00 28/10/2007 10:53

Milano, 28 ott. (Apcom) - Il presidente della Bolivia Evo Morales difende la pianta della coca perchè "è sacra, è un regalo di Dio". In una intervista al quotidiano La Repubblica, Morales spiega che si tratta di "una pianta che aiuta a sopportare la fatica e la vita a 4.000 metri di altezza". Ma il premier boliviano tiene a precisare: "Io non difendo il narcotraffico. Noi li arrestiamo i narcos".



Il presidente boliviano tiene a rimarcare la posizione del suo paese contro il governo americano. "Non abbiamo problemi con gli americani - dice Morales - ma con il loro governo che attua una politica imperialista e agisce contro la libertà e la sovranità di altri popoli". Per questo propone, con il sorriso, di "mandare il Vaticano a New York e le Nazioni Unite a Roma" perchè "ogni volta che dobbiamo recarci alle Nazioni Unite veniamo umiliati dalle misure di sicurezza americane". Tra i paesi amici, invece, Morales annovera il Venezuela di Chavez. "Il Venezuela - spiega - è stato il primo paese a dimostrare tutta la sua amicizia concreta quando per la prima volta in Bolivia è stato eletto presidente un indio" e aggiunge "senza la solidarietà di Chavez io non potrei viaggiare neppure in Italia, è lui che ci presta l'aereo presidenziale". Il presidente boliviano è da oggi in Italia per una visita di due giorni durante la quale incontrerà anche il capo dello Stato Giorgio Napolitano e il primo ministro Romano Prodi.
(alice.it)

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