senza parole

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connormaclaud
00giovedì 19 settembre 2013 10:01
La decisione di un tribunale svedese ha destato un certo scalpore e fatto arricciare il naso a molti: un uomo di 65 anni che si masturbava in pubblico sulla spiaggia di Drevviken, un lago a sud della capitale Stoccolma, è stato assolto dall'accusa di aver commesso un’«aggressione sessuale». È stata infatti accolta la sua versione secondo la quale il gesto non era rivolto a nessuno in particolare.

«GIOCARE CON SE STESSI» - Il fatto è avvenuto lo scorso 8 giugno, riporta il giornale locale Mitti. A un certo punto, secondo i testimoni, l’uomo si è tolto il costume e ha cominciato a masturbarsi. Davanti a dozzine di bagnanti. Il 65enne è stato successivamente fermato dalle forze dell’ordine e denunciato per aggressione sessuale. La corte del distretto di Södertörn, davanti alla quale è comparso l'uomo, ha ritenuto non fosse provato con certezza che l'uomo si stesse sul serio masturbando, affermando inoltre che comunque «è consentito "giocare" con se stessi in pubblico». Di più: la corte ha sottolineato che nessun reato era stato commesso ma soprattutto che l'atto non era rivolto contro alcuno in particolare.

OBIETTIVO - Per questo motivo è caduta l'accusa di aggressione sessuale. Quando in aula l'accusa ha chiesto se la corte ritenesse normale masturbarsi in pubblico anche senza avere uno specifico obiettivo, il pubblico ministero ha specificato: «È ok». Insomma, in Svezia è stato sentenziato che non è reato masturbarsi in pubblico. L'atto, nello specifico, è stato ridotto a semplice «comportamento disdicevole».

fonte




connormaclaud
00giovedì 19 settembre 2013 10:03
Il progetto di legge «Matrimonio e adozione per tutti» sarà presentato in Consiglio dei ministri il 31 ottobre, e adesso che quella data si avvicina le voci contrarie prendono forza in Francia. È il titolo III della bozza a fare più discutere, quello che fa venire i nodi al pettine: si intitola «Disposizioni che mirano a rendere coerente il vocabolario del codice civile», e riguarda naturalmente tutti i cittadini, senza fare distinzione tra coppie eterosessuali e omosessuali. Oltre all’articolo V che stabilisce «Marito e moglie sono sostituiti dal termine sposi», l’articolo VII precisa che «Padre e madre sono sostituiti dal termine genitori»; nel libretto di famiglia di ogni cittadino francese, al posto di padre e madre, saranno indicati genitore 1 e genitore 2.

In base a quale criterio? Forse l’ordine alfabetico.

«Non si tratta solo di aprire il matrimonio esistente a persone dello stesso sesso, ma di trasformarlo affinché queste persone possano entrarvi — ha osservato su Rtl monsignor André Vingt-Trois, arcivescovo di Parigi —. Non è vero che per le coppie eterosessuali resta tutto come prima. Quando marito e moglie vedranno che sul loro libretto di famiglia non sono più padre e madre ma genitore 1 e genitore 2, si accorgeranno che qualcosa è cambiato. Quando a un bambino il primo giorno di scuola verrà chiesto non più “come si chiama tuo padre” ma “qual è il nome del tuo genitore 1″, ci renderemo conto che abbiamo trasformato la famiglia allo scopo di conformarla a un’altra pratica. Che può avere una sua legittimità, ma questo è un altro discorso».

L’opposizione della Chiesa francese al matrimonio gay e all’adozione degli omosessuali arriva dopo la condanna di Benedetto XVI ed era scontata; altri cardinali, come l’arcivescovo di Lione Philippe Barbarin, si sono distinti per la violenza delle proteste arrivando a parlare di «via aperta alla poligamia e all’incesto». L’arcivescovo di Parigi invece ha suscitato interesse anche tra i non credenti perché coglie un punto di solito trascurato: al di là dell’accesso dei gay al matrimonio, la nuova legge coinvolge — e forse cambia — tutte le famiglie.

François Hollande ha presentato il progetto di matrimonio omosessuale in campagna elettorale, quando ancora non era presidente, ed è stato eletto anche in base a quella proposta: oggi, in momenti di depressione economica, di tagli alla spesa pubblica e aumenti delle tasse, le nozze gay sono una delle poche promesse che ancora può mantenere. La legge sarà sicuramente approvata, ma anche a sinistra si riflette sulla trasformazione in corso.

