"La tragedia si poteva evitare"
Oltre mille ragazzi ancora dispersi
Il primo cittadino di Duisburg duramente contestato per la tragedia che è costata la vita a 19 ragazzi. L'area poteva ospitare meno di un quarto dei partecipanti. Parla Irina Di Vincenzo, giovane torinese ferita nella calca: "Nessuno faceva niente". Oltre mille giovani dispersi
DUISBURG - A due giorni da quella che verrà ricordata come la tragedia di Duisburg 1, la Germania comincia a ricomporre i pezzi di una vicenda che ha ancora tanti punti da chiarire. La domanda fondamentale è una: si poteva evitare? Le testimonianze di chi ha assistito al massacro descrivono una situazione di panico mal gestita dalle forze dell'ordine, prima durante e dopo il massacro. Anche secondo Irina Di Vincenzo, la giovane torinese ferita nella ressa, "la tragedia si poteva evitare".
"La polizia ha sbagliato, nessuna via di fuga". Durante una conferenza stampa, la ragazza ha detto che la tragedia "poteva essere evitata". "La polizia era poca - ha aggiunto la ragazza - e la cosa che mi rende più triste è che si poteva evitare, mentre non è stato fatto niente, le cose sono state lasciate andare". Irina era al festival con Giulia Minola, la 21enne di Brescia rimasta uccisa 2 nella calca.
Ancora più di mille giovani dispersi. E mentre le accuse rimbalzano, centinaia di famiglie in tutto il mondo restano col fiato sospeso. Sono ancora 1.138 i ragazzi dispersi. Molti potrebbero essere tornati a casa, e per evitare inutili allarmismi le autorità invitano chi ha notizie a comunicarle al più presto alle forze di polizia. Inizialmente il numero dei partecipanti non trovati ammontava a 2.367, ragazzi fuggiti in preda al panico dopo aver capito che qualcuno all'interno del tunnel era morto, e che l'ondata avrebbe potuto travolgerli ancora. Nelle ultime 48 ore circa 1.200 di questi sono stati rintracciati, e una quarantina di agenti è adesso al lavoro per recuperare quelli che mancano all'appello.
Sotto accusa il sindaco di Duisburg. Secondo il tipo di autorizzazioni concesse dalle autorità agli organizzatori, la Love Parade avrebbe dovuto (e potuto) ospitare al massimo 250mila persone. Non 1 milione e 400mila, il numero effettivo dei partecipanti che hanno affollato il piazzale del megaraduno sabato scorso.
I quotidiani tedeschi Der Spiegel e Kolner Stadt-Anzeiger fanno riferimento ai limiti infranti citando fonti ufficiali e puntano il dito contro il sindaco di Duisburg, Adolf Sauerland. Già nell'ottobre 2009 il primo cittadino era stato avvertito dal sindacato della polizia tedesca che il luogo individuato per la Love Parade era troppo piccolo per un evento del genere. ''La città e gli organizzatori devono essere incolpati per questa tragedia'', ha detto il capo del sindacato Rainer Wendt. ''Li ho messi in guardia un anno fa che Duisburg non era il posto adatto per la Love Parade. La città è troppo piccola e stretta per un evento del genere''.
Il sindaco ha spiegato che l'indagine è ora nelle mani dei procuratori e ha difeso ciò che considera ''un solido piano di sicurezza''. ''So che tutti vogliono una risposta. Ma chiedo alla gente di non giungere a conclusioni premature'', ha detto nel corso di una conferenza. Proprio ieri però Sauerland è stato duramente contestato sul luogo della strage e solo grazie all'intervento del suo portavoce e di alcuni operatori televisivi è riuscito a fuggire illeso. Il primo cittadino era andato sul luogo della tragedia verso le 19:30: nei pressi del tunnel un centinaio di persone deponevano fiori, discutevano, qualcuno piangeva. Quando la folla lo ha riconosciuto, ha cominciato ad aggredirlo.