Giuristi Federiciani ...lasciate libero ogni pensiero o voi che entrate...

Se Keynes fosse vivo...

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    Giuseppe.appioclaudio
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    00 13/10/2014 00:21
    Parto da questo articolo del Professor Gustavo Piga, persona con la quale ho avuto modo di discutere e che, inutile dirlo, stimo moltissimo e ve ne aggancio uno più recente del Sole 24 ore, con l'auspicio di non urtare troppo Giusperito e Trixiam [SM=x43805] :

    www.gustavopiga.it/2014/il-fiscal-disfact-le-ragioni-del-ref...

    www.ilsole24ore.com/art/notizie/2014-10-12/troppa-austerity-cosi-cambia-clima-anche-germania-191445.shtml?uuid=...
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    trixam
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    00 13/10/2014 18:33
    Se Keynes tornasse sulla terra e vedesse quello che hanno combinato i suoi seguaci, specialmente i discepoli italici di rito sraffian-robinsoniano, si suiciderebbe subito.

    Io prima di chiedere politiche keynesiane ricorderei che la più grande politica keynesiana mai svolta in Italia è la Salerno-Reggio Calabia, una sorta di reddito di cittadinanza alla mafia. E la cosa ha pure un senso dato che come ricordano certi economisti pescaresi l'importante è che la gente spenda, quindi i mafiosi spendendo
    fanno girare l'economia.

    Cmq ho trovato deliziosa l'espressione di Piga che parla di "ponti generazionali" in riferimento agli "investimenti pubblici".
    In effetti 2000 e passa miliardi di debito finanziario e 3700 miliardi di debito pensionistico sono degli ottimi ponti per buttarsi nel vuoto e suicidarsi. Cosa che l'italia sta facendo alla grande.

    Nello stivale parlare di aumenti di spesa è una strada facile, come vendere il crack ai ragazzini davanti alle scuole.

    ps Interessante proporre un referendum "per l'europa dell'euro" avendo Alemanno nel comitato sostenitore(primo nome visto sul sito) che è per l'uscita dall'euro.

    Segno che come sempre la situazione in Italia è grave ma non è seria.
    [Modificato da trixam 13/10/2014 18:34]
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    giusperito
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    00 13/10/2014 20:58
    ahahahah non mi urti :)

    Per me l'Italia è la prova che Keynes non avesse tanto ragione.. proprio la spesa pubblica non è mai mancata. Se vogliamo altra spesa pubblica, non dovremmo aspettarci effetti diversi da quella precedente. Poi dovremmo cercare anche di capire come finanziarla.. se è togliendo le opere d'arte (cit. Franceschini) o aumentando le tasse, credo che facciamo un errore. D'altra parte la spesa pubblica dovrebbe essere uno stimolo ai consumi, ma se la finanziamo con tasse deprimiamo i consumi.
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    Giuseppe.appioclaudio
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    00 13/10/2014 22:07
    Il Professore, lo dico perchè lo so, vi risponderebbe che il problema non è la quantità della spesa, ma la sua qualità. Piga non sostiene mica la bontà della spesa pubblica italiana? (Dopotutto, sarebbe pazzo se lo facesse). Chi lo conosce sa che è un convinto sostenitore di una seria revisione della spesa, finalizzata a liberare risorse preziose :)
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    Paperino!
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    00 13/10/2014 23:06
    Re:
    trixam, 13/10/2014 18:33:

    ... ricorderei che la più grande politica keynesiana mai svolta in Italia è la Salerno-Reggio Calabia, una sorta di reddito di cittadinanza alla mafia. E la cosa ha pure un senso dato che come ricordano certi economisti pescaresi l'importante è che la gente spenda, quindi i mafiosi spendendo
    fanno girare l'economia....