La filosofa Sylviane Agacinski, moglie dell’ex premier socialista Lionel Jospin, contraria alla legge, ricorda che «esiste una identità di struttura tra la coppia genitoriale uomo-donna, sessuata, e la bilateralità della filiazione (cioè il fatto che i figli abbiano due genitori). L’alterità sessuale dà il suo modello formale alla bilateralità genitoriale: è per questo, e solo per questo, che i genitori sono due, e non tre o quattro». Per Agacinski ruoli ancestrali, culturali ma anche biologici, vengono messi in discussione.

Passare da padre e madre a genitore 1 e genitore 2 potrebbe non essere solo una questione di modulistica (la tipografia Berger-Levrault è peraltro già pronta a stampare milioni di nuovi documenti), anche se le associazioni a favore delle nozze gay tagliano corto:

«Chi se ne importa di sapere chi sarà il genitore 1 e 2, a meno di non essere attaccati a una forma di gerarchia come quella tra padre e madre — dice Nicolas Gougain di Inter-Lgbt —. È solo una necessità di buon senso amministrativo, farne uno scontro ideologico non ha senso».

Il presidente dell’Associazione delle famiglie monoparentali è d’accordo: «Nel momento in cui il genitore 1 ha gli stessi diritti giuridici del genitore 2 il problema non esiste», ha detto a Slate.fr Alexandre Urwicz. Ma è su questo aspetto che, tra poche settimane, sarà più forte lo scontro in Parlamento.

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Paperino!
00giovedì 19 settembre 2013 10:30
Parlare di "aggressione sessuale" effettivamente presta il fianco a non poche contraddizioni, in mancanza di uno specifico "aggredito".
Ma i buon vecchi e cari "atti osceni in luogo pubblico" no eh? Non è un concetto un po' più chiaro e che si presta a meno interpretazioni e giochetti?
Effettivamente l'uomo non ha "aggredito" nessuno, ed evidentemente il codice svedese non contempla alcun reato per le oscenità pubbliche o le "offese al pudore"...se le cose stanno così, la sentenza era scontata e perfino doverosa.
Ma bisognerebbe domandarsi se davvero per loro va bene così.
George.Stobbart
00giovedì 19 settembre 2013 13:12
Quoto Paperino sulla prima notizia. Che "giocare con se stessi" in pubblico sia ok è tutto da discutere ma il termine "aggressione" non vedo proprio cosa c' entri. Evidentemente c' è una grande falla nella legge svedese su questo argomento, ma forse agli svedesi non interessa nemmeno colmarla.

Sulla seconda notizia, beh, mi sa che si sta accendendo una grande polemica su una cosa che ritengo abbastanza superflua. Anche in Italia, non ricordo esattamente in quale città, si stanno preparando i moduli della scuola in quel modo, tra grandi proteste. Sinceramente essere chiamato genitore 1 o 2 su di un modulo non mi cambierebbe proprio per niente la vita, io lo so se sono padre o madre, punto. E' la classica polemica di chi vive ancora negli stereotipi dei nostri nonni e non vede che i tempi sono cambiati (per fortuna). Lasciamo stare quando l' arcivescovo dice che in questo modo si apre una via alla poligamia e all’incesto, è ridicolo, davvero tanto ridicolo.
Ma questa gente non alza mai la voce quando un gay viene aggredito (o peggio, capita anche questo)? Dov' è l' amore e la fratellanza cristiana in quei momenti? Bah.
Ovviamente, come già ebbi modo di dire nel sondaggio relativo fatto qui, sono favorevole sia al matrimonio sia all' adozione gay, e per eventuali spiegazioni rimando alle mie risposte lì, non vorrei ripetermi.
connormaclaud
00giovedì 19 settembre 2013 15:22
Non sono un formalista,mai stato, credo solo che situazioni come quelle del primo articolo siano sintomatici del dramma giuridico,sentito maggiormente negli ordinamenti di civil law, ossia un abisso tra il rispetto della legge ed il mantenimento della giustizia così come l'ermetica regolamentazione della legge indifferente alla sensibilità del popolo.
Condivido dunque il dubbio di paperino.
Passando al secondo articolo vedo solo la negazione dell'esistenza di un nome e del suo significato. Negare un nome significa negarne l'esistenza intrinseca e,come dissi qualche thread fa, questo progetto di negazione,oggi strisciante in italia, era il fiore all'occhiello dei peggiori regimi.

