00 11/04/2014 16:01
A mio parere è un'inversione logica criticare il numero chiuso sulla base delle malefatte di alcuni. Ciò per una serie di ragioni:
In primis, numero chiuso equivale a selezione all'ingresso ma non è sinonimo esclusivo di test d'accesso (per quanto i test siano lo strumento più diffuso): i fautori del numero chiuso - che andrebbe più propriamente chiamato numero programmato - sostengono che debba esserci all'ingresso una selezione, perchè l'Università non è scuola dell'obbligo, dalla quale differisce per metodi e obiettivi finali, ma non sono dei fan tout court del test: nessun mezzo è perfetto e tutti sono perfettibili, ma da qui a desumere la negatività del principio della selezione alla base ci passa un abisso.
Anche perchè se si ritiene l'Italia ontologicamente inadeguata a gestire un sistema di selezione pubblica - e già questo dovrebbe suscitare scandalo - se ne dovrebbero trarre conseguenze generali, eliminando in nuce il principio del concorso pubblico, sancito nella Costituzione. Per quale motivo l'Italia, incapace di selezionare i migliori studenti da destinare alle sue università, dovrebbe essere capace di selezionare, con modalità concorsuali tra le più varie, magistrati, notai, pubblici dipendenti, insegnanti etc?
L'unico effetto di difendere strenuamente l'accesso libero è quello di accelerare il progressivo decadimento dell'Università italiana.