la spettacolarizzazione della morte

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gegge82
00lunedì 24 ottobre 2011 00:04
che ne pensate ? Il volto forato da un proiettile dell ex leader libico, gli incidenti mortali di simoncelli oggi e del pilota di indy la settimana scorsa . E tanti altri casi. Qui voglio fare proprio un discorso in termini di se sia giusto o meno mostrare le immagini in maniera così accessibile. Prima si diceva "non facciamo vedere ste cose a tavola al tg che ci sono i bambini ecc"ora più nemmeno quello. In genere il giornalista supera un secondo di imbarazzo dicendo "sono immagini crude ma il diritto alla cronaca ci impone... ". Il problema è che ora c è internet a fare concorrenza , subito. e internet non filtra. Anche sky24sport ad esempio. pubblica di continuo le immagini. Morbosità ?per me si. [SM=x43606]
Paperino!
00lunedì 24 ottobre 2011 00:09
Sicuramente c'è morbosità, del resto non esiste più alcun filtro, ed anche volendo non se ne potrebbero più mettere.
Le cose avvengono in diretta, e quando non sono in diretta, il web è un pianeta incontrollato ed incontrollabile, in cui circola tutto senza troppi fronzoli.
Di conseguenza tanti paletti sono stati abbattuti.
Chi non vuole vedere, resta libero di non farlo.
gegge82
00lunedì 24 ottobre 2011 00:11
cioè gli assassini di gheddafi che mentre lo uccidono torturano fanno il video così poi lo mettono su fb e magari taggano pure,la moviola per capire quale ruota abbia schiacciato una testa tutte cose che uno dovrebbe scegliere se vedere con consapevolezza. Temo che la visione resa ordinaria di queste cose così crude possa portare ad un abbassamento della sensibilità comune... Un abituarsi al male sbattuto in faccia. Vorrei almeno si evitasse l ipocrisia di parlare di diritto di cronaca . Per il resto vorrei forse solo che fossero meno accessibili
giusperito
00lunedì 24 ottobre 2011 10:38
Quoto gegge. C'è un pericolo concreto di rendere comune e normale la sofferenza, la tortura e la morte. E' incredibile.
Il punto fondamentale è che manca la libertà di scegliere se vedere certe immagini. Ieri accendendo la tv c'erano continue immagini di Simoncelli. Anche sul sito del Corrieredellosport c'è una foto particolarmente chiara. In pratica è impossibile sottrarsi, scegliendo liberamente se vedere o meno. Su internet almeno puoi decidere se premere play e alla peggio ti tocca solo un fotogramma, la televisione, invece, ha perso completamente il senso del decoro a causa di una strenua quanto inutile ricerca di sensazionalismo. Non c'è un codice di autocontrollo e la deontologia si è piegata alla semplificazione. Si parla tanto, ma si ragiona poco. Ormai sono talmente tanto autoreferenziali che se qualcuno critica la loro gestione non ha diritto ad essere ascoltato. E' sempre necessario celebrare la trasmissione per poter parlare.
E' una tendenza che si sta diffondendo da Cogne in poi. L'analisi del reato e delle dinamiche ha lasciato spazio alla morbosità curiosa che rende normale intervistare gente che si è macchiata di crimini aberranti. Le immagini di Michele Misseri costantemente intervistato produrranno molti danni, perché rendono normale un uomo che quantomeno ha avuto la capacità di occultare un cadavere. In questo modo rendiamo normale, vicino e comune un crimine del genere.
In passato si intervistavano i "buoni" che descrivevano il male. Ora, invece, lasciamo che il male sia descritto dai "cattivi" (vedi Novi ligure) che anche se pentiti tentano di spiegarlo e giustificarlo, cioè cercano di normalizzarlo e di farlo sembrare ad un passo.
MARTINA.SANNINO83
00lunedì 24 ottobre 2011 12:35
Re:
giusperito, 24/10/2011 10.38:

