00 09/01/2015 23:27
Anche io, nel sentire che il funerale si sarebbe tenuto a Roma, ne ero rimasto un po' amaramente sorpreso.
La sorpresa, però, non doveva divenire polemica.
E' vero che i giornalisti l'hanno cavalcata ad arte, ma diciamoci la verità, certe situazioni ce le andiamo pure a cercare.

Fare polemica su scelte così private è sbagliato. Napoli viene sempre dipinta coi soliti luoghi comuni, ma è anche vero che appena qualcosa si distacca da questi luoghi comuni, trovi sempre quella parte di Napoli che s'offende e dà il ganzo di dipingerla a pummarole e mandolino.

Ho acceso (Dio me ne scansi, error mio) Canale 5 nel pomeriggio, e mi son ritrovato dinanzi una scena raccapricciante: una Piazza Plebiscito con qualche centinaio di persone, 4 stonatissimi a cantare una canzone di Pino, e soprattutto una coppietta di giovanissimi tamarroni che si son piazzati davanti la telecamera a ballare una sottospecie di oscena salsa che doveva essere sensuale.

Questo fatto di fare la sceneggiata per forza, non appartiene a Napoli, ma ad alcuni napoletani si, e non ce ne libereremo mai per colpa loro.

Detto questo: ha cagato fuori tazza mezza Italia e pure il buon Serra, perché poi alla fine, arrivate le masse, il funerale è stato retorico, emozionante, ma di sobrio e composta commozione, alla faccia e tutt quant.
Un saluto bellissimo di una grande città a un suo grande artista, con buona pace dei tamarroni (diluitisi nella folla) e di tutti i piccoli grandi soliti luoghi comuni su questa città.
Ciao Pino.