Da "Il salvagente", quotidiano on-line dei consumatori:
Romani: ''Sulla bolletta della luce anche il canone Rai''
L'Adoc è contraria: "È un'imposta basata su un possesso, tocca all'Erario dimostrarlo".
Basterà avere un contratto di fornitura elettrica per essere obbligati il canone Rai. A meno che, non sia l’utente stesso a dimostrare di non avere una tv in casa. La notizia è del tutto sconvolgente. Soprattutto perche a darla è il neo ministro dello Sviluppo economico Paolo Romani.
“A tutti i titolari di un contratto di fornitura di elettricità, siano essi famiglie o pubblici esercizi o professionisti, verrà chiesto di pagare il canone, perché, ragionevolmente, se uno ha l'elettricità ha anche l'apparecchio tv. Chi non ha la televisione dovrà dimostrarlo e solo in quel caso non pagherà”, ha detto il ministro in un intervista esclusiva a Il Corriere della Sera.
Annunciato anche un aumento del canone
Fortunatamente, però, si tratta ancora solo di una proposta. Come scrive il quotidiano di via Solferino la riforma sarà presentata o col decreto milleproroghe o comunque entro l'anno e servirà ad azzerare la grande evasione che per ora si attesta al 30%.
Non solo. Nelle intenzioni del ministro il canone Rai dovrebbe subire anche un adeguamento all’inflazione per il 2011. Per poi essere ridotto perché il provvedimento, sempre nelle intenzioni del ministro, è finalizzarto “al decremento del canone. “Secondo il principio che se pagano tutti, pagano meno”.
L’Adoc: “Allora devono pagarlo anche i cimiteri”
Immediata la protesta dell’Adoc che non condivide assolutamente l’idea di far pagare il canone con le bollette della luce. “Non comprendiamo su quale base si regga l’assunto del ministro Romani, secondo cui chi ha l’elettricità ha necessariamente una televisione, con l’onere della prova a carico del consumatore – denuncia Carlo Pileri, il presidente dell’associazione dei consumatori – Con questo presupposto si dovrebbe pagare il canone Rai anche per le luci dei cimiteri”.
“Tocca all’Erario dimostrare il possesso”
E ancora: “Ricordiamo che il canone è un’imposta legislativa basata sul possesso e non un contratto privato di somministrazione di servizi quale quello stipulato dal consumatore con le società fornitrici di energia elettrica. Per cui non spetta al contribuente l’onere della prova, come nel caso di contestazioni sulla bolletta energetica, bensì spetta all’Erario, visto che nel caso di una tassa di possesso la prova di un mancato possesso è fondamentalmente più difficile della prova del possesso di un bene”.