio che doveva unire i loro cuori hanno strangolato la loro pace.
    (G. C. Lichtenberg)
  • OFFLINE
    OneOfTheesedays
    Post: 7.744
    Post: 7.735
    Utente Master
    Vice Amministratore
    00 10/12/2014 12:44
    Città torrentizia, città di ghiaia e di sabbia,
    città debole, sfiduciata e dolce,
    divisa in due, una
    di ricchi con pochi poveri
    prigionieri e beffardi, una tutta di poveri e qualche
    forestiero venuto di là e incarognitosi
    nella calda, vinosa cuccia
    di borghi storti che sfiora
    nella sua corsa la ragazza freddolosa e discinta,
    rondine o falena secondo l'ora del giorno...

    Attilio Bertolucci, La Camera da letto, 1984

    [SM=x43813]






    ([SM=x43808])

    Usa la funzione "Cerca"! [SM=x43666] La Funzione "Cerca" è il miglior amico del forumista! Non abbandoniamola...[SM=g2725338]
35