    Questo però è abbastanza ingeneroso: non si possono imputare alla spesa pubblica quelle che son state sue degenerazioni, suoi abusi, il suo uso strumentale e legato ad altri fini: ci si dimentica troppo facilmente che la spesa pubblica non è solo la spesa di cui si fanno carico tutti, ma è soprattutto la spesa a fini pubblici.
    Attribuire al pensiero keynesiano le storture e la corruzione italica, è come dire che è colpa dei preti missionari in africa se ci son state le crociate in nome di Dio o c'è stata la pedofilia che gli stessi vescovi hanno insabbiato per scelta "politica".
    Non è un'argomentazione seria: la spesa pubblica è in grado di smuovere l'economia di un Paese, a patto che sia usata in maniera rigorosa. Attribuire un reddito di cittadinanza alla Mafia non muove l'economia, perché invece la canalizza sempre verso gli stessi, inaridendo l'iniziativa privata e castrando l'impresa: sono sempre gli stessi ad accaparrarsi gli appalti, ad attirare verso se le cifre spaventose mosse dai politici compiacenti...e son sempre i soliti amici collegati, quelle imprese che beneficiano poi di tutto l'indotto che gira intorno alle grandi imprese che si sono accaparrate l'appalto: amici, amici degli amici, e amici degli amici degli amici...è un giro in tondo, non una diffusione di capitali orizzontale tra le piccole-medie imprese: tutto l'indotto, diretto ed indiretto, che deriva da miliardi di euro pubblici, viene intercettato sempre dagli stessi gruppi, divisi per zone di competenza e di conoscenze.
    I mafiosi non spargono la spesa per il Paese, i mafiosi accaparrano.

    E questo è il miglior modo per annullare del tutto qualsiasi effetto benefico di una spesa pubblica.

    Dire che la Salerno-ReggioCalabria è l'esatto esempio di politica keynesiana in Italia, equivale a dire che la penicillina non funziona, dopo averne preso 600 cc ed averli iniettati endovena nel paziente, ed averlo trovato morto stecchito.
    [Modificato da Paperino! 13/10/2014 23:08]
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    Giuseppe.appioclaudio
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    00 13/10/2014 23:33
    Esatto...è proprio quanto affermano quei pochi keynesiani che sono sopravvissuti all'estinzione ed è ciò che io, con qualche precisazione e qualche dubbio, condivido :)
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    00 14/10/2014 08:24
    Re:
    Giuseppe.appioclaudio, 13/10/2014 22:07:

    Il Professore, lo dico perchè lo so, vi risponderebbe che il problema non è la quantità della spesa, ma la sua qualità. Chi lo conosce sa che è un convinto sostenitore di una seria revisione della spesa, finalizzata a liberare risorse preziose :)




    Avrebbe (IMHO) parzialmente ragione, non potendo razionalizzare-rimodulare-revisionare la spesa dello stato più di tanto senza intervenire sul raggio d'azione dello stesso e già questo basta ed avanza per chiudere il discorso in Italia.
    [Modificato da connormaclaud 14/10/2014 08:25]
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    trixam
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    00 14/10/2014 19:04
    Re:
    Giuseppe.appioclaudio, 13/10/2014 22:07:

    Il Professore, lo dico perchè lo so, vi risponderebbe che il problema non è la quantità della spesa, ma la sua qualità. Piga non sostiene mica la bontà della spesa pubblica italiana? (Dopotutto, sarebbe pazzo se lo facesse). Chi lo conosce sa che è un convinto sostenitore di una seria revisione della spesa, finalizzata a liberare risorse preziose :)




    Tutti in Italia sono favorevoli alla revisione della spesa, solo che quando il commissario alla revisione incontra i sostenitori della spesa il commissario è un uomo morto. L'ottimo Cottarelli aveva predisposto un piano piuttosto ragionevole, timido dal mio punto di vista, ed è stato licenziato da un governo che non solo lo ha
    sostituito con gente che non conosce la differenza tra il bilancio di competenza e quello di cassa; ma ha cominciato a spendere i risparmi prima di averli fatti.

    Cmq sono curioso. Puoi farmi un esempio di spese che Piga suggerisce di rivedere?