George.Stobbart
00giovedì 19 settembre 2013 16:20
Re:
connormaclaud, 19/09/2013 15:22:


Passando al secondo articolo vedo solo la negazione dell'esistenza di un nome e del suo significato. Negare un nome significa negarne l'esistenza intrinseca e,come dissi qualche thread fa, questo progetto di negazione,oggi strisciante in italia, era il fiore all'occhiello dei peggiori regimi.





Non ho ben capito la questione "negazione dell' esistenza di un nome". Puoi spiegarmi cosa vuoi dire, per favore? (non è una polemica, davvero non ho capito [SM=x43814] )
connormaclaud
00giovedì 19 settembre 2013 18:07
Un qualsiasi nome ha un significato ed un valore o caratteristica, eliminando questa parola-nel parlato,nei libri,etc- si nega la sua stessa esistenza,come se non fosse mai esistita, attraverso una generica damnatio memoriae.
OneOfTheesedays
00giovedì 19 settembre 2013 19:41
Re:
connormaclaud, 19/09/2013 18:07:

Un qualsiasi nome ha un significato ed un valore o caratteristica, eliminando questa parola-nel parlato,nei libri,etc- si nega la sua stessa esistenza,come se non fosse mai esistita, attraverso una generica damnatio memoriae.




bella questa tua teoria...
ma vale anche per termini che non sono stati proprio contemplati??
Visto che la lingua italiana risulta ancora terribilmente sessista (non che sia una di quelle che ne fa una questione di onore o che mi strappi i capelli per questo... mi faccio chiamare tranquillamente avvocato, mica pretendo l'avvocata o il cacofonico avvocatessa?)

Fino a poco tempo fa, ad esempio, si parlava di PATRIA potestà.
Adesso più correttamente di potestà genitoriale. Ma non mi pare che sia stato abolito concettualmente il padre o la patria potestà (intesa come potestà genitoriale del padre).

Qualora il matrimonio tra persone dello stesso sesso sarà riconosciuto e/o anche la possibilità di accedere all'adozione mi pare ovvio che (come è stato dopo la riforma del diritto di famiglia del 75) il linguaggio giuridico-burocratico (e solo quello) si dovrà adeguare.

Nessuno pretende di cambiare il linguaggio dei libri, della comunicazione, dell'arte ect.

Mica si pretenderà che nei film venga detto coccotello o babbo come ai tempi del fascismo?

Insomma, niente per cui strapparsi (appunto) i capelli.


(pollastro)
00giovedì 19 settembre 2013 21:43
Caro Connor, era un modo per comunicarci che vuoi chiedere la cittadinanza svedese? [SM=g2725401]
connormaclaud
00giovedì 19 settembre 2013 22:15
Re:
(pollastro), 19/09/2013 21:43:

Caro Connor, era un modo per comunicarci che vuoi chiedere la cittadinanza svedese? [SM=g2725401]




perchè mai,potessi essere circondato da biondissime svedesi,se cadessi nell'onanismo sarei da sedia elettrica [SM=x43812]
connormaclaud
00giovedì 19 settembre 2013 22:32
Re: Re:
OneOfTheesedays, 19/09/2013 19:41:




bella questa tua teoria...
ma vale anche per termini che non sono stati proprio contemplati??
Visto che la lingua italiana risulta ancora terribilmente sessista (non che sia una di quelle che ne fa una questione di onore o che mi strappi i capelli per questo... mi faccio chiamare tranquillamente avvocato, mica pretendo l'avvocata o il cacofonico avvocatessa?)

Fino a poco tempo fa, ad esempio, si parlava di PATRIA potestà.
Adesso più correttamente di potestà genitoriale. Ma non mi pare che sia stato abolito concettualmente il padre o la patria potestà (intesa come potestà genitoriale del padre).

Qualora il matrimonio tra persone dello stesso sesso sarà riconosciuto e/o anche la possibilità di accedere all'adozione mi pare ovvio che (come è stato dopo la riforma del diritto di famiglia del 75) il linguaggio giuridico-burocratico (e solo quello) si dovrà adeguare.

Nessuno pretende di cambiare il linguaggio dei libri, della comunicazione, dell'arte ect.

Mica si pretenderà che nei film venga detto coccotello o babbo come ai tempi del fascismo?

Insomma, niente per cui strapparsi (appunto) i capelli.





