possibilità di svolta professionale per i giovani"avvocati"

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maluna
00domenica 3 dicembre 2006 23:31
- il tirocinio durerà solo 12 mesi.
- Gli ordini dovranno trovare lo studio presso cui fare
pratica ai praticanti che non ne hanno la possibilità , o
che lo perderanno dopo l'entrata in vigore dell'obbligo di
retribuire i praticanti.
- Nelle commissioni d'esame, come da nostro ricorso
all'antitrust, la maggioranza dei componenti non saranno
iscritti agli albi professionali.
- Vi saranno incentivazioni per aprire gli studi
professionali a carico degli ordini.
- Le assicurazioni civili obbligatorie a carico dei giovani
avvocati potranno essere rimborsate dagli ordini.
- L'aggiornamento formativo per i giovani avvocati non
dovrebbe essere obbligatorio ( e quindi a pagamento).
- Sono stati confermate le abolizioni delle tariffe minime,
il patto di quota lite e la pubblicità comparativa.

Ricordiamo che tutte le associazioni presiedute da Avvocati
Cassazionisti (UCPI, AIGA,ANF,OUA,Camere Civili etc)
premevano perchè si gravassero i giovani avvocati
dell'assicurazione civile obbligatoria (per la quale abbiamo
fatto sì che venisse introdotto il rimborso),
l'aggiornamento e la formazione a pagamento obbligatorie
etc.
Nei prossimi gg l'intera rassegna stampa sul dopo DDL
Mastella.
Cercheremo di essere presenti ,come unica associazione
forense presieduta da un Avvocato non Cassazionista,durante
tutto l'iter parlamentare affinchè si possa ancora
migliorare il testo in favore dei Giovani.

Su www.ilsole24ore.com trovereTe l'intero DDL
Mastella approvato dal Consiglio dei Ministri.
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Ringraziamo "Europa Quotidiano" , assai vicina ai Giovani,
per questo articolo del Presidente Nazionale Avv. Romano,
che ha contribuito a rendere note al Governo le proposte dei
Giovani Professionisti.
www.europaquotidiano.it

La linea editoriale di questo quotidiano , che Vi invitiamo
a supportare in edicola, è soprattutto a favore dei
Giovani.

Mastella, ascolta anche gli altri avvocati

di GAETANO ROMANO *

Si avvicina il momento in cui il ministro della giustizia
Mastella presenterà al consiglio dei ministri il ddl di
riforma delle professioni.
La bozza preparata dal governo risulta apprezzabile nel
complesso, anche se troppo timida rispetto alle necessità
dei giovani professionisti, dei consumatori e delle imprese.
In via preliminare va sottolineata la carenza di
interlocuzione del ministro Mastella sia con l' "Anpa -
Giovani Legali Italiani" che con le associazioni giovanili
delle altre libere professioni. Peccato. Ignorare il
pensiero delle giovani generazioni - che rappresentano la
maggior parte degli iscritti agli albi professionali - è
quanto di più autolesionista possa esistere, anche sotto
il profilo elettorale.
D'altronde la forza d'impatto di chi si sta opponendo
alle liberalizzazioni delle professioni è tutta racchiusa
nel flop del corteo dello scorso 12 ottobre organizzato dal
Cup che ha visto la partecipazione di appena 20mila
professionisti (di cui 7mila infermieri) a fronte di circa
due milioni e mezzo di iscritti agli albi. In questi giorni,
poi, si aggiunge lo sciopero proclamato da parte
dell'avvocatura che ha accusato oltre alle flessioni
delle adesioni in alcuni tribunali come Milano e Torino e la
presa di distanza dal medesimo sciopero di noi giovani
avvocati anche quella dell'Associazione nazionale forense
che ha bollato gli scioperi come «forme di lotta sterili
ed impopolari». È importante anche ricordare che una
causa civile non trattata non voglia dire necessariamente
che ambedue gli avvocati abbiano aderito allo sciopero
perché è sufficiente che uno dei due difensori decida di
astenersi perché l'altro abbia l'obbligo deontologico
di non trattare la causa.
Quanto alla bozza Mastella, le associazioni giovanili delle
libere professioni non sono d'accordo sugli obblighi di
formazione e di aggiornamento, continui e a pagamento,
presenti nel ddl Mastella.
Tale impostazione risulta assolutamente impopolare tra i
giovani professionisti che si troverebbero a dovere gestire
ulteriori costi e tempi di gestione degli studi
professionali, invece di lasciare loro libertà di scelta.
Parimenti vessatoria per l' "Anpa - Giovani Legali
Italiani" è la previsione dell'assicurazione civile
obbligatoria che costringerà moltissimi giovani avvocati a
desistere dall'avviare o mantenere uno studio
professionale autonomo. Non condivisibile appare sia il
mantenimento - all'interno delle commissioni d'esame
- di appartenenti agli albi professionali, anche se non
più in presenza maggioritaria, sia la possibilità che in
futuro la valutazione degli elaborati possa avvenire su base
nazionale, e non a livello decentrato, come avviene adesso.
Assolutamente da rigettare sarebbe altresì non solo la
possibile, antistorica e impopolare introduzione di un
numero predeterminato di accessi, ma lo stesso mantenimento
dell'attuale limite nella professione notarile o per le
farmacie.
Si auspica che il compenso ai tirocinanti, da parte dello
studio di appartenenza, sia fondato solo su base
volontaristica, affinché la ritrosia dei professionisti a
remunerare obbligatoriamente i praticanti non si tramuti
prevedibilmente nella impossibilità per questi ultimi di
trovare un professionista pronto a fargli svolgere il
tirocinio. Auspicabile, infine, sarebbe la previsione di
chiare modalità di controllo, da parte delle istituzioni
governative, in ordine alla reale rappresentatività, e
quindi al numero di iscritti, delle singole associazioni
sindacali professionali - soprattutto giovanili - specie
in sede di consultazioni governative e delle audizioni
parlamentari.
In linea generale il ddl Mastella - pur rappresentando un
positivo passo in avanti nella liberalizzazione delle
professioni e mantenendo le importanti innovazioni della
legge Bersani in favore dei giovani - appare refrattario
riguardo alla parificazione, già un dogma nell'Ue, tra
imprese e studi professionali ed alla introduzione di
società miste, anche con apporto di capitale esterno, per
tutte le professioni, anche non "tecniche".
*presidente nazionale "Anpa - Giovani Legali Italiani"
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notizie.alice.it/notizie/search/index.html?filter=foglia&nsid=12116270&mo...