    Resta inteso che finché non parliamo di spesa del personale e pensioni in termini di revisione della spesa parliamo del nulla.


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    trixam
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    00 14/10/2014 19:07
    Re: Re:
    Paperino!, 13/10/2014 23:06:




    Questo però è abbastanza ingeneroso: non si possono imputare alla spesa pubblica quelle che son state sue degenerazioni, suoi abusi, il suo uso strumentale e legato ad altri fini: ci si dimentica troppo facilmente che la spesa pubblica non è solo la spesa di cui si fanno carico tutti, ma è soprattutto la spesa a fini pubblici.
    Attribuire al pensiero keynesiano le storture e la corruzione italica, è come dire che è colpa dei preti missionari in africa se ci son state le crociate in nome di Dio o c'è stata la pedofilia che gli stessi vescovi hanno insabbiato per scelta "politica".
    Non è un'argomentazione seria: la spesa pubblica è in grado di smuovere l'economia di un Paese, a patto che sia usata in maniera rigorosa. Attribuire un reddito di cittadinanza alla Mafia non muove l'economia, perché invece la canalizza sempre verso gli stessi, inaridendo l'iniziativa privata e castrando l'impresa: sono sempre gli stessi ad accaparrarsi gli appalti, ad attirare verso se le cifre spaventose mosse dai politici compiacenti...e son sempre i soliti amici collegati, quelle imprese che beneficiano poi di tutto l'indotto che gira intorno alle grandi imprese che si sono accaparrate l'appalto: amici, amici degli amici, e amici degli amici degli amici...è un giro in tondo, non una diffusione di capitali orizzontale tra le piccole-medie imprese: tutto l'indotto, diretto ed indiretto, che deriva da miliardi di euro pubblici, viene intercettato sempre dagli stessi gruppi, divisi per zone di competenza e di conoscenze.
    I mafiosi non spargono la spesa per il Paese, i mafiosi accaparrano.

    E questo è il miglior modo per annullare del tutto qualsiasi effetto benefico di una spesa pubblica.

    Dire che la Salerno-ReggioCalabria è l'esatto esempio di politica keynesiana in Italia, equivale a dire che la penicillina non funziona, dopo averne preso 600 cc ed averli iniettati endovena nel paziente, ed averlo trovato morto stecchito.




    Papero io non ho fatto altro che portare alle sue naturali conseguenze il pensiero di molti keynesiani italiani. Per molti di loro la cosa importante è che lo stato spenda dei soldi, non importa come, per sostenere l'economia. La salerno reggio calabria è l'esempio di questo modo di pensare, ma il ragionamento è analogo per Expo o il Mose che assicurano il reddito di cittadinanza alle coop rosse e bianche, questo lo dico per rispettare la par condicio secondo la logica del nazionalismo terronico.

    Cmq seriamente. La spesa pubblica non è in grado di smuovere niente.
    Non esiste un solo caso di un solo paese in tutta la storia dell'umanità(come vedete sono largo nel darvi spazio di controprova) che sia cresciuto per merito della spesa pubblica.


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    Giuseppe.appioclaudio
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    00 15/10/2014 12:10
    Re: Re:
    trixam, 14/10/2014 19:04:




    Tutti in Italia sono favorevoli alla revisione della spesa, solo che quando il commissario alla revisione incontra i sostenitori della spesa il commissario è un uomo morto. L'ottimo Cottarelli aveva predisposto un piano piuttosto ragionevole, timido dal mio punto di vista, ed è stato licenziato da un governo che non solo lo ha
    sostituito con gente che non conosce la differenza tra il bilancio di competenza e quello di cassa; ma ha cominciato a spendere i risparmi prima di averli fatti.

    Cmq sono curioso. Puoi farmi un esempio di spese che Piga suggerisce di rivedere?

    Resta inteso che finché non parliamo di spesa del personale e pensioni in termini di revisione della spesa parliamo del nulla.





