Secondo me, la memoria è necessaria in tutte le facoltà. Tutte le cose che si studiano vanno (o meglio andrebbero
) prima comprese a pieno e poi memorizzate. Puoi capire quello che vuoi, ma per andare bene all'esame poi le cose che hai capito e il percorso che hai seguito te li devi ricordare. E più è ampio il programma d'esame, più aumenta la necessità di memorizzare cose in poco tempo.
La nostra facoltà può comportare un maggiore sforzo mnemonico, perché ci sono alcuni esami davvero mostruosi come ampiezza di programmi. In tal senso e solo in tal senso, può essere condiviso l'assunto per cui la nostra facoltà si basi molto sulla memoria. Se, però, si vuole intendere ciò nel senso che si possa imparare a memoria senza aver capito, mi sento di contestare questa cosa. Non è vero. Magari ci sono persone che lo fanno, ma non so proprio come ci riescano sinceramente...Memorizzare una cosa senza capirla mi sembra una cosa assurda...
Insomma, la memoria serve e serve pure tanto, perché le cose le devi sì capire, ma anche ricordare... Prova ne è che dopo aver fatto un esame, che abbiamo capito benissimo in tutti i suoi risvolti e al quale magari abbiamo preso pure il massimo dei voti, man mano ci ricordiamo sempre meno delle cose studiate e alla lunga ci restano solo i principi generali. Eppure l'esame non l'avevamo "imparato", ma studiato e compreso bene.
Ergo la memoria è indispensabile, ma sempre unita alla previa comprensione.
Credo, però, che il vero segreto della nostra facoltà stia nella capacità di sintesi e di analisi. Quando studi devi essere in grado di farti uno schema mentale a mo' di fisarmonica (nel senso che si allarga e si stringe, giusto per chi non conosce lo strumento
), che ti permetta di cavartela anche nel caso in cui non ricordi alla perfezione qualcosa.
[Modificato da bluesrock 26/04/2013 12:21]
"There is nothing conceptually better than rock & roll" (John Lennon)
A poco servono le norme se non cambiano le culture