00 06/10/2018 11:53
Re:
Giuseppe.appioclaudio, 06/10/2018 01.34:



P.s.
Il lavoro c'é, se lo si sa cercare




Il lavoro c'è, ma non per questi numeri.
Giurisprudenza è una delle pochissime facoltà lasciate a ingresso aperto, mentre tante altri percorsi son rimasti gelosamente blindati, e questo ha generato una anomalia nel settore.
A questo va aggiunto che una delle principali professioni legate a questo percorso, ossia l'avvocatura (e di riflesso altre attività collegate...in parte anche magistratura, cancellieri etc), ha subito specificamente una progressione di riforme che l'hanno picconata costantemente, ed ulteriormente precarizzata.
Piccoli canali per arrivare al Lavoro, con la L maiuscola, ci sono. Ma va da sé che non possano accedervi tutti.
È proprio una questione di numeri.
Per questo, per quanto il Lavoro ovviamente ci sia, è solo per chi ha la forza, la competenza e sicuramente anche la fortuna di trovare il percorso giusto, incanalarvisi, e poter emergere.
Dire che c'è in generale per i laureati in giurisprudenza dell'ultimo lustro, purché abbiano buone conoscenze, buona volontà e magari la conoscenza dell'inglese per sistemarsi nel mercato del lavoro con le loro competenze, mi pare azzardato...
Non siamo più negli anni 80: oggi puoi tentare di inserirti in un'azienza mandando curriculum e cercando colloqui in tutta Italia senza mai trovare realmente la porta ed il momento giusti.
E non è questione di quanto bene hai studiato il diritto, né di quanto sei capace di ricominciare da zero a capire e affondarti nell'esperienza pratica del tuo lavoro, che è tutt'altra cosa da quello che ti hanno fatto studiare.
Le occasioni non sono tante, e numericamente parlando non sono per tutti quelli che si trovano a spasso a cercarle.
[Modificato da Paperino! 06/10/2018 11:56]