    Ed allora mi vuoi stroncare in partenza [SM=x43805]

    Il Professore ipotizza una revisione dei meccanismi di monitoraggio ed elaborazione dei dati relativi agli acquirenti pubblici che, a suo dire, porterebbe ad un risparmio compreso tra i 30 ed i 50 miliardi di euro. Risorse che potrebbero essere spostate a sostegno della domanda aggregata.
    Basterebbe ridurre i POS, che oggi sono circa 10000, a poco più di un migliaio e centralizzare, magari mediante Consip (che il Professore conosce bene e che potrebbe autorizzare le opere, qualora ottenessero una valutazione positiva rispetto ad altre commesse ), tutti i dati relativi ai singoli appalti.
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    iudicium
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    00 15/10/2014 12:49
    Re:
    giusperito, 13/10/2014 20:58:

    ahahahah non mi urti :)

    Per me l'Italia è la prova che Keynes non avesse tanto ragione.. proprio la spesa pubblica non è mai mancata. Se vogliamo altra spesa pubblica, non dovremmo aspettarci effetti diversi da quella precedente. Poi dovremmo cercare anche di capire come finanziarla.. se è togliendo le opere d'arte (cit. Franceschini) o aumentando le tasse, credo che facciamo un errore. D'altra parte la spesa pubblica dovrebbe essere uno stimolo ai consumi, ma se la finanziamo con tasse deprimiamo i consumi.




    La corruzione, il cattivo uso della spesa pubblica, sono i fattori che distolgono il corretto funzionamento delle teorie di Keynes. Il principio del moltiplicatore degli investimenti, se fosse stato applicato correttamente, avrebbe funzionato meglio delle politiche di austerità imposte dall'Europa.
    Durante una crisi, quando l’investimento privato e i consumi delle famiglie diminuiscono, lo Stato deve colmare il gap incrementando le sue spese in deficit, cioè senza aumentare le tasse. Se non lo fa, la situazione peggiorerà perché la minore domanda indurrà le imprese a produrre di meno e quindi tagliare posti di lavoro, ma la perdita di posti di lavoro diminuirà i redditi delle famiglie e quindi i consumi, facendo decrescere la produzione e crescere ulteriormente la disoccupazione, cosa che procurerà maggiore spesa pubblica (in sussidi di disoccupazione) e minori entrate fiscali.

    La maggiore spesa si tradurrà temporaneamente in disavanzo, ma incrementando il reddito nazionale, aumenterà anche il gettito fiscale, che andrà a compensare (o superare, se le aliquote sono elevate) la maggiore spesa.

    Se invece si punta sull’austerità, il reddito nazionale calerà e con esso il gettito fiscale. In altre parole lo Stato durante una crisi non ha altra soluzione realistica, per ripianare i suoi debiti nel medio-lungo periodo (o per lo meno per non aggravarli), dispendere di più nel breve periodo.

    Insomma, l’austerità, che oggi è il faro dell’Europa, non solo è socialmente ingiusta, ma del tutto controproducente.
    [Modificato da iudicium 15/10/2014 12:50]
  • wolf89@
    00 15/10/2014 13:24
    Oggi alcuni avvocati hanno intrapreso una causa civile davanti al Tribunale di Genova che spera di portare i Trattati Ue in Corte Costituzionale. Non ho approfondito bene la questione,non so nemmeno se è vero, e la cosa mi sembra molto ardita, però potrebbe essere interessante discuterne perché si collega ai temi del topic, soprattutto nel passaggio dove si afferma che la nostra costituzione ricalcherebbe un modello economico keynesiano www.studiolegalemarcomori.it/i-trattati-ue-in-corte-costituzionale-via-prima... Poi vabbè con Trixam ho già avuto modo di discutere nel topic sull'euro e non ci intenderemo mai :)
    [Modificato da wolf89@ 15/10/2014 13:41]
  • wolf89@
    00 15/10/2014 14:00
    Segnalo anche questo interessante intervento di un deputato PD( c'è vita anche a sinistra) in cui si affronta il tema del rapporto tra Stato e Europa, austerità e diritti costituzionali www.asimmetrie.org/opinions/leuro-la-democrazia-e-la-rappresentanza-impo...
    [Modificato da wolf89@ 15/10/2014 14:01]
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    trixam
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    00 15/10/2014 19:46
    Re: Re: Re:
    Giuseppe.appioclaudio, 15/10/2014 12:10:



