se questa è giustizia....

Ha solo 6 mesi di vita davanti, ma Carmelo Gisabella, un 39enne in attesa di indennizzo per aver contratto un'infezione fatale a causa di un incidente stradale che lo ha messo su una sedia a rotelle, dovrà aspettare ancora 14 mesi per l'udienza. Quando ormai sarà morto. Più che il risarcimento, l'uomo chiede giustizia in tempi brevi e si è incatenato per protesta davanti al tribunale di Catania.
Tutto è cominciato quando Carmelo aveva 25 anni. Era in sella alla sua moto e fu investito da un'automobile guidata da una ragazza minorenne. Le conseguenze furono drammatiche: lesione della colonna vertebrale e sedia a rotelle a vita. Poi un'infezione alla ossa ne ha scritto l'ancor più amaro destino. Destino diventato beffardo quando durante il processo risultò che alla guida della vettura c'era un adulto con la patente. Così la colpa dello scontro venne divisa a metà. Sentenza accettata dal giovane, anche perché tre anni fa la Cassazione riconobbe al Gisabella 450mila euro di indennizzo. Però l'assicurazione fece orecchie da mercante alle sollecite richieste di pagamento e ne propose 100mila per chiudere subito la vicenda.Carmelo allora si è rivolto di nuovo al tribunale per avere giustizia, ma l'unica risposta che ha ricevuto dal giudice è stata "ripassi tra 14 mesi". Lui in tribunale ci è ripassato, ma il giorno dopo. Si è incatenato davanti al Palazzo di Giustizia e ha fatto notare che lui tra 14 mesi non ci sarà più. Gli è stato risposto che verrà fatto il possibile per anticipare la sentenza. Ma intanto il tempo passa.