il decreto anti file sharing arriva in aula

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angel in the sky
00mercoledì 21 aprile 2004 20:06
Il DL Urbani oggi passa all'Aula

L'ultima versione del testo approda a Montecitorio e prevede sanzioni per gli utenti, pubblicazione dei nomi sui giornali, tassa sui masterizzatori, protezione per tutte le opere dell'ingegno e provider un po' meno sceriffi. I dettagli


21/04/04 - News - Roma - "Tutelati gli utenti internet, ma anche i 60.000 italiani autori di musica, cinema, cultura". Questo l'occhiello di una nota con cui ieri Gabriella Carlucci, relatrice del provvedimento più contestato dell'anno, il decreto legge Urbani su cinema e pirateria, ha descritto le ultime evoluzioni raggiunte in commissione Cultura. Da oggi il testo passa all'esame dell'aula di Montecitorio.


Il decreto, rispetto alla sua prima versione, è stato ampiamente rimaneggiato. Su uno dei fronti caldi, quello delle sanzioni per gli utenti, il nuovo testo prevede che l'uso personale di un file protetto scaricato illegalmente da internet, qualora venga rilevato, sia sanzionato con 154 euro. Il file può non essere più soltanto un film o un audiovisivo ma qualsiasi opera dell'ingegno tutelata dalle normative sul diritto d'autore.

Si tratta dunque di una sanzione amministrativa, che può salire a 1.032 euro nel caso che il comportamento illecito venga reiterato, e vale non solo per il download ma anche per la messa in condivisione dei file. A questa sanzione, però, si aggiungono la confisca dei materiali nonché la pubblicazione della condanna sui giornali. Quest'ultima disposizione viene spiegata come una estensione di quanto già previsto dalle attuali normative sul diritto d'autore per chi duplica CD o DVD per scopo non personale, per esempio con finalità di lucro.

La sanzione di tipo penale scatta invece soltanto per chi trae profitto o fa commercio di opere protette attraverso internet. A fronte di questo reato, la legge prevede anche la possibilità del carcere (da sei mesi a tre anni nei casi più gravi).

Uno degli aspetti più interessanti e per molti versi controversi del nuovo testo sta nel fatto che i soli file legalmente scaricabili di opere protette sono quelli che saranno distribuiti, non è chiaro come, con una nota informativa che attesterà il pagamento dei diritti per la circolazione del file stesso. Scaricare dunque un file che non abbia tale nota darà la certezza, secondo la nuova formulazione, che si sta compiendo un illecito o, se lo si fa per profitto, un reato.

Dinanzi al compimento di un illecito amministrativo, come accade nel caso di uso personale, le attività di indagine si svolgono evidentemente in modo diverso che dinanzi al compimento di un reato. Una situazione che ha una relazione con il ruolo dei fornitori di connettività che viene ampiamente rivisto nel nuovo testo in modo tale che il provider non debba come uno "sceriffo". Rimarrà da vedere nelle prossime ore se la nuova formulazione incontrerà il favore degli operatori che, come si ricorderà, hanno commentato con estrema durezza il testo presentato a marzo dal ministro ai Beni Culturali e approvato dal Consiglio dei Ministri.

Nel provvedimento, infine, viene confermata la tassa sui masterizzatori, un 3 per cento sul prezzo di vendita che verrà distribuito, almeno così viene dichiarato, a produttori ed autori di opere dell'ingegno.

Va detto che la nuova formulazione sembra aver incontrato il via libera dell'opposizione. Uno dei più critici, il senatore dei Verdi Fiorello Cortiana, ha affermato che "le dichiarazioni dell'onorevole Carlucci (...) nelle quali afferma che il testo verrà cambiato togliendo le sanzioni per i provider e per gli utenti, ci fanno ben sperare per una positiva soluzione della vicenda. Resta il problema della vecchia e antiquata legislazione sul diritto d'autore. Ora aspettiamo il Governo e la Camera dei Deputati al vaglio dell'aula".

