L'ho risentita per l'occasione, al tempo mi fece impressione, ma non la ricordavo bene: una canzone che è lo sfogo di un giovane carabiniere al suo comandante all'arrivo sul luogo della strage di Capaci (non lo si dice, ma è chiaro; lui faceva anche benissimo un italiano parlato da un ragazzo del popolo, che conserva anche così una sfumature di siciliano, quasi un rap dolente in crescendo, benché senza urlare: è questo il suo bello). Qualcuno la posterebbe qui in Suo onore, io non lo so fare.
Minchia, Giorgio, che capolavoro. Grazie di tutto