Per favore, questa della lingua sessista lascia il tempo che trova,meglio la scandinavia dove,se non si è sicuri al mille per mille, usano un generico neutro? [SM=g2725400]

Il termine patria potestà ha una storia, la nostra bella lingua è solo espressione della sua storia, non vedo il senso di eliminarla dai libri per sostituirla con potestà genitoriale che non mi risulta sia solo una finezza linguistica.

Dici bene,qualora dovesse verificarsi questo cambiamento nelle unioni si dovrà prendere atto che terminologie differenti dovranno essere prese in considerazione - tutela delle differenze no? Ah l'uguaglianza al ribasso-,ma fino a quel momento non vedo la necessità di dare i numeri al genitore,quando ci sono parole tanto belle a disposizione.

Quella della negazione linguistica è un atto grave, da strapparsi i capelli, perchè vuole uccidere un'idea ed un concetto. [SM=x43812]

Nella propaganda del regime nazista era predominante,dopo la ridicolizzazione e demonizzazione,la negazione di determinate parole per distruggerne,idealmente, l'esistenza stessa.
Che questi programmi vengano ripresi dalle civilissime democrazie odierne fa pensare...

p.s.
così bello dire avvocatessa [SM=x43819] o avvocata [SM=x43799]
Pensa a quei poveracci in germania che sono diventati tutti indistintamente "professoressa" [SM=g2725400]

George.Stobbart
00venerdì 20 settembre 2013 13:20
Connor, stiamo parlando di modulistica, non di dare l' ostracismo alle parole! [SM=g2731235]
(l' emoticon col dizionario ci stava tutta [SM=x43819] )

Padre, madre, mamma, papà, esisteranno sempre, non sarà un cambio di dicitura in un modulo a cambiare questo, sennò si dovrebbero fare dei moduli sempre diversi a seconda della situazione familiare, padre e madre/padre e padre/madre e madre/padre single/madre single, ma sai quanto costerebbe stamparli? [SM=x43815]

Alla fine parliamo della Francia, dove hanno abolito il mademoiselle, figuriamoci se si fanno problemi simili.


Prof... [SM=g2725400] [SM=g2725400] [SM=g2725400] Tutti in Svezia! [SM=g2725400]
connormaclaud
00venerdì 20 settembre 2013 13:32
Dalla modulistica ad altro il passo è breve e poi non credo abbia costi inauditi avere quei 4-5 moduli con diversa dicitura.
Ci vedo molto di più,magari sono solo io ad essere paranoico
George.Stobbart
00venerdì 20 settembre 2013 13:48
Re:
connormaclaud, 20/09/2013 13:32:

Dalla modulistica ad altro il passo è breve e poi non credo abbia costi inauditi avere quei 4-5 moduli con diversa dicitura.
Ci vedo molto di più,magari sono solo io ad essere paranoico




Ma davvero credi che possano sparire parole come mamma o papà in questo modo?
Si, sei paranoico...

(scherzo eh! [SM=g9242])
connormaclaud
00venerdì 20 settembre 2013 15:18
Credo che la normalizzazione di un concetto sia la strada maestra per inculcarlo.
that's all
George.Stobbart
00venerdì 20 settembre 2013 16:03
Re:
connormaclaud, 20/09/2013 15:18:

Credo che la normalizzazione di un concetto sia la strada maestra per inculcarlo.
that's all




Se arriviamo alla normalizzazione del concetto "le famiglie normali non sono solo quelle padre/madre ma anche quelle padre/padre e madre/madre" non può farmi altro che piacere [SM=x43819]
Questo è ovviamente un punto di vista personale.
OneOfTheesedays
00lunedì 23 settembre 2013 13:13
Re: Re: Re:
connormaclaud, 19/09/2013 22:32:



Per favore, questa della lingua sessista lascia il tempo che trova,meglio la scandinavia dove,se non si è sicuri al mille per mille, usano un generico neutro? [SM=g2725400]

Il termine patria potestà ha una storia, la nostra bella lingua è solo espressione della sua storia, non vedo il senso di eliminarla dai libri per sostituirla con potestà genitoriale che non mi risulta sia solo una finezza linguistica.

Dici bene,qualora dovesse verificarsi questo cambiamento nelle unioni si dovrà prendere atto che terminologie differenti dovranno essere prese in considerazione - tutela delle differenze no? Ah l'uguaglianza al ribasso-,ma fino a quel momento non vedo la necessità di dare i numeri al genitore,quando ci sono parole tanto belle a disposizione.