    Ed allora mi vuoi stroncare in partenza [SM=x43805]

    Il Professore ipotizza una revisione dei meccanismi di monitoraggio ed elaborazione dei dati relativi agli acquirenti pubblici che, a suo dire, porterebbe ad un risparmio compreso tra i 30 ed i 50 miliardi di euro. Risorse che potrebbero essere spostate a sostegno della domanda aggregata.
    Basterebbe ridurre i POS, che oggi sono circa 10000, a poco più di un migliaio e centralizzare, magari mediante Consip (che il Professore conosce bene e che potrebbe autorizzare le opere, qualora ottenessero una valutazione positiva rispetto ad altre commesse ), tutti i dati relativi ai singoli appalti.




    Guarda che gran parte di questo Monti l'ha già introdotto nel 2011. Arrivate sempre con 3 anni di ritardo:d. Non mi sembra che stia funzionando un granché.
    Le procedure per gli acquisti telematizzate sono già in essere e sono uno dei motivi per i quali i cantieri finanziati sono bloccati.
    Un amico che fa l'assessore in un comune della provincia di salerno mi raccontava l'estate scorsa che doveva rifare l'illuminazione di una strada, più o meno dovevano sostituire un centinaio di pali della luce con altri a maggior efficienza energetica. Stava lì bloccato da sei mesi perché l'azienda che aveva vinto l'appalto non riusciva ad acquistare i pali sulla piattaforma telematizzata.
    Ricordiamoci sempre che l'italia è quel posto dove nel 2004 è stata approvata la legge sull'introduzione del protocollo informatico e dopo 10 anni non si è ancora riusciti a completare l'implementazione di questa legge.

    Cmq 30/50 miliardi sono numeri lunari, messi lì a casaccio. Non sa di cosa parla.
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    napulitanboy
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    00 15/10/2014 19:53
    Re: Re: Re: Re:
    trixam, 15/10/2014 19:46:




    Guarda che gran parte di questo Monti l'ha già introdotto nel 2011. Arrivate sempre con 3 anni di ritardo:d. Non mi sembra che stia funzionando un granché.
    Le procedure per gli acquisti telematizzate sono già in essere e sono uno dei motivi per i quali i cantieri finanziati sono bloccati.
    Un amico che fa l'assessore in un comune della provincia di salerno mi raccontava l'estate scorsa che doveva rifare l'illuminazione di una strada, più o meno dovevano sostituire un centinaio di pali della luce con altri a maggior efficienza energetica. Stava lì bloccato da sei mesi perché l'azienda che aveva vinto l'appalto non riusciva ad acquistare i pali sulla piattaforma telematizzata.
    Ricordiamoci sempre che l'italia è quel posto dove nel 2004 è stata approvata la legge sull'introduzione del protocollo informatico e dopo 10 anni non si è ancora riusciti a completare l'implementazione di questa legge.

    Cmq 30/50 miliardi sono numeri lunari, messi lì a casaccio. Non sa di cosa parla.



    E' incredibile il numero di amici che hai..
    Però questa cosa me l'ha confermata pure mio cuggggino, che quarda caso fa il sindaco in un paese vicino di quello del tuo amico e che ha un amico di un amico che è amico del tuo amico. Insomma, è così... [SM=g2725370]

    Ad ogni modo, condivido la visione del papero: le storture del sistema della spesa pubblica troncano l'efficienza e l'efficacia che, in astratto, la stessa dovrebbe garantire sul piano dello sviluppo.