Nella nota in cui spiega il nuovo testo, la relatrice Carlucci ricorda che "l'Italia è il Paese europeo con il maggior livello di pirateria (784 milioni di dollari la perdita arrecata all'industria), e vanta anche una società degli autori (Siae) con oltre 60.000 iscritti. I diritti degli utenti internet vanno tutelati, ma anche quelli degli autori e dei produttori di cultura. Il "conflitto" tra cultura e tecnologia, tra legge sul diritto d'autore e tecnologie a banda larga, è stato, almeno in questa occasione, positivamente e superato".





Scugnizzo73
00mercoledì 21 aprile 2004 22:30


[Modificato da Scugnizzo73 22/04/2004 20.09]

kaisersouzen
00mercoledì 21 aprile 2004 23:44
mi chiedo...
ma la lobby dei grandi gestori telefonici...nn pressa???

ha l'interesse agli abbonamenti flat, e di certo il file sharing è un incentivo...[SM=x43614]
paolinho78
00giovedì 22 aprile 2004 08:46
anch'io credo ke la lobby delle aziende telefoniche dovrebbe pressare di piu' il governo...prima spingono gli utenti con offerte vantaggiose a sottoscrivere abbonamenti adsl...e poi...
ci abbandonano...?[SM=g27812] [SM=g27812]
lucas22
00giovedì 22 aprile 2004 09:39
nonostante il dec. ci sara' sempre modo di succhiare dalla rete perchè sono in troppi ad avere questo interesse e gli autori di musica film ecc. sono sempre una minoranza rispetto agli utenti e ai geni informatici
angel in the sky
00giovedì 22 aprile 2004 23:22
Re:

Scritto da: kaisersouzen 21/04/2004 23.44
mi chiedo...
ma la lobby dei grandi gestori telefonici...nn pressa???

ha l'interesse agli abbonamenti flat, e di certo il file sharing è un incentivo...[SM=x43614]



hanno pressato talmente bene che è stato tolto l'articolo del decreto che prevedeva la delazione del provider nei confronti dell'utente che scarica. La notizia è di stamattina.


kaisersouzen
00venerdì 23 aprile 2004 03:33
quindi avrebbero pensato alla loro eventuale responsabilità...
ma a noi?
angel in the sky
00venerdì 23 aprile 2004 18:00
Re:

Scritto da: kaisersouzen 23/04/2004 3.33
quindi avrebbero pensato alla loro eventuale responsabilità...
ma a noi?



poco o niente, come al solito:spezzw .
Anzi, hanno combinato un altro pasticcio.[SM=x43604]
Leggi qui:

Decreto Urbani: Cortiana, Per Un Errore Utenti p2p Rischiano Carcere


(ASCA) - Roma, 23 apr - ''La definizione che la camera ha dato dell'uso personale di copia di prodotti protetti dal diritto d'autore, nel testo del Decreto Urbani licenziato ieri, e' grave e sbagliata. Si e' scelto infatti di includere tra i soggetti sanzionabili con la galera da tre a sei mesi coloro che immettano dati protetti dal diritto d'autore per trarne profitto, locuzione che la Corte Costituzionale ritiene piu' estensiva dell'originaria senza fini di lucro, ritenendo che tragga profitto chi risparmi sull'acquisizione di un bene. Al Senato dobbiamo cambiare questa situazione''. E' quanto dichiara in una nota il senatore dei Verdi Fiorello Cortiana, presidente dell'intergruppo bicamerale per l'innovazione tecnologica. ''In pratica'', prosegue Cortiana, ''chiunque scarichi un bene protetto da diritto d'autore, anche senza rivenderlo, ma lo usi e quindi risparmi dei soldi sara' sanzionabile penalmente con la galera. E' un assurdo assoluto, visto che tutta la discussione e' stata tesa a eliminare sanzioni pecuniarie da mille euro, che sono state giustamente tolte dal testo definitivo. Tutta la discussione alla Camera ha avuto un tono assolutamente contrario a quelle sanzioni pecuniarie, e spero che i colleghi del Senato concordino che si tratta di una modifica tecnica assolutamente necessaria''.

Spero che il Senato corregga[SM=x43629]

kaisersouzen
00sabato 24 aprile 2004 03:52
altrimenti...nn dico portatemi le arance...m alameno lel sigarette...[SM=g27813]
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