00 28/05/2010 16:01
La manovra anticrisi del ministro Tremonti, che mette sotto la lente delibere e nomine fatte dalla Regione Campania a partire dal 2009, genera un meccanismo «prudenziale» a cascata sugli enti locali. Al Comune di Napoli scatta l’allarme, con delibere di giunta per finanziare lavori e iniziative, ovviamente solo quelle coperte con fondi di provenienza regionale, che saranno «congelate», ma ovviamente non annullate. Questo solo per avere il tempo di capire se e quali ricadute potrebbe avere la decisione del governo che, di fatto, farà ripassare sotto la lente del nuovo governatore regionale tutti gli atti della giunta Bassolino dell’ultimo anno. «Ci siamo suddivisi il lavoro io e il segretario generale, Enzo Mossetti», spiega l’assessore al Bilancio, Michele Saggese, che in futuro potrebbe anche essere costretto ad aumentare il costo dei servizi a domanda individuale, come mense e trasporti. «Mossetti lavora sulle delibere, per vedere quanti e quali sono, io invece sto verificando i conti e i finanziamenti nel bilancio da poco approvato».

Ma di quanto si parla? Quali sono le cifre eventualmente a rischio revoca, oppure i finanziamenti che potrebbero subire rallentamenti? «Un dato precisissimo ancora non c’è», Saggese ha però un ordine di grandezza: «Diciamo — spiega— che se ragioniamo su cifre nell’ordine dei duecento milioni non siamo lontani». Praticamente si tratta del 5 per cento dell’intero bilancio, che è di circa 4 miliardi di euro, e di quasi il 10 per cento dell’intera voce finanziamenti. «Tutto comunque è collegato alla lettura del testo definitivo. Se non c’è quello, non possiamo dire nulla. Ma senza dubbio non possiamo sbilanciarci nel dar vita a interventi con soldi che non abbiamo ancora e che, eventualmente, rischieremmo di non avere in futuro. O, peggioancora, di dover far fronte noi a spese che invece erano coperte da altre fonti di finanziamento». «Certo — aggiunge l’assessore— non si devono creare allarmi, il nostro è solo un atteggiamento prudenziale per salvaguardare i conti del Comune, ma è un lavoro che si deve fare». Ovviamente, l’attenzione principale è rivolta ai soldi per Bagnoli. Il presidente della Bagnolifutura, Riccardo Marone, ha lanciato l’allarme sul rischio che la Regione possa revocare fondi per 66 milioni e mezzo. Eppoi ci solo i fondi, in tutto 45 milioni, per il Forum delle Culture. E siamo già oltre i cento milioni. Ma lavori e iniziative finanziate con fondi regionali sono tantissime. Per anni, infatti, Palazzo Santa Lucia ha rappresentato sostanzialmente la spalla economica di un Comune, come quello di Napoli, in ritardo di almeno 24 mesi nei pagamenti dei fornitorri. E ora la cosa potrebbe anche peggiorare.

Intanto l’ex assessore al bilancio, Salvatore Varriale, consigliere comunale pdl, effettua uno studio in base al quale, a suo avviso, «i tagli agli enti territoriali previsti dalla Finanziaria — dice — peseranno su ogni cittadino napoletano per 89,60 euro nel 2011, dei quali 58,29 per la Regione, 26,65 per il Comune e 4,66 per la Provincia, e 131,90 euro nel 2012 suddivisi in 83,27 per la Regione, 39,97 per il Comune e 8,66 per la Provincia. Parliamo di un totale di 221,50 euro nel biennio».