.pisicchio., 05/05/2012 08.35:
In verità si applica anche ai praticanti. Ma non temere. Gli ordini non servono a nulla e non contestano nulla salvo casi davvero estremi. Si occupano di cose più interessanti tipo chiamare quelli che passano lo scritto per poi chiedere loro il voto.
Provo a ridirlo in altre parole, anche se è pressocché la terza volta.
Non sto tessendo le lodi del sistema attuale, né dicendo che sono felice dell'esistenza della categoria dei procacciatori, e nemmeno che ne ho 4-5 sotto il letto che mi portano le pratiche tutti i giorni.
Descrivevo semplicemente la realtà. La mia non era una confessione (e so 3), ma una semplice, amara riflessione sulle dinamiche che osservo.
Dunque, non mi può essere contestato personalmente alcun articolo, né come avvocato né come praticante, lo ribadisco di nuovo.
Riguardo il resto del discorso: è ovvio che su questioni importanti (solo private!!!) la capacità svolge ancora un ruolo, in percentuale. Tuttavia, questo non è un motivo per esser particolarmente allegri, nella misura in cui è abbastanza scontato che ci sia ancora un margine di concorrenza, quello che si contesta è il livello cui essa si è ridotto. Pretendere che la collusioni si attesti al 100%, alla totalità dei livelli, prima di asserire che il mercato è deviato ed occorrerebbe fare qualcosa, mi sembra molto riduttivo.
O forse, un po' snobisticamente, ci si disinteressa totalmente di tutto ciò che non è
elite e studi-nomi già affermati da tempo.
Esiste una immissione nel mercato del lavoro che, se si parla di avvocatura, contiene oramai dinamiche che sono di puro sfruttamento, e dove le capacità non sono affatto un fattore scriminante.
Questa è una realtà, deviata, su cui fare qualcosa (e l'abolizione delle minime, che come tu stesso dici sarebbe irrilevante ai livelli più alti, agirebbe invece in maniera micidiale su quelli "più bassi", dando il colpo di grazia ad un ambiente che già vive oramai quasi esclusivamente di collusione e prostituzione professionale).
Quindi, a che pro auspicarla?