giusperito, 13/10/2014 20:58:
ahahahah non mi urti :)
Per me l'Italia è la prova che Keynes non avesse tanto ragione.. proprio la spesa pubblica non è mai mancata. Se vogliamo altra spesa pubblica, non dovremmo aspettarci effetti diversi da quella precedente. Poi dovremmo cercare anche di capire come finanziarla.. se è togliendo le opere d'arte (cit. Franceschini) o aumentando le tasse, credo che facciamo un errore. D'altra parte la spesa pubblica dovrebbe essere uno stimolo ai consumi, ma se la finanziamo con tasse deprimiamo i consumi.
La corruzione, il cattivo uso della spesa pubblica, sono i fattori che distolgono il corretto funzionamento delle teorie di Keynes. Il principio del moltiplicatore degli investimenti, se fosse stato applicato correttamente, avrebbe funzionato meglio delle politiche di austerità imposte dall'Europa.
Durante una crisi, quando l’investimento privato e i consumi delle famiglie diminuiscono, lo Stato deve colmare il gap incrementando le sue spese in deficit, cioè senza aumentare le tasse. Se non lo fa, la situazione peggiorerà perché la minore domanda indurrà le imprese a produrre di meno e quindi tagliare posti di lavoro, ma la perdita di posti di lavoro diminuirà i redditi delle famiglie e quindi i consumi, facendo decrescere la produzione e crescere ulteriormente la disoccupazione, cosa che procurerà maggiore spesa pubblica (in sussidi di disoccupazione) e minori entrate fiscali.
La maggiore spesa si tradurrà temporaneamente in disavanzo, ma incrementando il reddito nazionale, aumenterà anche il gettito fiscale, che andrà a compensare (o superare, se le aliquote sono elevate) la maggiore spesa.
Se invece si punta sull’austerità, il reddito nazionale calerà e con esso il gettito fiscale. In altre parole lo Stato durante una crisi non ha altra soluzione realistica, per ripianare i suoi debiti nel medio-lungo periodo (o per lo meno per non aggravarli), dispendere di più nel breve periodo.
Insomma, l’austerità, che oggi è il faro dell’Europa, non solo è socialmente ingiusta, ma del tutto controproducente.
[Modificato da iudicium 15/10/2014 12:50]