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Esami di avvocato con il trucco

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    maximilian1983
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    00 18/09/2012 11:40
    Commissario scriveva compito
    Da Il Mattino.

    Esami di avvocato con il trucco
    Commissario scriveva compito
    a candidato: scatta l'inchiesta



    di Leandro Del Gaudio


    NAPOLI - La scena è più o meno questa: scriveva il compito sul foglio di un candidato, poi quando è stato scoperto non si è perso d’animo. Ha strappato il compito, lo ha ridotto in mille pezzi, poi ha pensato bene di ficcarsi in tasca l’elaborato. Poi è scappato.

    È fuggito via, in un altro padiglione, provando a mimetizzarsi nel caos di quegli stand dove erano in corso le prove scritte. Brutta scena avvenuta lo scorso dicembre nel corso delle prove scritte dell’esame per diventare avvocato, tanto da rendere necessario un accertamento di natura penale. La Procura ha infatti deciso di aprire un fascicolo sugli esami di avvocati, a partire da una dettagliata relazione indirizzata da uno degli esponenti della commissione di esame.

    Mesi dopo l’episodio denunciato, c’è anche una sorta di svolta di natura investigativa: l’avvocato-commissario protagonista dell’impresa è stato infatti individuato, interrogato e indagato. Ora deve rispondere di falso per soppressione, in una storia che potrebbe riservare non poche sorprese. Ma andiamo con ordine, a partire da lontano, da quel giorno di metà dicembre in cui migliaia di praticanti avvocati si riversano negli stand della Mostra d’Oltremare per sostenere la prova della vita. Lo scritto poi è l’incubo di sempre. Si parte dalla trascrizione delle tracce, poi inizia il countdown. Tra i commissari però ce n’è uno che non passa inosservato: al telefono è riuscito ad avere il contenuto della traccia dopo aver contattato qualcuno in un altro distretto e non si è perso d’animo. Si è avvicinato ai banchi degli alunni e ha iniziato a scrivere sul foglio che recava il timbro del ministero e la firma delle commissioni di vigilanza.

    Una scena che non passa inosservata. Scrive, riempie almeno una facciata, quando un collega commissario se ne accorge e decide di vederci chiaro. A muoversi è un pm della Procura di Napoli, prestata per comporre la commissione di esame. Si avvicina e chiede spiegazioni: che cos’è questo industriarsi con quel foglio in mano? E cos’è quel foglio? Basta un’occhiata e appare chiaro che non si tratta di un appunto manoscritto, ma del documento con il timbro del Ministero, quindi si tratta di un elaborato originale destinato ad essere imbustato e presentato con la firma di un candidato alla commissione di esame. Colto sul fatto l’avvocato-commissario però non si perde d’animo e fa una cosa elementare: strappa il lembo del figlio con la firma del ministero, poi ci pensa su e fa a pezzi tutto il documento e se lo ficca in tasca. Momenti di caos. Mentre gli altri colleghi gli chiedono spiegazioni, lui arretra, volta le spalle e scappa. Fugge, se ne va in un altro padiglione, si cala nell’anonimato.

    Un episodio destinato a rimanere inesplorato, se non fosse per la decisione di un commissario-magistrato di mettere tutto nero su bianco, di denunciare quanto assistito. È l'inizio di una inchiesta condotta dal pool reati contro la pubblica amministrazione del procuratore aggiunto Francesco Greco, fascicolo affidato al pm Valter Brunetti. C’è un’ipotesi di reato abbastanza chiara: falso per soppressione, in relazione alla capacità del commissario di far sparire l’elaborato, nel tentativo di cancellare le tracce. Qualche mese di indagine e l’avvocato viene identificato e interrogato. Vicenda per molti versi amara, che ripropone il tema della correttezza delle prove di esame, mentre il presidente del Consiglio degli avvocati Francesco Caia assicura: «Speriamo sia un fatto isolato, appena avremo notizie ufficiali, interverremo in modo deciso».