Quoto gegge. C'è un pericolo concreto di rendere comune e normale la sofferenza, la tortura e la morte. E' incredibile.
Il punto fondamentale è che manca la libertà di scegliere se vedere certe immagini. Ieri accendendo la tv c'erano continue immagini di Simoncelli. Anche sul sito del Corrieredellosport c'è una foto particolarmente chiara. In pratica è impossibile sottrarsi, scegliendo liberamente se vedere o meno. Su internet almeno puoi decidere se premere play e alla peggio ti tocca solo un fotogramma, la televisione, invece, ha perso completamente il senso del decoro a causa di una strenua quanto inutile ricerca di sensazionalismo.
Non c'è un codice di autocontrollo e la deontologia si è piegata alla semplificazione. Si parla tanto, ma si ragiona poco. Ormai sono talmente tanto autoreferenziali che se qualcuno critica la loro gestione non ha diritto ad essere ascoltato. E' sempre necessario celebrare la trasmissione per poter parlare.
E' una tendenza che si sta diffondendo da Cogne in poi. L'analisi del reato e delle dinamiche ha lasciato spazio alla morbosità curiosa che rende normale intervistare gente che si è macchiata di crimini aberranti. Le immagini di Michele Misseri costantemente intervistato produrranno molti danni, perché rendono normale un uomo che quantomeno ha avuto la capacità di occultare un cadavere. In questo modo rendiamo normale, vicino e comune un crimine del genere.
In passato si intervistavano i "buoni" che descrivevano il male. Ora, invece, lasciamo che il male sia descritto dai "cattivi" (vedi Novi ligure) che anche se pentiti tentano di spiegarlo e giustificarlo, cioè cercano di normalizzarlo e di farlo sembrare ad un passo.



concordo!
pupazza86
00lunedì 24 ottobre 2011 13:16
Quoto quanto avete scritto.

E' terribile immaginare uno spettatore che indifferente consuma il suo pasto mentre simili immagini gli vengono spiattellate in faccia almeno quanto essere costretti (oddio forse questo proprio un male non è...) a spegnere la tv, cambiare canale o abbassare lo sguardo per proteggersi da certe scene (senza un vero potere di scelta come giustamente scrive giusperito).

E la cosa che più mi amareggia è che mi sento come in una barca che affonda senza la minima possibilità di evitare la catastrofe.
La società non fa altro che sprofondare e sprofondare e non vedo appigli.

Mi vergogno tantissimo di vivere in quest'epoca che ai miei occhi è così poco diversa da quella in cui gli schiavi venivano mandati a morire nell'arena fra gli sguardi divertiti del popolo.
Paperino!
00lunedì 24 ottobre 2011 13:29
Re:
pupazza86, 24/10/2011 13.16:


Mi vergogno tantissimo di vivere in quest'epoca che ai miei occhi è così poco diversa da quella in cui gli schiavi venivano mandati a morire nell'arena fra gli sguardi divertiti del popolo.




Infatti siamo evoluti solo tecnologicamente, ma a livello emotivo una grossa evoluzione della massa non c'è.
Purtroppo, adesso, troviamo anche chi gestisce i "servizi" che si adatta alla massa, invece di far prevalere principi che la massa non può capire, come la decenza ed il rispetto.

Io non invoco certo la censura, ma la morbosità spacciata per dovere di cronaca è cosa ben diversa.
Purtroppo, non è cosa che si possa sistemare con una legge, occorrerebbe solo buon senso in chi gestisce.
Proprio quello manca, allora amen.
Ognuno usi il proprio buon senso.
Koogar
00lunedì 24 ottobre 2011 16:23
Non generalizziamo però
Sono in disaccordo con alcuni interventi.
Preferisco un'informazione completa (arricchita di immagini e video ove possibile) ad una parziale e preconfezionata.
Il dramma dello spettatore che si trova bombardato da video cruenti che mandano i tiggì è senza fondamento, a mio avviso. Esiste un aggeggio collegato alla tv che serve a cambiar canale. Quando il giornalista ci avverte che stanno per passare immagini forti, abbiamo la possibilità di sintonizzarci altrove. Succede anche con i film ( si consiglia la visione ad un pubblico adulto) ma non c'è tutto questo clamore.
Forse il problema di fondo è non poter alzare un dito mentre si mangia, per cui poi "nessuno pensa ai bambini" (compito che spetterebbe ai genitori, in teoria, e non a chi fa tv)e bla bla bla.
Perché parlare di morbosità? ad es. sky tg 24 (ma anche skysport24) non lo si può definire morboso, semplicemente perché ripete le notizie ogni mezzora ( è impostato così [SM=x43830] ). Dovrebbe essere lo spettatore a cambiar canale una volta ottenuto le info che cercava.[SM=x43813]
Questo per i tg
Sui programmi di approfondimento (o pseudo tali) non escludo ci sia un accanimento morboso da parte di qualche giornalista su alcuni temi(vedi Vespa).
gegge82
00lunedì 24 ottobre 2011 16:45
koog è ovvio che esista il telecomando,ma contesto la necessità di dover cambiare canale se uno vuole guardare un tg... Non pensiamo solo al classico "i bambini"ma anche alle persone più sensibili o magari a chi alle vittime vuole bene perché le conosce personalmente ecc... Mia personalissima idea è che dovrebbe esserci una versione non dico soft ma almeno che non ecceda alcuni limiti di delicatezza in grado di esser vista da tutta la famiglia (il tg a tavola può essere spunto per molte discussioni e confronti)e poi uno di approfondimento per chi vuole completezza. Per il resto trovo triste il dover mandare tutto in onda subito altrimenti lo fa la concorrenza prima...senza nemmeno poter riflettere sull opportunità o meno. Insomma il succo è che mi sembra troppo semplice dire "basta cambiare canale" ...
Koogar
00lunedì 24 ottobre 2011 17:14
Re:
gegge82, 24/10/2011 16.45:

