Un film particolare, a tratti folle, dove all'inizio fai anche fatica a capire le scene che sono solo nella testa del protagonista e distinguerle da quelle reali.
E' una Hollywood che racconta se stessa, nella storia di una celebrità che abbandona il suo personaggio storico e si cimenta nel teatro.
Il dilemma del baratro che c'è tra ciò che piace alle masse, che è caratterizzato di solito da scarsa qualità artistica e tuttavia ti porta fama, soldi, notorietà, riconoscimenti, sicurezza...("ogni giorno miliardi di mosche mangiano merda, ma non solo per questo diventa buona!!!") e ciò che invece è più profondo, artistico, valido, ma inevitabilmente più di nicchia...con infiniti rischi.
Il rischio di non essere accettato da un mondo di nicchia, e perciò snob. Il rischio di non essere all'altezza de nuovo ruolo. Di sparire e diventare un signor nessuno...e la costante tentazione a tornare sul percorso consolidato e sicuro, poco impegnato, del produrre nuova merda per le mosche e incassare miliardi e notorietà con meno sforzo.
Un buon film, con dei contenuti e una recitazione ottima, a mio giudizio, ma il genere deve piacere.
La sala era abbastanza interdetta all'accensione luci, visto che il regista non si è risparmiato di giocare con la follia del personaggio fino all'ultima scena.
Da vedere.