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    trixam
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    00 15/10/2014 19:54
    Re: Re:
    iudicium, 15/10/2014 12:49:




    La corruzione, il cattivo uso della spesa pubblica, sono i fattori che distolgono il corretto funzionamento delle teorie di Keynes. Il principio del moltiplicatore degli investimenti, se fosse stato applicato correttamente, avrebbe funzionato meglio delle politiche di austerità imposte dall'Europa.
    Durante una crisi, quando l’investimento privato e i consumi delle famiglie diminuiscono, lo Stato deve colmare il gap incrementando le sue spese in deficit, cioè senza aumentare le tasse. Se non lo fa, la situazione peggiorerà perché la minore domanda indurrà le imprese a produrre di meno e quindi tagliare posti di lavoro, ma la perdita di posti di lavoro diminuirà i redditi delle famiglie e quindi i consumi, facendo decrescere la produzione e crescere ulteriormente la disoccupazione, cosa che procurerà maggiore spesa pubblica (in sussidi di disoccupazione) e minori entrate fiscali.

    La maggiore spesa si tradurrà temporaneamente in disavanzo, ma incrementando il reddito nazionale, aumenterà anche il gettito fiscale, che andrà a compensare (o superare, se le aliquote sono elevate) la maggiore spesa.

    Se invece si punta sull’austerità, il reddito nazionale calerà e con esso il gettito fiscale. In altre parole lo Stato durante una crisi non ha altra soluzione realistica, per ripianare i suoi debiti nel medio-lungo periodo (o per lo meno per non aggravarli), dispendere di più nel breve periodo.

    Insomma, l’austerità, che oggi è il faro dell’Europa, non solo è socialmente ingiusta, ma del tutto controproducente.





    Ma la possibilità che in tutto questo bel meccanismo qualcosa vada storto non la contempli nemmeno per sbaglio?

    Per esempio. Se dopo aver speso in deficit il livello di attività economica non riprende, perché ad esempio la gente sa che il deficit rappresenta maggiori tasse future e accantona i soldi per farvi fronte, poi che si fa? LO scorso maggio il governo Renzi ha dato un bonus fiscale in deficit ed i risultati sono stati: non sono
    aumentati i consumi, non si è creato un posto di lavoro e domani c'è la scadenza per il versamento della prima rata di una nuova tassa(tasi).
    Chissà se i tre fattori sono collegati.


    Inoltre puoi quantificare il "temporaneamente" in relazione al disavanzo, quanto tempo occorre?
    Rispondere possibilmente dopo aver ripassato il concetto di time inconsistency . Per chi non se lo ricordasse, un breve promemoria.

    gregmankiw.blogspot.it/2006/04/time-inconsistency.html


    ps giusto per ricordare i disastri dell'austerity. Guardate come va la crescita in Irlanda.

    www.theguardian.com/world/2014/sep/18/ireland-economy-growth-europe...












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    trixam
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    00 15/10/2014 20:02
    Re: Re: Re: Re: Re:
    napulitanboy, 15/10/2014 19:53:



    E' incredibile il numero di amici che hai..
    Però questa cosa me l'ha confermata pure mio cuggggino, che quarda caso fa il sindaco in un paese vicino di quello del tuo amico e che ha un amico di un amico che è amico del tuo amico. Insomma, è così... [SM=g2725370]

    Ad ogni modo, condivido la visione del papero: le storture del sistema della spesa pubblica troncano l'efficienza e l'efficacia che, in astratto, la stessa dovrebbe garantire sul piano dello sviluppo.




    Non è ricco chi ha tanti soldi ma chi ha tanti amici(Il padrino).

    Basta che li tieni lontani dalla fidanzata e tu stai lontano dalla loro e l'amicizia dura sempre.

    Cmq l'esempio era espressione di una tendenza espressa nella frase successiva. Obiezione cretina. Puoi fare di meglio.




    Ps sull'efficienza basta sempre che mi facciate un solo esempio in tutta la storia dell'umanità nel quale l'efficacia potenziale abbia prodotto questo famoso sviluppo.
    [Modificato da trixam 15/10/2014 20:09]
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    00 15/10/2014 20:21
    Re: Re: Re:
    trixam, 15/10/2014 19:54:





    Ma la possibilità che in tutto questo bel meccanismo qualcosa vada storto non la contempli nemmeno per sbaglio?

