Camere separate di Pier Vittorio Tondelli
Bellissimo.
Libro - credo con spunti autobiografici - in cui il protagonista Leo parla della sofferenza per la morte del compagno Thomas e del suo tentativo di sopravvivere a questa perdita. Una sorta di viaggio dentro se stesso per comprendere le ragioni del proprio modo di relazionarsi con l'altro.
Vi posto questo brano molto significativo per comprendere il disagio di chi vive un amore "proibito" (ancora oggi? Bè, sì) come quello omosessuale
"Thomas è restituito, nel momento finale, alla famiglia, alle stesse persone che l'hanno fatto nascere e che ora, con il cuore devastato dalla sofferenza, stanno cercando di aiutarlo a morire. Non c'è posto per lui (Leo, n.d.r.) in questa ricomposizione parentale. Lui non ha sposato Thomas, non ha avuto figli con lui, nessuno dei due porta per l'anagrafe il nome dell'altro e non c'è un solo registro canonico sulla faccia della terra su cui siano vergate le firme dei testimoni della loro unione. Eppure per oltre tre anni si sono amati con passione, hanno vissuto insieme a Parigi, a Milano, in giro per l'Europa. Hanno scritto insieme, hanno suonato, hanno ballato. Si sono azzuffati, si sono strapazzati, anche odiati. Si sono amati. Ma è come se improvvisamente, accanto a quel letto d'agonia, Leo si rendesse conto di aver vissuto non una grande storia d'amore, ma una piccola avventura di collegio. Come se gli dicessero vi siete divertiti e questo va bene. Ma qui stiamo combattendo per la vita. Qui la vita è in gioco. E noi, un padre, una madre, un figlio siamo le figure reali della vita.
Leo sente allora l'interezza della propria vita abissalmente separata dai grandi accadimenti del vivere e del morire. Come se avesse sempre vissuto in una zona separata della società. Come se il suo star male al mondo, o il suo essere felice, il suo vagabondare, tutto si fosse svolto su un palcoscenico. Ora finiva la rappresentazione. I padri e le madri, la chiesa, lo stato, gli uffici d'anagrafe ristabilivano il loro possesso. Riordinavano, seppellivano, consegnavano tutto alla polvere azzerante degli archivi. Tutto meno l'insignificante dolore di un ragazzo estraneo".
Mi è piaciuto molto quest'autore di Correggio, ahimè morto troppo giovane. Lo approfondirò.
[Modificato da OneOfTheesedays 05/12/2012 19:42]
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