koog è ovvio che esista il telecomando,ma contesto la necessità di dover cambiare canale se uno vuole guardare un tg... Non pensiamo solo al classico "i bambini"ma anche alle persone più sensibili o magari a chi alle vittime vuole bene perché le conosce personalmente ecc... Mia personalissima idea è che dovrebbe esserci una versione non dico soft ma almeno che non ecceda alcuni limiti di delicatezza in grado di esser vista da tutta la famiglia (il tg a tavola può essere spunto per molte discussioni e confronti)e poi uno di approfondimento per chi vuole completezza. Per il resto trovo triste il dover mandare tutto in onda subito altrimenti lo fa la concorrenza prima...senza nemmeno poter riflettere sull opportunità o meno. Insomma il succo è che mi sembra troppo semplice dire "basta cambiare canale" ...



Capisco le motivazioni che ci sono alla base del tuo discorso ma se i fatti quelli sono allora è preferibile non informarsi.
Mi fa strano il concetto di informazione "delicata", perché poi sarebbe necessaria anche un'informazione " ultra delicata" adatta a chi anche il semplice racconto di un omicidio provoca turbamento.

Avremmo soggetti con una coscienza reale dei fatti(sempre che ce li riportino)altri con una approssimativa - capi delicati - ed altri ancora con una soft.
Tra l'altro non è che il tg sia l'unica fonte d'informazione. Fortunatamente oggi, come sottolineava il papero, chi vuole conoscere i fatti ha un sacco di possibilità per farlo.
Ripeto, preferisco la completezza. [SM=x43805]
MARTINA.SANNINO83
00lunedì 24 ottobre 2011 17:15
Re:
gegge82, 24/10/2011 16.45:

koog è ovvio che esista il telecomando,ma contesto la necessità di dover cambiare canale se uno vuole guardare un tg... Non pensiamo solo al classico "i bambini"ma anche alle persone più sensibili o magari a chi alle vittime vuole bene perché le conosce personalmente ecc... Mia personalissima idea è che dovrebbe esserci una versione non dico soft ma almeno che non ecceda alcuni limiti di delicatezza in grado di esser vista da tutta la famiglia (il tg a tavola può essere spunto per molte discussioni e confronti)e poi uno di approfondimento per chi vuole completezza. Per il resto trovo triste il dover mandare tutto in onda subito altrimenti lo fa la concorrenza prima...senza nemmeno poter riflettere sull opportunità o meno. Insomma il succo è che mi sembra troppo semplice dire "basta cambiare canale" ...




infatti!L'episodio della povera bimba investita in cina nell'indifferenza:mia mamma ha visto la scena una volta e, quando veniva mandata di nuovo, ci imponeva di cambiare canale. Ed è successo lo stesso con simoncelli:mio padre ha pianto a singhiozzi perchè abbiamo visto la scena in diretta e abbiamo capito subito la gravità della situazione e adesso non vuole + rivedere quelle scene!
pupazza86
00lunedì 24 ottobre 2011 17:50
Re:
Koogar, 24/10/2011 16.23:

Non generalizziamo però
Sono in disaccordo con alcuni interventi.
Preferisco un'informazione completa (arricchita di immagini e video ove possibile) ad una parziale e preconfezionata.
Il dramma dello spettatore che si trova bombardato da video cruenti che mandano i tiggì è senza fondamento, a mio avviso. Esiste un aggeggio collegato alla tv che serve a cambiar canale. Quando il giornalista ci avverte che stanno per passare immagini forti, abbiamo la possibilità di sintonizzarci altrove. Succede anche con i film ( si consiglia la visione ad un pubblico adulto) ma non c'è tutto questo clamore.