    Martedì 18 Settembre 2012






    Nolite conformari huic saeculo sed reformamini in novitate sensus vestri.
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    napulitanboy
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    00 18/09/2012 11:45
    nooooooooooooooooooooooooooooooo

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    hanno fatto la scoperta dell'acqua calda :O

    nooooooooooooooooooooooooooooooo

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    bluesrock
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    00 18/09/2012 13:11
    Re:
    napulitanboy, 18/09/2012 11.45:

    nooooooooooooooooooooooooooooooo

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    hanno fatto la scoperta dell'acqua calda :O

    nooooooooooooooooooooooooooooooo

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    veramente... [SM=x43799]
    [Modificato da bluesrock 18/09/2012 13:12]












    "There is nothing conceptually better than rock & roll" (John Lennon)

    A poco servono le norme se non cambiano le culture
  • Niña de Luna
    00 18/09/2012 13:17
    Credo poco che questa indagine possa comportare poi maggior trasparenza. Significherebbe smantellare un gigantesco meccanismo da sempre troppo poco chiaro.
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    (pollastro)
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    00 18/09/2012 16:24
    Dal professore Prisco, che mii prega di postare

    Condivido il sarcasmo di Napulitanboy. Questi poi (candidato e sorvegliante/commissario) erano evidentemente due sfigati "artigianali": io ho saputo che i compiti arrivano già fatti dall'esterno attraverso qualche marchingegno elettronico (mentre quello che il candidato-truffatore consegna all'ingresso è un cellulare di poco prezzo). La verità è che questo meccanisno andrebbe rivisto totalmente. Ho sempre pensato che - previo severissimo e reale controllo di una pratica effettiva e non fittizia - bisognerebbe strutturare l'ingresso alla professione così: prove scritte e due colloqui a fine di ogni anno di pratica (oggi perciò uno ogni nove mesi, dato il tirocinio a 18 mesi,) di fronte ad una commissione composta da avvocati non iscritti allo stesso Consiglio dell'Ordine del praticante (si tratterebbe di farsi due gite fuori sede), in cui si tenesse conto (attribuendo perciò un bonus) dell'effettiva pratica correttamente e diligentemente svolta. Un percorso a punti, insomma, in cui si premiasse alla fine l'effettivo progresso nell'apprendimento e si tenesse conto della pratica via via acquisita. Così si premierebbe chi fa davvero pratica e si penalizzerebbe chi non ha mai messo piede in uno studio legale e in tribunale. Aggiungo che l'orale dovrebbe consistere in domande fatte a partire dall'analisi all'impronta di un paio di sentenze, sorteggiate al momento, sulla materia di effettiva pratica, così si premierebbero capacità di comprensione del testo e di ragionamento; per superare questo esame occorrerebbe ovvamente incominciare ad allenarsi in questo modo fin dall'università e poi nella scuola delle professioni legali
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    royaltony91
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    00 18/09/2012 19:38
    Re:
    (pollastro), 18/09/2012 16.24:

    Dal professore Prisco, che mii prega di postare

    Condivido il sarcasmo di Napulitanboy. Questi poi (candidato e sorvegliante/commissario) erano evidentemente due sfigati "artigianali": io ho saputo che i compiti arrivano già fatti dall'esterno attraverso qualche marchingegno elettronico (mentre quello che il candidato-truffatore consegna all'ingresso è un cellulare di poco prezzo). La verità è che questo meccanisno andrebbe rivisto totalmente. Ho sempre pensato che - previo severissimo e reale controllo di una pratica effettiva e non fittizia - bisognerebbe strutturare l'ingresso alla professione così: prove scritte e due colloqui a fine di ogni anno di pratica (oggi perciò uno ogni nove mesi, dato il tirocinio a 18 mesi,) di fronte ad una commissione composta da avvocati non iscritti allo stesso Consiglio dell'Ordine del praticante (si tratterebbe di farsi due gite fuori sede), in cui si tenesse conto (attribuendo perciò un bonus) dell'effettiva pratica correttamente e diligentemente svolta. Un percorso a punti, insomma, in cui si premiasse alla fine l'effettivo progresso nell'apprendimento e si tenesse conto della pratica via via acquisita. Così si premierebbe chi fa davvero pratica e si penalizzerebbe chi non ha mai messo piede in uno studio legale e in tribunale. Aggiungo che l'orale dovrebbe consistere in domande fatte a partire dall'analisi all'impronta di un paio di sentenze, sorteggiate al momento, sulla materia di effettiva pratica, così si premierebbero capacità di comprensione del testo e di ragionamento; per superare questo esame occorrerebbe ovvamente incominciare ad allenarsi in questo modo fin dall'università e poi nella scuola delle professioni legali



