angel in the sky
00martedì 19 ottobre 2004 20:26
Il Codice Da Vinci
di Massimo Introvigne
Ennesima mistificazione anti-cattolica: esce tradotto in Italia un libro che
si spaccia per storico. Accuse alla Chiesa e all'Opus Dei. Fantasie buone
per vendere romanzi più o meno mal scritti, che dal punto dl vista storico
sono autentica spazzatura.
Immaginiamo questo scenario. Esce un romanzo in cui si afferma che il
Buddha, dopo l'illuminazione, non ha condotto la vita di castità che gli si
attribuisce ma ha avuto moglie e figli. Che la comunità buddhista dopo la
sua monte ha violato i diritti della moglie, che avrebbe dovuto essere la
sua erede. Che per nascondere questa verità i buddhisti nel corso della loro
storia hanno assassinato migliaia, anzi milioni di persone. Che un santo
buddhista scomparso da pochi anni - che so, un Daisetz Teitaro Suzuki
(1870-1966) - era in realtà il capo di una banda di delinquenti. Che il
Dalai Lama e altre autorità del buddhismo internazionale operano per
mantenere le menzogne sul Buddha servendosi di qualunque mezzo, compreso l'
omicidio. Pubblicato, il romanzo non passa inosservato. Autorità di tutte le
religioni lo denunciano come un'odiosa mistificazione anti-buddhista e un
incitamento alto scontro fra le religioni. In diversi paesi la sua
pubblicazione è vietata, fra gli applausi della stampa. Le case
cinematografiche, cui e proposta una versione per il grande schermo,
cacciano a pedate l'autore e considerano l'intero progetto uno scherzo di
cattivo gusto.
Lo scenario non è vero, ma ce n'è uno simile che e del tutto reale. Solo che
non si parla di Buddha, ma di Gesù Cristo; non della comunità buddhista, ma
della Chiesa cattolica; non di Suzuki e del suo ordine zen, ma di san
Josemaria Escrivá (1 902-1975) e dell'Opus Dei da lui fondata; non del Dalai
Lama ma di Giovanni Paolo II. Il romanzo in questione ha venduto tre milioni
e mezzo di copie negli Stati Uniti, è sbarcato anche in Italia e la Sony ne
sta traendo un film che sarà diretto da Ron Howard e per cui é già
cominciata una propaganda internazionale. Come è stato correttamente
osservato dallo storico e sociologo americano Philip Jenkins, il successo di
questo mediocrissimo prodotto è solo un'altra prova del fatto che l'
anti-cattolicesimo è "l'ultimo pregiudizio accettabile" (è il titolo di un
libro di Jenkins: The NewAnti-Catholicism. The Last Acceptable Prejudice,
Oxford University Press, New York 2003).
Il Codice Da Vinci (trad. it., Mondadori, Milano 2003) mette in scena una
rocambolesca caccia al Santo Graal.
Quest'ultimo - secondo il romanzo - non è, come Ia tradizione ha sempre
creduto, una coppa in cui fu raccolto il sangue di Cristo, ma una persona,
Maria Maddalena, la vera "coppa" che ha tenuto in sé il sang réal (in
francese antico il "sangue reale", da cui "Santo Graal"), cioè i figli che
Gesù Cristo le aveva dato. La tomba perduta della Maddalena è dunque il vero
Santo Graal. Apprendiamo inoltre che Gesù Cristo aveva affidato una Chiesa
che avrebbe dovuto proclamare la priorità del principio femminile non a san
Pietro ma a sua moglie, Maria Maddalena, e che non aveva mai preteso di
essere Dio. Sarebbe stato l'imperatore Costantino (280-337 d.C.) a
reinventare un nuovo cristianesimo sopprimendo l'elemento femminile,
proclamando che Gesù Cristo era Dio, e facendo ratificare queste sue idee
patriarcali, autoritarie e antifemministe dal Concilio di Nicea. Il progetto
presuppone che sia soppressa la verità su Gesù Cristo e sul suo matrimonio,
e che la sua discendenza sia soppressa fisicamente. Il primo scopo è
conseguito scegliendo quattro vangeli "innocui" fra le decine che
esistevano, e proclamando "eretici" gli altri vangeli "gnostici", alcuni dei
quali avrebbero messo sulle tracce del matrimonio fra Gesù e la Maddalena.
Al secondo, per disgrazia di Costantino e della Chiesa cattolica, i
discendenti fisici di Gesù si sottraggono e secoli dopo riescono perfino a
impadronirsi del trono di Francia con il nome di merovingi. La Chiesa riesce
a fare assassinare un buon numero di merovingi dai carolingi, che li
sostituiscono, ma nasce un'organizzazione misteriosa, il Priorato di Sion,
per proteggere la discendenza di Gesù e il suo segreto. Al Priorato sono
collegati i Templari (per questo perseguitati) e più tardi anche la
massoneria. Alcuni fra i maggiori letterati e artisti della storia sono
stati Gran Maestri del Priorato di Sion, e alcuni - fra cui Leonardo da
Vinci (1452-1519) - hanno lasciato indizi del segreto nelle loro opere. La
Chiesa cattolica, net frattempo, completa la liquidazione del primato del
principio femminile con la lotta alle streghe, in cui periscono cinque
milioni di donne.