Forse il problema di fondo è non poter alzare un dito mentre si mangia, per cui poi "nessuno pensa ai bambini"






Nessuno nega che vengano trasmessi film con contenuti cruenti ma, che io sappia, volendo essere precisi, non nelle fasce orarie a cui si faceva riferimento implicitamente, che suppongo fossero la 13.00-14.00 e la 20.00-21.00.

Il problema dell'orario della messa in onda comunque, dal mio punto di vista, seppure volessimo affrontarlo, non sussiste dal momento che non è l'ora a rendere questo tipo di immagini non idoneo alla diffusione di massa.

A prescindere dall’orologio in ogni caso, paragonare la visione di un essere umano che muore davvero a quella di un attore che recita una parte mi sembra fuori luogo.
Non si può mettere sullo stesso piano realtà e finzione.

Il ricorso al telecomando non è una soluzione secondo me perchè io potrei, come di fatto mi è accaduto, sintonizzarmi a metà servizio,non aver beneficiato dell'avviso iniziale e trovarmi pertanto, mio malgrado, ad essere obbligata a visionare certi fotogrammi prima di realizzarne il contenuto e esercitare il mio diritto-potere a cambiare canale.

Il problema non riguarda solo i bambini ma anche gli adulti, come già è stato fatto notare da MARTINA.
Non è necessario avere 10 anni per rimanere scossi alla vista della morte di un uomo.

Personalmente sono e resto infastidita, per usare un eufemismo, sia dall'idea in sè che vengano trasmessi certi video sia dalla visione accidentale degli stessi.

Non penso si incorra in un'informazione preconfezionata e parziale se ci viene detto solo "tizio è morto" senza propinarci la scena della morte, l’immagine del cadavere ecc.

pupazza86
00lunedì 24 ottobre 2011 18:10
Re: Re:
Koogar, 24/10/2011 17.14:



Capisco le motivazioni che ci sono alla base del tuo discorso ma se i fatti quelli sono allora è preferibile non informarsi.
Mi fa strano il concetto di informazione "delicata", perché poi sarebbe necessaria anche un'informazione " ultra delicata" adatta a chi anche il semplice racconto di un omicidio provoca turbamento.

Avremmo soggetti con una coscienza reale dei fatti(sempre che ce li riportino)altri con una approssimativa - capi delicati - ed altri ancora con una soft.
Tra l'altro non è che il tg sia l'unica fonte d'informazione. Fortunatamente oggi, come sottolineava il papero, chi vuole conoscere i fatti ha un sacco di possibilità per farlo.
Ripeto, preferisco la completezza. [SM=x43805]




io non condivido il fatto di considerare quello che ai miei occhi è un dettaglio (quale ruota l'ha ucciso, con quanti colpi è stato freddato e quanto sangue gli ha ricoperto il viso) essenziale rispetto alla notizia morte tanto da doverne decretare l'incompletezza in caso di assenza.

Però va bè, alla fine siamo nel campo delle opinioni e, come è giusto che sia, ognuno ha la sua.[SM=x43799]
Koogar
00lunedì 24 ottobre 2011 18:24
Re: Re:
pupazza86, 24/10/2011 17.50:








A prescindere dall’orologio in ogni caso, paragonare la visione di un essere umano che muore davvero a quella di un attore che recita una parte mi sembra fuori luogo.
Non si può mettere sullo stesso piano realtà e finzione.

Il ricorso al telecomando non è una soluzione secondo me perchè io potrei, come di fatto mi è accaduto, sintonizzarmi a metà servizio,non aver beneficiato dell'avviso iniziale e trovarmi pertanto, mio malgrado, ad essere obbligata a visionare certi fotogrammi prima di realizzarne il contenuto e esercitare il mio diritto-potere a cambiare canale.

Il problema non riguarda solo i bambini ma anche gli adulti, come già è stato fatto notare da MARTINA.
Non è necessario avere 10 anni per rimanere scossi alla vista della morte di un uomo.

