00 11/12/2014 12:30
Dal professore Prisco e da Pollastro, assieme

Voi siete critici, ma se invece il messaggio fosse quello di insegnare che ci sono servizi sociali universali e servizi a pagamento, che se ad esempio la bambina-cicala mangia le monete poi non può chiedere aiuto che le sia reso obbligatoriamente (a meno di loro generosità) ai bambini-formica? Non tutto si impara subito e nella sua complessità, ma a noi sembra una lezione di educazione civica pratica, coi bambini che fanno anche domande intelligenti e realistiche. Non abbiamo sempre detto (lamentandocene) che l'Italia è anomica e che il mondo sarà "salvato dai ragazzini" (Elsa Morante), se responsabilmente educati? Crediamo che, invece di chiacchiere retoriche, una lezione-gioco di scienza delle finanze sia invece molto utile e che la scuola dovrebbe incrementarle, anche su altri temi (ad esempio: in classe ci sono uno o più bambini di pelle e religione diversa, che cosa si fa? Si vieta il presepe che i più vorrebbero fare o lo si fa e si spiega al bimbo dissimile dalla maggioranza degli altri che cosa significa per la nostra tradizione, chiedendogli al tempo stesso di spiegare a sua volta se e come presso la sua etnia si festeggiano giorni che la stessa ritiene importanti, di portare in classe suoi dolci e abbigliamenti tipici, eccetera? Noi siamo (dalla scuola in poi e a maggiore ragione all'università) per il dialogo rispettoso e reciprocamente curioso, orientato a fare conoscere l'uno all'altro somiglianze e differenze tra usi, fedi, culture, modi di mangiare, di vestirsi differenti, eccetera e soprattutto per l'imparare (anche) attraverso il "fare", il "vedere", il "toccare", insomma attraverso l'esperienza diretta sulla quale (una volta vissuta) poi riflettere, non solo, né principalmente, dai libri. Ci sembra proprio questo l'educarsi a convivere in una società complessa.
Poiché da un po' - per mancanza di tempo di Pollastro - stiamo meno qui, ne approfittiamo per augurare a tutti buon Natale e buon anno [SM=g2725292]