LOS ANGELES - Tossicodipendente da anni, in preda a frequenti crisi nervose, si e spenta soli 48 anni Whitney Houston, una delle regine della musica pop tra gli anni '80 e '90. Lo ha reso noto il suo agente. Il corpo della cantante e attrice americana è stato trovato ieri pomeriggio in una stanza al quarto piano di un hotel di Beverly Hills, a Los Angeles.
Si spegne una stella. «Alle 15:55 ora locale (00:55 di oggi in Italia, ndr) Whitney Houston è stata dichiarata morta nel Beverly Hilton hotel», ha reso noto un portavoce della polizia. Whitney si trovava a Beverly Hills per prendere parte ieri sera ad una serata organizzata a margine dei Grammy Awards, che si terranno stasera a Los Angeles. Le cause esatte della morte della popstar restano ancora indeterminate. Una persona del suo entourage ha chiamato i soccorsi alle 15:43 e il personale di sicurezza ha subito tentato di rianimarla, ma inutilmente. Secondo la Cnn sarebbe stato il suo compagno, il cantante Ray-J, a dare per primo l'allarme.
Tanti i messaggi di cordoglio apparsi subito sui social network. «Ho il cuore spezzato e sono in lacrime per la morte scioccante della mia amica, l'incomparabile Whitney Houston», ha scritto la cantante Mariah Carey su Twitter. Una tragedia purtroppo attesa. Già alla vigilia della magica notte dei Grammy, si era sparsa la notizia che Whitney si trovasse in gravissime condizioni. La sua storia è il dramma di una grandissima artista per anni ai vertici delle classifiche, amata e venerata da milioni di fan, passata in pochi anni dal paradiso del successo all'inferno della droga e della depressione.
I demoni. Oltre ai noti abusi di cocaina, marijuana e psicofarmaci, Whitney ha sofferto drammaticamente il fallimento del suo matrimonio con il cantante Bobby Brown, durato dal 1992 al 2006. Nata nella periferia del New Jersey, il padre era un militare e la madre Cissy era una cantante di gospel. L'arte e il canto era una dote di famiglia: Whitney era cugina della star pop Dionne Warwick e figlioccia della grande Aretha Fraklin. Raggiunse l'apice del suo successo molto giovane, grazie alla sua voce meravigliosa, dall'enorme intensità e potenza. Nel 1986 vinse il Grammy e per anni dominò la scena con tantissimi successi mondiali. Nella Billboard Hot 100 riuscì a piazzare sette singoli consecutivi al numero uno, battendo il record di cinque appartenete a stelle del calibro di Diana Ross, e perfino dei Beatles. Assieme a Michael Jackson detiene il record dell'artista di colore di maggior successo. Si calcola che nella sua breve ma intensissima carriera abbia venduto circa 190 milioni di dischi.
L'ascesa e la caduta. Per anni è Whitney stata la stella, la ragazza d'oro dell'industria discografica. Ma raggiunse anche la grandissima popolarità con le sue apparizioni sul grande schermo in film come "The Bodyguard", al fianco di Kevin Kostner, la cui colonna sonora ha venduto 45 milioni di copie. Con la sua musica e il suo sex appeal ha influenzato una generazione di giovani cantanti, come Christina Aguilera e Mariah Carey. Dopo gli anni del successo il crollo e la disperazione: da tempo faceva abuso di cocaina, marijuana e pillole varie. In un'intervista del 2002, disse: «Il più grande demonio sono io. Posso essere il mio miglior amico o il mio nemico peggiore». E quel demonio alla fine ha avuto tragicamente la meglio.
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For you I was a flame....love, is a losing game....
Quando stai per mollare, fermati un attimo a pensare al motivo per il quale hai resistito fino ad ora ... Pensa alla meta, non a quanto sia lungo il tragitto. Rimboccati le maniche e non aver paura della fatica. Guardati allo specchio e riconosci quel sognatore che ti sta di fronte. Lotta e combatti. E quando ciò che desideri sarà tuo, una mano al cuore e sentirai in ogni singolo battito l'eco di ognuno dei passi che hai compiuto. E se avrai qualche cicatrice non preoccuparti, non c'e vittoria senza una ferita di guerra, non c'è arcobaleno senza la pioggia.