PROFESSIONI/ GIOVANI AVVOCATI: DDL MASTELLA PASSO IN AVANTI
"Auspichiamo miglioramenti, ma governo non molli"
22-11-2006 17:02
Articoli a tema | Tutte le news di Politica

Roma, 22 nov. (Apcom) - Il ddl di riforma delle professioni
è "un ulteriore passo in avanti in favore dei giovani".
L'associazione che riunisce i giovani legali (Anpa) accoglie
così il ddl delega proposto dal ministro della Giustizia
Clemente Mastella, che "ha recepito alcune delle richieste
da noi presentate".
"Auspichiamo -aggiunge il presidente dell'Anpa, Gaetano
Romano - che il testo possa essere ulteriormente migliorato
con l'eliminazione di qualunque limite di anzianità
professionale per chi accoglie un tirocinante presso il
proprio studio e con l'introduzione di società miste,
anche con apporto di capitale esterno, per tutte le
professioni, anche non 'tecniche'".
Al ministro Mastella e a "tutto il governo", l'Anpa chiede
di "non mollare" affinchè "la riforma possa rappresentare
la fase 2 del dl Bersani e non un gattopardesco ritorno alle
corporazioni".

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12 ottobre 2006
La protesta dei professionisti contro manovra e dl Bersani

Ventimila professionisti sono scesi in piazza a Roma contro
la manovra e il decreto Bersani sulle liberalizzazioni.

Ad aprire il corteo un grande striscione dietro al quale
erano schierati i leader di tutte le categorie presenti,
dagli avvocati ai commercialisti, dai farmacisti ai geologi.
Accanto a loro ha fatto una fugace comparsa il leader di An
Gianfranco Fini. «L'aumento dal 12,5 al 20% delle imposte
sulle rendite finanziarie delle casse previdenziali dei
professionisti - ha detto Maurizio De Tilla, presidente
dell'Associazione degli Enti previdenziali privati -
dimostra come il governo voglia proseguire nell'attacco
all'autonomia e alla libertà delle professioni,
disattendendo le richieste del mondo professionale e
arrecando un grave danno ai diritti di tutti i cittadini».
Lunghi momenti di tensione si sono verificati a piazza
Venezia: cordoni di polizia e carabinieri hanno bloccato la
piazza per impedire che i manifestanti potessero alla
spicciolata raggiungere palazzo Chigi. Vibranti le proteste:
«Siete peggio dei comunisti», «È un sequestro di
persona». Alla «Marcia del ceto medio» e alle parole
di Fini («È una manifestazione civile, di cui mi auguro
che a Palazzo Chigi tengano conto») ha risposto il
ministro dello Sviluppo economico Pierluigi Bersani: «Le
manifestazioni vanno tutte rispettate, anche quando sono
critiche. Se vogliamo ribadire la centralità delle
professioni nel futuro, bisogna avere il coraggio delle
riforme. Su questo c'è la disponibilità a discutere.
Penso che nelle prossime settimane possa esserci un
confronto al ministero della Giustizia, anche con la nostra
presenza».

Diverse Associazioni professionali - Associazione giuristi e
consulenti legali (Agiconsul), Associazione nazionale
praticanti ed avvocati - giovani legali italiani (Anpa),
Associazione professionisti europei laureati (Ape), Comitato
di difesa degli interessi degli architetti (Codiarch),
Movimento nazionale liberi farmacisti (Mnlf)- nonchè la
Federfconsumatori commentano però negativamente il corteo
sfilato per le vie di Roma contro la legge Bersani:
definiscono la manifestazione organizzata dal Cup «un vero
e proprio flop», perchè «se gli Ordini in questi anni
hanno sempre affermato di rappresentare due milioni e mezzo
di professionisti e in piazza ce ne sono solo ventimila, è
evidente la stragrande discrasia tra ciò che si dice di
rappresentare e quello che si rappresenta davvero». Le
Associazioni sopra citate, infatti, in concomitanza con la
manifestazione, hanno voluto ribadire in una conferenza
stampa il loro parere positivo sul provvedimento del
ministro dello Sviluppo Economico, oltre a lanciare proposte
per una riforma delle professioni
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