    Professore, lei mi stupisce sempre per le sue idee originali e per la sua mente brillante! Magari la pensassero tutti così.. Ora non staremmo qui a parlare dell'ennesimo episodio increscioso che ci riguarda da vicino! Saluti
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    cucciolottastupenda
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    00 20/09/2012 16:49
    bisognerebbe rivedere daccapo l'intero sistema dell'abilitazione all'avvocatura e renderlo simile a quello previsto per le professioni di chimico, ingegnere, medico etc..per le altre professioni è una mera formalità mentre per la nostra è letteralmente un terno a lotto perchè molti dei compiti non vengono nemmeno corretti e non è possibile che ci sia gente bocciata per 7 volte di seguito...purtroppo ci sono troppi interessi in gioco e una revisione del sistema è quasi un'utopia...
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    gattinanera85
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    00 20/09/2012 18:07
    ragazzi scusate l' ignoranza ma perchè dite tutti che non correggono i compiti?se io lo svolgo e poi faccio accesso ai miei atti me li danno senza correzioni???
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    (pollastro)
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    Post: 1.497
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    00 20/09/2012 19:00
    Dal professore Prisco, che mi prega di postare

    Stiamo calmi. Se devo giudicare dalla mia esperienza, i compiti si leggono. Dopodiché, io su quelli da me letti usavo la matita rossa e blu, altri non lo fanno e così (mi rendo conto) legittimamo i sospetti (compiti restituiti in sede di accesso agli atti senza segni, né giudizi). Devo però dire che concordo sulla necessità di una riforma profonda della pratica e dell'esame di Stato, ma - finché l'università non sarà ANCHE (non solo) pratica, con prove di scrittura di atti, analisi di sentenze, ecc., finché le scuole delle professioni legali non saranno riformate e la pratica non sarà effettiva e severa - gli esami di Stato non possono farsi subito, come per i medici: il 75 % dei laureati in giurisprudenza che incontro sono veramente mediocri, un 20 % di questi anche maleducati e analfabeti (lo assicuro: lo vedo da molte e-mails che ricevo, dal fatto che i ragazzi vengono a volte, col caldo, all'università in bermuda e le ragazze con le camicette sbottonate e pressocché tutti poi provano a portarmi tesi copiate/incollate, senza nemmeno sapere distinguere fonti buone e fonti che non valgono nulla)
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    cucciolottastupenda
    Post: 4.222
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    Utente Master
    00 20/09/2012 19:36
    Re:
    (pollastro), 20/09/2012 19.00:

    Dal professore Prisco, che mi prega di postare

    Stiamo calmi. Se devo giudicare dalla mia esperienza, i compiti si leggono. Dopodiché, io su quelli da me letti usavo la matita rossa e blu, altri non lo fanno e così (mi rendo conto) legittimamo i sospetti (compiti restituiti in sede di accesso agli atti senza segni, né giudizi). Devo però dire che concordo sulla necessità di una riforma profonda della pratica e dell'esame di Stato, ma - finché l'università non sarà ANCHE (non solo) pratica, con prove di scrittura di atti, analisi di sentenze, ecc., finché le scuole delle professioni legali non saranno riformate e la pratica non sarà effettiva e severa - gli esami di Stato non possono farsi subito, come per i medici: il 75 % dei laureati in giurisprudenza che incontro sono veramente mediocri, un 20 % di questi anche maleducati e analfabeti (lo assicuro: lo vedo da molte e-mails che ricevo, dal fatto che i ragazzi vengono a volte, col caldo, all'università in bermuda e le ragazze con le camicette sbottonate e pressocché tutti poi provano a portarmi tesi copiate/incollate, senza nemmeno sapere distinguere fonti buone e fonti che non valgono nulla)



    Gentile Prof.re può chiarirmi se tali scuole siano concretamente utili o siano una semplice ripetizione di quanto studiato all' università perchè sento dire da più parti che siano solo uno spreco di soldi. [SM=x43799]
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    MARTINA.SANNINO83
    Post: 14.504
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    00 20/09/2012 19:53
    Re: Re:
    cucciolottastupenda, 20/09/2012 19.36:



    Gentile Prof.re può chiarirmi se tali scuole siano concretamente utili o siano una semplice ripetizione di quanto studiato all' università perchè sento dire da più parti che siano solo uno spreco di soldi. [SM=x43799]




    Secondo me, molto meglio una vera, seria e formativa pratica legale.



