Re:
(pollastro), 25/07/2013 16:27:
Dal professore Prisco, che mi prega di postare
Alla Camera dei Deputati ostruzionismo del Movimento Cinque Stelle sul cosiddetto "decreto-legge del fare", in fase di conversione in legge. Un loro esponente, affetto da sclerosi multipla, è in difficoltà nel pronunciare il suo intervento. Colleghi di altri gruppi lo prendono in giro. Apprendo il tutto da un video su Facebook.
Non amo il Movimento e, tra l'altro, il loro linguaggio, molto spesso non istituzionale e volgare, ma in questo caso esso e quel deputato (al quale esprimo vivissima e totale solidarietà) sono vittime della volgarità più ributtante. Sarei tentato, nello specifico, di dare ragione a Grillo, che ha appena definito la Camera un letamaio. In episodi del genere emerge una inciviltà profondissima; d'altra parte, se i parlamentari rappresentano il popolo, non mi meraviglio che una quota di loro sia al medesimo livello di chi, sui campi di calcio, intona cori razzisti o, fuori, chiama "froci" i maschi che amano persone del loro stesso sesso
Ho risaltato questa espressione perché è un pensiero che ho spesso io.
Il principio democratico attribuisce un voto ad ogni persona, considerandoci tutti allo stesso piano, tutti 1. Purtroppo non siamo tutti sullo stesso, il diritto di voto è esercitato anche da chi ha scarsissime conoscenze politiche o ha scarsissima intelligenza per valutarle anche dopo un'attenta informazione o da chi in verità apprezza tali comportamenti.
Ovvio che è il principio migliore che esista, altrimenti non si potrebbe fare, anche perché sarebbe impossibile scegliere chi avrebbe il compito di attribuire il "potenziale di voto".
Resta purtroppo il neo che la situazione che ci ritroviamo è questa.
Rappresentanti che rappresentano parte di una popolazione che, per i miei gusti, si potrebbe tranquillamente non rappresentare.
Del resto, che il Parlamento fosse un letamaio purtroppo era già noto.
Rousseau diceva "la democrazia esiste laddove non c'è nessuno così ricco da comprare un altro e nessuno così povero da vendersi".
Io aggiungo che finché ogni cittadino è considerato uguale ad un altro (indipendentemente dalla volontà di vendersi, ma solo per la volontà di scegliere), anche se è un uomo xenofobo, razzista, ignorante, e così via, di meglio non potremo avere.