Ma tutto è vano: il Priorato di Sion sopravvive, così come i discendenti di
Gesù in famiglie che portano i cognomi Plantard e Saint Clair. Secondo l'
autore Dan Brown quanto abbiamo riassunto fin qui rispecchia esattamente e
letteralmente la realtà ed è basato su documenti inoppugnabili. La parte che
anche l'autore presenta come immaginaria ipotizza che il Priorato oggi si
appresti a rivelare il segreto al mondo tramite il suo ultimo Gran Maestro,
un curatore del Museo del Louvre che si chiama Jacques Saunière. Per
impedire che questo avvenga, Saunière e i suoi principali collaboratori sono
assassinati. Uno studioso di simbologia americano, Robert Langdon, è
sospettato dei crimini.
Con l'aiuto di una criptologa che lavora per Ia polizia di Parigi - Sophie
Neveu, la nipote di Saunière - Langdon dovrà affrontare le trame dell'Opus
Dei (sul cui conto, coinvolgendo anche Giovanni Paolo II, Si ripetono le più
crude "leggende nere" - cento volte smentite, ma dune a morire - desunte
dalla letteratura internazionale che la critica, esplicitamente citata), ma
riuscirà a identificare gli assassini e dipanare la matassa. La tomba della
Maddalena è nascosta sotto la piramide del Louvre, voluta dall'esoterista e
massone presidente francese François Mitterrand (1916-1996), ma il sang réal
scorre nelle vene della stessa Sophie, che è dunque l'ultima discendente di
Gesù Cristo. Solo l'estrema ignoranza contemporanea in materia di religione
e di cristianesimo spiega come un tale ammasso di sciocchezze possa essere
preso sul serio. Ci sono testi del primo secolo cristiano dove Gesù Cristo è
chiaramente riconosciuto come Dio. All'epoca del Canone Muratoriano (190
d.C.) il riconoscimento dei quattro Vangeli come canonici e l'esclusione dei
testi gnostici era un processo che si era sostanzialmente completato, novant
'anni prima che Costantino nascesse. La cifra di cinque milioni di streghe
bruciate dalla Chiesa cattolica è del tutto assurda, e Brown si dimentica
del fatto che nei paesi protestanti la caccia alle streghe è stata più lunga
e virulenta che in quelli cattolici. L'idea stessa di un "codice Da Vinci"
nascosto nelle opere dell'artista italiano è stata definita "assurda" dalla
professoressa Judith Veronica Field, docente alla University of London e
presidentessa della Leonardo Da Vinci Society (cfr. fra i molti riferimenti,
Gary Stern, "Expert Dismiss Theories in Popular Book", The Journal News,
2.11.2003). Inoltre, chi conosca un poco la stona delle mistificazioni sul
Graal sa che nel Codice Da Vinci c'è ben poco di nuovo: tutto è già stato
detto in centinaia di libri su Rennes-le-Château, e - benché il nome di
questa località francese non sia ma menzionato nel romanzo di Brown - i
cognomi Saunière e Plantard fanno chiaramente riferimento alle stesse
vicende.
Rennes-le-Château è un paesino francese dei Pirenei di cui diventa parroco,
net 1885, don Berenger Saunière (1852-1917), un personaggio bizzarro che nel
1910 subisce una sospensione a divinis. Diventato più ricco di quanto fosse
consueto per un parroco di campagna. si favoleggia che abbia trovato un
tesoro. Tutto può spiegarsi, peraltro - come sospetta il suo vescovo - con
un meno romantico traffico di donazioni e di messe. La leggenda di Saunière
non continuerebbe nel tempo se la sua perpetua, Marie Denarnaud
(1868-1953) - cui il sacerdote ha intestato le sue proprietà di
Rennes-le-Château, per sottrarle al vescovo con cui è in conflitto - non
proseguisse per anni, anche per incoraggiare eventuali acquirenti, a
favoleggiare di tesori nascosti. E se le leggende non attirassero l'
attenzione di esoteristi - fra cui Pierre Plantard (1920-2000) - e di
giornalisti interessati ai misteri esoterici. Plantard e i giornalisti che
gli credono annunciano che Saunière ha trovato un tesoro di tipo non
materiale, la verità stessa sulla stona del mondo. Nel paesino pirenaico
esisterebbero i documenti in grado di provare che Gesù Cristo - verità
accuratamente nascosta dalla Chiesa cattolica - aveva avuto figli da Maria
Maddalena, che questi figli e i loro discendenti - l'ultimo è Plantard
stesso - portano in sé il sangue stesso di Dio e che pertanto hanno il
diritto di regnare sulla Francia e sul mondo intero.
Il Codice Da Vinci si limita a ripetere questa affermazioni. Nessuna fonte
parla invece del Priorato di Sion e dei merovingi come discendenti fisici di
Gesù Cristo prima che Plantard arrivi a Rennes-le Château negli anni 1950.
Nella prima pagina (p. 9 nell'edizione italiana) de Il Codice Da Vinci si
afferma che tutta la storia è confermata da documenti inoppugnabili
ritrovati nel 1975 nella Biblioteca Nazionale di Parigi. I documenti, perô,
sono stati "ritrovati" dalle stesse persone che li avevano nascosti nella
Biblioteca Nazionale: Plantard e i suoi amici. Ed è certissimo che non si
tratta di documenti antichi ma di falsi moderni.
Niente documenti, dunque, e niente storia: solo fantasie anti-cristiane.
buone per vendere romanzi più o meno mal scritti, ma che dal punto di vista
storico devono essere considerate autentica spazzatura.
(c) Il Timone n. 31, Marzo 2004
Fonte:http://www.kattoliko.it/leggendanera/chiesa/codicedavinci.htm