Personalmente sono e resto infastidita, per usare un eufemismo, sia dall'idea in sè che vengano trasmessi certi video sia dalla visione accidentale degli stessi.

Non penso si incorra in un'informazione preconfezionata e parziale se ci viene detto solo "tizio è morto" senza propinarci la scena della morte, l’immagine del cadavere ecc.





tizio è morto equivale a dire che un uomo è morto davvero o è finzione?

scherzi a parte...
Pur non avendo visto l'incidente di Simoncelli sono rimasto comunque sconvolto (perché di mio ho una certa sensibilità per gli incidenti). Non è che se lo vedevo morto a terra diventavo più triste. E' morto, punto.
Secondo la tua logica, anche le immagini delle calamità naturali non dovrebbero essere trasmesse perché capita di veder estrarre cadaveri dalle macerie. O forse è proprio la morte in diretta che ti sconvolge?
be' allora bandiamo il GP di formula1 e il motomondiale dalle tv perché la possibilità che un uomo possa morire davvero è concreta.
Come ho detto in precedenza, la tv non è l'unica fonte di informazione. Inoltre l'orario dei tiggì è noto, per cui si possono sistematicamente evitare e non si incappa in nessuna visione accidentale spiacevole.
pupazza86
00lunedì 24 ottobre 2011 20:33
Sul fatto che vederlo o meno non muti o accentui il sentimento di tristezza che l'evento in sè suscita sono pienamente d'accordo con te, anche per questo mi sfugge la necessità di ri-proporre (perchè nel caso di Simoncelli non si poteva evitare preventivamente di trasmettere le prime immagini date le circostanze) nei tg quelle scene.

Per me è superfluo dal punto di vista della completezza della notizia, scorretto, indelicato e irrispettoso dal punto di vista umano.

Estremizzare, seppur bonariamente, la mia posizione paventando la censura della messa in onda televisiva del gp, paragonandolo al tg, secondo me è un eccesso non necessario se non altro perchè le due situazioni differiscono non poco.

La trasmissione della morte di Simoncelli al momento della messa in onda della gara è stata accidentale e, se vogliamo, si bilancia (attenzione: la "trasmissione di" non "la morte di" si bilancia)considerando che chi partecipa alla gara conosce il rischio così come l'appassionato che la segue, entrambi decidono che la passione per quello sport vale la possibilità di ritrovarsi vittima o testimone di simili accadimenti (che sono comunque sporadici) ed accettano il compromesso. Discorso non dissimile per l'ente responsabile della trasmissione.

La successiva proposizione di quelle stesse immagini attraverso tg è volontaria e premeditata.
Nel secondo caso non c'è un rischio ma la certezza in anticipo che si stanno per mostrare certe scene e questo, ripeto, non si giustifica con nulla dal mio punto di vista.

Sul discorso dei cataclismi sfondi una porta aperta.
Io non voglio chiudere gli occhi di fronte alla realtà ma non penso sia necessario guardare in faccia ad ognuna di loro per capire che centomila persone sono morte.

Con questo preciso che non voglio mettere al bando tutte le immagini che non abbiano come protagonista un gattino che gioca con un gomitolo di lana. Secondo me fra i due estremi c’è una soluzione di compromesso perseguibile.
Quando si manda un servizio (magari mi sbaglio) si sceglie fra un numero relativamente considerevole di immagini e, senza deturpare il senso della notizia, si possono effettuare scelte umane per rispetto non solo di chi guarda ma anche, come è stato scritto, di chi certe scene le ha vissute, in un modo o nell'altro, molto più da vicino.

Per quanto riguarda la morte in diretta, sì, mi sconvolge vedere gli occhi di un uomo che muore, trovo ci sia qualcosa di sbagliato nel condividere il momento della propria morte con una manciata di guardoni. E' più forte di me[SM=x43606]

Direi che le nostre posizioni difficilmente potranno incontrarsi, almeno spero di aver risolto i tuoi interrogativi.

p.s.accidenti ho fatto un papiello [SM=x2535693], perdonatemi.
Adri84
00lunedì 24 ottobre 2011 20:40
a me infastiscono più le immagini rubate del dolore di chi resta,che quelle di un uomo morto o morente
andare a cercare morbosamente di immortalare l'attimo del dolore di una madre mentre le dicono che il figlio è morto a 24 anni è triste,ma di una tristezza squallida
Koogar
00lunedì 24 ottobre 2011 21:20
rispondo per punt:

La successiva proposizione di quelle stesse immagini attraverso tg è volontaria e premeditata.

e finalizzata ad informare l'utente



Nel secondo caso non c'è un rischio ma la certezza in anticipo che si stanno per mostrare certe scene e questo, ripeto, non si giustifica con nulla dal mio punto di vista.


