00 15/05/2013 00:09
E' stato davvero interessante ascoltare.

Il punto focale del discorso mi è sembrato uno: la nostra Costituzione nasce come minimo comun denominatore tra persone che la pensavano proprio all'opposto tra di loro.
Era un periodo storico particolare, ed occorreva trovare dei compromessi e far dialogare persone che erano dalle parti opposte della barricata: all'esterno c'era il braccio di ferro tra America e Urss...ed il rischio (per alcuni) era che l'Italia divenisse satellite dei Paesi comunisti, o (per gli altri) che divenisse satellite degli USA;

All'interno il rischio costante di una guerra civile.

In questo contesto, è nata la Costituzione...scritta da socialisti, comunisti, liberali, monarchici, democristiani...si andava dal liberismo più sfrenato al socialismo più duro.

L'obiettivo di chi ha scritto la Costituzione, è che nessuno potesse governare.
Questo perché gli uni temevano la vittoria dei comunisti...gli altri la vittoria dei capitalisti...e ciascuno è convenuto su disposizioni che frenassero il rischio di una sterzata assoluta in un senso o nell'altro....che avrebbe prodotto pesanti scenari internazionali, ed accentuato i rischi interni.
Chiunque vincesse, avrebbe avuto sempre necessità dell'altra parte per fare qualcosa.
Del compromesso.
Dell'accontentare tutti.

E come si fa a accontenare tutti? A dare a tutti?
Un governo si basa su scelte, e le scelte scontentano sempre qualcuno...
A meno che non si dia il via a una stagione di feroce indebitamento, così che l'attività del governo si traduca in un dare a tutti...in un si perpetuo, scaricando tutto il costo di queste operazioni a debito sulle future generazioni.
E quelle generazioni, colore che - finita la festa - si ritrovano coi conti da pagare, quelli siamo noi.


Niente da aggiungere a questa ricostruzione.
Chapeau. [SM=g2725291]
[Modificato da Paperino! 15/05/2013 00:11]