Credo che si stiano sovrapponendo i piani. Non vedo perché lo studio tecnico debba necessariamente escludere lo sviluppo globale della cultura dello studente. Si tratta di due elementi autonomi ed indipendenti. L'università DEVE fornire entrambi i tipi di sapere.
Il problema è comunque più complesso della rigidità opposizione studenti docenti, in quanto ritengo che le carenze di cui si sta parlando siano originate dalla stessa mentalità. Mi spiego meglio. Gli studenti in larga parte si comportano come indicava il professore. C'è un'ottica ancora adolescenziale di un sistema scolastico che debba garantire il 6 politico. Sempre di più si diffonde l'idea che il professore sia un nemico quando è esigente o quando dà voti bassi, mentre il professore buono è quello dell'esame facile o quello che non legge la tesi. In realtà è giusto il contrario. A me sembra che gli studenti non abbiano capacità di osservazione di lungo periodo, cioè sono portati a finalizzare le loro energie a "portare la pagnotta a casa". ovviamente se l'obiettivo è semplicemente passare l'esame, allora diventa ovvio che le dispense siano la salvezza e che l'approfondimento e le parti speciali siano da aborrire. In realtà questa posizione denota sia una tendenza alla semplificazione sia una sfiducia verso il valore dello studio. Giustamente cucciolotta diceva (ed ha pienamente ragione) che una volta fuori dall'università bisogna aprire di nuovo i libri ed iniziare a studiare davvero. Le sue parole sono giustissime e non si riferiscono, come pure potrebbe sembrare, allo studente da tutti 18, ma anche a chi ha ottenuto il massimo (sto vivendo sulla mia pelle la differenza tra lo studio universitario e lo studio necessario a vincere un concorso). La carenza dell'università si manifesta anche nella sua completa autoreferenzialità. Ci sono esami che andrebbero completamente aboliti così come parti speciali assurde e destinate solo ad incrementare il patrimonio di qualche professore. Ora dobbiamo renderci conto che questo sistema universitario premia i più ricchi e i più dotati di patrimonio sociale che rappresenta il vero perno del discorso. Giddens ritiene che più della capacità economica sia determinante la rete di contatti sociali. In italia questo discorso ha una portata ancora maggiore. Lo studente sa che con i giusti agganci, a cui tutti sperano di potersi rivolgere, potrà lucrare una posizione lavorativa. Inoltre convinto, e non a torto, che lo studio universitario non è comunque finalizzato alla sua formazione di professionista si sente legittimato a risparmiare fatica .
I professori sono l'altra faccia della stessa mentalità. Molti hanno raggiunto il loro posto grazie alla stessa strategia degli attuali studenti. Inoltre vivono il posto universitario come un semplice strumento per avere un fisso mensile e quindi, senza incentivi e sanzioni di alcuno tipo, preferiscono concentrarsi sull'attività privata. Sanno benissimo che il loro assenteismo, la scarsa organizzazione e la nulla ricerca non cambiano nulla rispetto al loro reddito e alla loro posizione. Purtroppo questa è la realtà nuda e cruda del nostro sistema universitario dove poche sono le persone degne di rispetto e di stima.
Tuttavia di fronte a questa media umana da ex studente mi sembra necessario riconoscere i meriti di chi lavora in modo serio e per questo credo che questa discussione con il prof. Prisco sia poco generosa e fuori bersaglio. Proprio perché ex studente credo di poter affermare senza dubbi di ipocrisia che il prof. Prisco rappresenti un'eccellenza della nostra facoltà. Mi dispiace che si sia sviluppata questa, sicuramente interessante, discussione all'interno di un topic nato per segnalare un'iniziativa meritoria ed interessantissima oltre che necessaria per la formazione di ogni studente.
Inoltre non mi pare valutazione secondaria sottolineare il continuo apporto culturale ed umano che il professore profonde sul forum specialmente in questa cartella.
In definitiva credo che dobbiamo augurarci che iniziative di questo tipo si moltiplichino perché non è questa iniziativa a rubare spazio alla formazione giuridica, ma il lassismo degli studenti e qualche esame con annessa parte speciale letteralmente vergognosi.
p.s.
Onde fugare ogni dubbio, non scelsi l'esame del professor Prisco (non me ne pento solo perché durante privato comparato conobbi la ragazza che amo) sulla base della convinzione di dover approfondire gli studi civilisti verso i quali ero e continuo ad essere meno vocato.