Quella della negazione linguistica è un atto grave, da strapparsi i capelli, perchè vuole uccidere un'idea ed un concetto. [SM=x43812]

Nella propaganda del regime nazista era predominante,dopo la ridicolizzazione e demonizzazione,la negazione di determinate parole per distruggerne,idealmente, l'esistenza stessa.
Che questi programmi vengano ripresi dalle civilissime democrazie odierne fa pensare...

p.s.
così bello dire avvocatessa [SM=x43819] o avvocata [SM=x43799]
Pensa a quei poveracci in germania che sono diventati tutti indistintamente "professoressa" [SM=g2725400]





La storia del termine patria potestà è che fino al 1975 il nostro diritto era sessista [SM=x43805]
nel codice del 1942 c'era una disparità giuridica (quella sì frutto di un regime autoritario) che aveva come riflesso una discriminazione terminologica. Quando finalmente nel '75 ci si è adeguati ai principi costituzionali, si è naturalmente passati più correttamente a parlare di potestà genitoriale.
Nel diritto le parole sono importanti (e con questa ti ho citato anche il tuo "amatissimo" Moretti [SM=g9242] )

Per il resto, anche io non credo assolutamente che il termine padre e madre o mamma e papà possano essere cancellati da un modulo scolastico o da un linguaggio burocratico/legale che si adegua ad una mutata forma giuridica.

connormaclaud
00lunedì 23 settembre 2013 15:10
Re: Re: Re: Re:
OneOfTheesedays, 23/09/2013 13:13:




La storia del termine patria potestà è che fino al 1975 il nostro diritto era sessista [SM=x43805]
nel codice del 1942 c'era una disparità giuridica (quella sì frutto di un regime autoritario) che aveva come riflesso una discriminazione terminologica. Quando finalmente nel '75 ci si è adeguati ai principi costituzionali, si è naturalmente passati più correttamente a parlare di potestà genitoriale.
Nel diritto le parole sono importanti (e con questa ti ho citato anche il tuo "amatissimo" Moretti [SM=g9242] )

Per il resto, anche io non credo assolutamente che il termine padre e madre o mamma e papà possano essere cancellati da un modulo scolastico o da un linguaggio burocratico/legale che si adegua ad una mutata forma giuridica.




Volendo fare i pignoli la patria potestas ha un appiglio cronologico ben più lontano nel tempo,ma il punto è che aveva un significato ben definito ed una sua storia,che poi è la nostra storia.
Disparità,sessismo,tutto quello che vuoi, ma senza incorniciare il tutto, è un fatto,un riflesso di una società.
Girotondo girotondo casca il mondo,condivido sull'importanza delle parole - non solo nel diritto - ,di conseguenza prima esisteva la patria potestà poi si è passati alla potestà genitoriale,due termini che hanno due storie e due tempi.
Io credo che dai moduli scolastici ai documenti pubblici in genere è un passo e da questi al parlato comune un altro passettino.
In fin dei conti la lingua è in continua evoluzione,o involuzione che si voglia, e si direbbe molto più del diritto [SM=g2725401]

George.Stobbart
00lunedì 23 settembre 2013 15:17
Re: Re: Re: Re: Re:
connormaclaud, 23/09/2013 15:10:



Io credo che dai moduli scolastici ai documenti pubblici in genere è un passo e da questi al parlato comune un altro passettino.
In fin dei conti la lingua è in continua evoluzione,o involuzione che si voglia, e si direbbe molto più del diritto [SM=g2725401]





Quindi prima o poi non chiamerò più mio padre "papà" ma "genitore 1"....ahahahahahahahahah!! [SM=g51998]
connormaclaud
00lunedì 23 settembre 2013 15:39
Re: Re: Re: Re: Re: Re:
George.Stobbart, 23/09/2013 15:17:




Quindi prima o poi non chiamerò più mio padre "papà" ma "genitore 1"....ahahahahahahahahah!! [SM=g51998]




e morandi canterà "fatti mandare dal genitore 2 a prendere il latte" [SM=g2725402]

OneOfTheesedays
00giovedì 14 novembre 2013 15:16
connormaclaud
00giovedì 14 novembre 2013 18:02
Tanto al liceo nessuno porta il libretto delle giustificazioni [SM=g2725400]
Cosa non si fa oggi per farsi notare [SM=g2725403] , chissà che la preside(ntessa) non aspiri ad una futura carriera politica [SM=g2725402]








[SM=x43819]
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