    For you I was a flame....love, is a losing game....


    Quando stai per mollare, fermati un attimo a pensare al motivo per il quale hai resistito fino ad ora ... Pensa alla meta, non a quanto sia lungo il tragitto. Rimboccati le maniche e non aver paura della fatica. Guardati allo specchio e riconosci quel sognatore che ti sta di fronte. Lotta e combatti. E quando ciò che desideri sarà tuo, una mano al cuore e sentirai in ogni singolo battito l'eco di ognuno dei passi che hai compiuto. E se avrai qualche cicatrice non preoccuparti, non c'e vittoria senza una ferita di guerra, non c'è arcobaleno senza la pioggia.
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    cucciolottastupenda
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    Utente Master
    00 20/09/2012 20:00
    Re: Re: Re:
    MARTINA.SANNINO83, 20/09/2012 19.53:




    Secondo me, molto meglio una vera, seria e formativa pratica legale.




    è quello che penso anche io magari accostata qualche mese prima dell'abilitazione per l'avvocatura a qualche serio corso privato [SM=x43799]
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    MARTINA.SANNINO83
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    00 20/09/2012 20:09
    Re: Re: Re: Re:
    cucciolottastupenda, 20/09/2012 20.00:




    è quello che penso anche io magari accostata qualche mese prima dell'abilitazione per l'avvocatura a qualche serio corso privato [SM=x43799]




    Questo sicuramente!La pratica si fa nella vita!



    For you I was a flame....love, is a losing game....


    Quando stai per mollare, fermati un attimo a pensare al motivo per il quale hai resistito fino ad ora ... Pensa alla meta, non a quanto sia lungo il tragitto. Rimboccati le maniche e non aver paura della fatica. Guardati allo specchio e riconosci quel sognatore che ti sta di fronte. Lotta e combatti. E quando ciò che desideri sarà tuo, una mano al cuore e sentirai in ogni singolo battito l'eco di ognuno dei passi che hai compiuto. E se avrai qualche cicatrice non preoccuparti, non c'e vittoria senza una ferita di guerra, non c'è arcobaleno senza la pioggia.
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    napulitanboy
    Post: 20.891
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    00 20/09/2012 21:35
    Re: Re: Re:
    MARTINA.SANNINO83, 20/09/2012 19.53:




    Secondo me, molto meglio una vera, seria e formativa pratica legale.




    Non è così, per la verità.

    Frequentare un corso serio ti dà la possibilità di scrivere dei pareri, cosa che, per esempio, io allo studio non faccio e che non fanno nove praticanti su dieci.

    In realtà, non abbiamo la minima idea di cosa sia un parere; e se è vero che vengono corretti (o, per lo meno letti) tutti, beh, ritengo sia necessario lasciarsi istruire da qualcuno che sappia quali sono i criteri oggettivi che i commissari utilizzano durante le correzioni (fermo restando le soggettività, per le quali di due compiti uguali, solo uno prenda la sufficienza).



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    (pollastro)
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    Post: 1.498
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    00 20/09/2012 21:43
    Dal professore Prisco, che mi prega di postare