    Per esempio. Se dopo aver speso in deficit il livello di attività economica non riprende, perché ad esempio la gente sa che il deficit rappresenta maggiori tasse future e accantona i soldi per farvi fronte, poi che si fa? LO scorso maggio il governo Renzi ha dato un bonus fiscale in deficit ed i risultati sono stati: non sono
    aumentati i consumi, non si è creato un posto di lavoro e domani c'è la scadenza per il versamento della prima rata di una nuova tassa(tasi).
    Chissà se i tre fattori sono collegati.


    Inoltre puoi quantificare il "temporaneamente" in relazione al disavanzo, quanto tempo occorre?
    Rispondere possibilmente dopo aver ripassato il concetto di time inconsistency . Per chi non se lo ricordasse, un breve promemoria.

    gregmankiw.blogspot.it/2006/04/time-inconsistency.html


    ps giusto per ricordare i disastri dell'austerity. Guardate come va la crescita in Irlanda.

    www.theguardian.com/world/2014/sep/18/ireland-economy-growth-europe...



    Già l'ho contemplata nel post precedente, corruzione e distorsioni nella spesa pubblica. Temporaneamente equivale al breve periodo, ti invito a rivederti il concetto di breve periodo in economia. Vedi i disastri che ha portato e continua a portare l'austerity in Italia!
    Appunto l'austerity non ha prodotto nessuno degli effetti che si erano proposti.












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    00 15/10/2014 20:44
    Re: Re: Re: Re:



    Preferisci basare la tua analisi su dati storici o, se vogliamo, statistici. Ed in generale ci può stare, se si considerano i risultati di quelle analisi statistiche.

    Tuttavia, io credo che il tutto sia risolvibile sul piano della semplice matematica. E non parlo della matematica del calcolo differenziale, degli algoritmi, dell'analisi. Si tratta di saper fare addizioni, sottrazioni, moltiplicazioni e divisioni.

    E' ovvio che, al di là delle storture del sistema, gli investimenti devono essere mirati.
    Non capisco, in tutta onestà, perché il cittadino imprenditore che fa impresa in un certo modo riesce a guadagnare e a far guadagnare, mentre lo Stato non può comportarsi da imprenditore in determinati settori.

    Risulta evidente che, per logica, se l'investimento è corretto, il rientro (ed il guadagno) è esponenziale.
    [Modificato da napulitanboy 15/10/2014 20:45]


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    00 15/10/2014 21:11
    Re: Re: Re: Re: Re:
    napulitanboy, 15/10/2014 20:44:




    Preferisci basare la tua analisi su dati storici o, se vogliamo, statistici. Ed in generale ci può stare, se si considerano i risultati di quelle analisi statistiche.

    Tuttavia, io credo che il tutto sia risolvibile sul piano della semplice matematica. E non parlo della matematica del calcolo differenziale, degli algoritmi, dell'analisi. Si tratta di saper fare addizioni, sottrazioni, moltiplicazioni e divisioni.

    E' ovvio che, al di là delle storture del sistema, gli investimenti devono essere mirati.
    Non capisco, in tutta onestà, perché il cittadino imprenditore che fa impresa in un certo modo riesce a guadagnare e a far guadagnare, mentre lo Stato non può comportarsi da imprenditore in determinati settori.

    Risulta evidente che, per logica, se l'investimento è corretto, il rientro (ed il guadagno) è esponenziale.



    Concordo con te. Purtroppo la maggioranza attribuisce alla spesa pubblica il sinonimo di denaro da sperperare non di denaro investimento. Se la Spesa pubblica fa il suo giusto percorso e viene adoperata come risorsa, allo stesso modo come la utilizzasse un privato imprenditore, si avrebbe un dividendo per la collettività.
    [Modificato da iudicium 15/10/2014 21:14]
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