Appunto. Il tuo punto vista contempla una censura perché parte della popolazione ha lo stomaco delicato (scusa, non intendo essere offensivo [SM=x43828] ). Basterebbe un pizzico di maturità, coscienza, nel capire che certe immagini possono causare turbamenti. Poi, chi (come me) vuol vederle prosegue con la visione, sennò c'è il telecomando e si cambia un attimo canale. Non mi sembra che in tal modo si faccia un torto a qualcuno. C'è differenza tra lo scegliere consapevolmente di non vedere certe immagini ed il non poterle vedere perché a qualcuno piacciono light, non trovi?

pupazza86
00lunedì 24 ottobre 2011 23:26
Re:
Koogar, 24/10/2011 21.20:

rispondo per punt:

La successiva proposizione di quelle stesse immagini attraverso tg è volontaria e premeditata.

e finalizzata ad informare l'utente



Nel secondo caso non c'è un rischio ma la certezza in anticipo che si stanno per mostrare certe scene e questo, ripeto, non si giustifica con nulla dal mio punto di vista.




Appunto. Il tuo punto vista contempla una censura perché parte della popolazione ha lo stomaco delicato (scusa, non intendo essere offensivo [SM=x43828] ). Basterebbe un pizzico di maturità, coscienza, nel capire che certe immagini possono causare turbamenti. Poi, chi (come me) vuol vederle prosegue con la visione, sennò c'è il telecomando e si cambia un attimo canale. Non mi sembra che in tal modo si faccia un torto a qualcuno. C'è differenza tra lo scegliere consapevolmente di non vedere certe immagini ed il non poterle vedere perché a qualcuno piacciono light, non trovi?




lo so che non vuoi essere offensivo, o quanto meno non si nota niente di diverso da questa parte del monitor [SM=x43668] , per questo continuo a commentare anche se ho l'impressione che stiamo facendo un discorso circolare.

comunque, mi piacerebbe più parlare di "selezione" che di "censura".

Riguardo la tua domanda a me sembra che con i papielli precedenti rispondo già quindi preferisco non ripetermi perchè diventerei ancor più noiosa (mi verrebbe fuori un altro trattato differente solo per la forma) ed è meglio evitare. [SM=x43813]
squaletto80
00mercoledì 26 ottobre 2011 16:38
Per quanto riguarda il caso dell'incidente di Simoncelli, il cattivo gusto è stato reso, non tanto dalla discutibile proposizione ossessiva di immagini, fotogrammi e moviole, ma dall'improvvisa schiera di persone che sembravano e sembrano suoi ammiratori da sempre o che si vantavano e vantano di conoscere il mondo in cui viveva.
Dubito, che prima di domenica, l'80 % dei commossi estimatori ne conoscesse l'esistenza di Simoncelli...
MataHari_371
00giovedì 27 ottobre 2011 15:27
riferendomi all'incidente di simoncelli,quello ke più mi ha fatto star male,dopo la continua moviola del momento dell'impatto,come fosse un qualsiasi crash test cn dei manichini, è stato quell'infierire qualke giorno più tardi mostrando ripetutamente il momento in cui il barelliere inciampa facendo cadere il corpo anke se ormai morto del ragazzo...l'ho trovata un'ennesima crudeltà inutile e gratuita,tanto più ke lo stesso padre di simoncelli ha dimostrato un grande self control dicendo che in quel momento nn c'era più ormai nulla da fare.
Secondo me in certi casi si va ben oltre il diritto di cronaca,c'è un limite tra la necessità di informare l'opinione pubblica e il voyeurismo,mi basta sapere ke un campione se ne è andato,anzi ke un ragazzo di 24 anni se ne è andato facendo quello ke adorava fare,ke è già una magra consolazione,ma il mio diritto ad essere informata si ferma qui,non ho bisogno di guardare e riguardare gli ultimi istanti di vita,la notizia di una morte così violenta ke ha strappato alla vita un giovane ragazzo mi sembra già abbastanza per arricchirla di altri dettagli macabri...la morte di un ragazzo è già abbastanza macabra da sè!
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