    Io ci insegnavo e da qualche anno non lo faccio più. Detto questo, sto meditando di mettermi in pensione con molto anticipo (otto anni), perché nemmeno l'università mi piace più (parlo sia dei miei colleghi, per metodi che ritengo spesso superatiche degli studenti, che per la massima parte fanno i furbi, sono ignoranti che tali vogliono restare, maleducati e scorretti; da entrambi i lati sono insomma fortemente deluso e convinto di avere sprecato la mia vita). Detto questo, la Scuola delle Professioni legali è formalmente necessaria a chi intenda sostenere il concorso in magistratura, a meno che non sia già avvocato o dottore di ricerca. Una cosa è certa: la vita professionale richiede DEDIZIONE ASSOLUTA e NESSUN RISPARMIO DI ENERGIA, qualunque cosa intendiate fare. Nulla di paragonabile al più duro esame che abbiate fatto all'università, anche perché nella vita nessuno vi chiederà quale libro avete "portato", se "si studia tutto o all'esame non fanno invece certe domande" (la vita le domande le fa tutte e anche cattive, credetemi!) e "quale tesi e da quale sito avete copiato", ma se sapete o no (in concorrenza con altri) risolvere ragionando un problema giuridico, o vincere - sempre ragionando - un concorso e poi fare bene un lavoro onesto. Non crediate che sia come all'università: non saranno dispense, moime e camicie sbottonate (per un certo tipo di ragazze) e raccomandazioni a spianarvi la strada. O meglio: la raccomandazione ci potrà anche essere all'inizio, ma - se non si è bravi per conto proprio - anche dopo un eventuale inizio facilitato la vedo brutta
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    bluesrock
    Post: 2.014
    Post: 2.008
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    00 20/09/2012 21:49
    Re:
    (pollastro), 20/09/2012 19.00:

    Dal professore Prisco, che mi prega di postare

    Stiamo calmi. Se devo giudicare dalla mia esperienza, i compiti si leggono. Dopodiché, io su quelli da me letti usavo la matita rossa e blu, altri non lo fanno e così (mi rendo conto) legittimamo i sospetti (compiti restituiti in sede di accesso agli atti senza segni, né giudizi). Devo però dire che concordo sulla necessità di una riforma profonda della pratica e dell'esame di Stato, ma - finché l'università non sarà ANCHE (non solo) pratica, con prove di scrittura di atti, analisi di sentenze, ecc., finché le scuole delle professioni legali non saranno riformate e la pratica non sarà effettiva e severa - gli esami di Stato non possono farsi subito, come per i medici: il 75 % dei laureati in giurisprudenza che incontro sono veramente mediocri, un 20 % di questi anche maleducati e analfabeti (lo assicuro: lo vedo da molte e-mails che ricevo, dal fatto che i ragazzi vengono a volte, col caldo, all'università in bermuda e le ragazze con le camicette sbottonate e pressocché tutti poi provano a portarmi tesi copiate/incollate, senza nemmeno sapere distinguere fonti buone e fonti che non valgono nulla)



    Caro Professore, ha detto proprio bene i compiti "si leggono", ma non "si correggono", purtroppo questa è l'amara e incontrastata realtà dettata dall'evidenza dei fatti e dei precedenti.
    Ovviamente nessun dubbio sul fatto che vi sia qualcuno che si degni anche di correggerli con dedizione come fa Lei.
    A questa disfunzione si aggiunge quella che è la vera e propria indecenza dei compiti inviati via i-phone da avvocati, cioè proprio da appartenenti a quella illustre categoria in cui noi (umili mortali, privi di mezzi illeciti), invece, dovremmo accedere solo dopo tanto faticare e sudare... Perché altrimenti non lo meritiamo...
    Quindi, fin quando non diventa serio l'esame è inutile parlare di tutto il resto...













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    bluesrock
    Post: 2.015
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    00 20/09/2012 21:57
    Re:
    (pollastro), 20/09/2012 21.43:

    Dal professore Prisco, che mi prega di postare

    Io ci insegnavo e da qualche anno non lo faccio più. Detto questo, sto meditando di mettermi in pensione con molto anticipo (otto anni), perché nemmeno l'università mi piace più (parlo sia dei miei colleghi, per metodi che ritengo spesso superatiche degli studenti, che per la massima parte fanno i furbi, sono ignoranti che tali vogliono restare, maleducati e scorretti; da entrambi i lati sono insomma fortemente deluso e convinto di avere sprecato la mia vita). Detto questo, la Scuola delle Professioni legali è formalmente necessaria a chi intenda sostenere il concorso in magistratura, a meno che non sia già avvocato o dottore di ricerca. Una cosa è certa: la vita professionale richiede DEDIZIONE ASSOLUTA e NESSUN RISPARMIO DI ENERGIA, qualunque cosa intendiate fare. Nulla di paragonabile al più duro esame che abbiate fatto all'università, anche perché nella vita nessuno vi chiederà quale libro avete "portato", se "si studia tutto o all'esame non fanno invece certe domande" (la vita le domande le fa tutte e anche cattive, credetemi!) e "quale tesi e da quale sito avete copiato", ma se sapete o no (in concorrenza con altri) risolvere ragionando un problema giuridico, o vincere - sempre ragionando - un concorso e poi fare bene un lavoro onesto. Non crediate che sia come all'università: non saranno dispense, moime e camicie sbottonate (per un certo tipo di ragazze) e raccomandazioni a spianarvi la strada. O meglio: la raccomandazione ci potrà anche essere all'inizio, ma - se non si è bravi per conto proprio - anche dopo un eventuale inizio facilitato la vedo brutta



    E' l'unica cosa che mi spinge ad andare avanti mi creda...Ho sempre creduto nelle capacità personali superiori alle raccomandazioni, ma essere facilitati all'accesso mi sembra comunque un'enorme storpiatura, soprattutto in un settore dominato da avvocati e magistrati, cioè proprio da coloro che alla legge dovrebbero essere fedeli e non trovare marchingegni per aggirarla e creare favoritismi.
    Ciò ovviamente non significa che tutti coloro che hanno passato gli scritti sono stati raccomandati o aiutati, ma una parte cospicua sì...
    [Modificato da bluesrock 20/09/2012 21:59]












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    MARTINA.SANNINO83
    Post: 14.506
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    Utente Gold
    00 20/09/2012 22:00
    Re: Re: Re: Re:
    napulitanboy, 20/09/2012 21.35:




    Non è così, per la verità.

    Frequentare un corso serio ti dà la possibilità di scrivere dei pareri, cosa che, per esempio, io allo studio non faccio e che non fanno nove praticanti su dieci.

    In realtà, non abbiamo la minima idea di cosa sia un parere; e se è vero che vengono corretti (o, per lo meno letti) tutti, beh, ritengo sia necessario lasciarsi istruire da qualcuno che sappia quali sono i criteri oggettivi che i commissari utilizzano durante le correzioni (fermo restando le soggettività, per le quali di due compiti uguali, solo uno prenda la sufficienza).






    Questo sì...ma non credo che la scuola sia accostabile ad un corso intensivo:il secondo, per me, è in un certo senso, più selettivo e più mirato!



    For you I was a flame....love, is a losing game....


    Quando stai per mollare, fermati un attimo a pensare al motivo per il quale hai resistito fino ad ora ... Pensa alla meta, non a quanto sia lungo il tragitto. Rimboccati le maniche e non aver paura della fatica. Guardati allo specchio e riconosci quel sognatore che ti sta di fronte. Lotta e combatti. E quando ciò che desideri sarà tuo, una mano al cuore e sentirai in ogni singolo battito l'eco di ognuno dei passi che hai compiuto. E se avrai qualche cicatrice non preoccuparti, non c'e vittoria senza una ferita di guerra, non c'è arcobaleno senza la pioggia.
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    bluesrock
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    00 20/09/2012 22:04
    Re: Re: Re: Re: Re:
    MARTINA.SANNINO83, 20/09/2012 22.00:





    Questo sì...ma non credo che la scuola sia accostabile ad un corso intensivo:il secondo, per me, è in un certo senso, più selettivo e più mirato!




    Per esperienza personale, la scuola di specializzazione per chi vuole fare l'avvocato soltanto non serve proprio a nulla. Io l'ho fatta solo per acquisire un titolo di accesso al concorso in magistratura, ed anche a tal fine, dal punto di vista dei contenuti, è utile pochissimo.












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    napulitanboy
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    Re: Re: Re: Re: Re:
    MARTINA.SANNINO83, 20/09/2012 22.00:





    Questo sì...ma non credo che la scuola sia accostabile ad un corso intensivo:il secondo, per me, è in un certo senso, più selettivo e più mirato!




    quando parlo di scuola, faccio riferimento alla Scuola Forense, non alla scuola per le professioni legali, che non è altro che una camorrìa; senza considerare che la sspl non ti serve a nulla o quasi ai fini dell'esame d'avvocato, se non nella misura in cui ti impone di studiare.
    [Modificato da napulitanboy 21/09/2012 02:07]


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