Terra dei fuochi e dei veleni

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giusperito
00domenica 27 ottobre 2013 09:17
Il giorno 3 novembre nascerà a Napoli l'associazione "Salviamoci la terra".

Pubblico qui il nostro manifesto. Ci tengo a ringraziare gli amici che sul forum stanno collaborando al progetto e spero che questo topic possa da un lato sollecitare la discussione dall'altro spingere altri utenti a sviluppare insieme la nostra proposta.


MANIFESTO “SALVIAMOCI LA TERRA”
L'associazione “Salviamoci la terra”, di fronte alla catastrofe ecologica definita “Terra dei fuochi e dei veleni”, si propone di sviluppare un progetto concreto per la bonifica dei territori campani, valorizzando l'impegno diretto dei cittadini. Pur riconoscendo l'utilità delle manifestazioni e delle proteste in atto, si sottolinea l'esigenza di dare una risposta alternativa al problema, che abbia come fine quello di individuare una soluzione concreta e reale. In quest'ottica, il rapporto con le altre associazioni e comitati e la partecipazione alle manifestazioni sarà sempre improntato all'aspetto fattivo e produttivo, senza limitarsi alla sola critica (importante ma non sufficiente).
L'obiettivo è salvaguardare la salute dei cittadini e delle future generazioni con un progetto di bonifica in grado di offrire anche una soluzione al mondo imprenditoriale, visibilmente danneggiato dal fenomeno “Terra dei fuochi e dei veleni”. L'azione implementerà il piano scientifico e quello legislativo. La società civile avrà un ruolo fondamentale in quanto il progetto “Salviamoci la terra” darà ai cittadini e all'imprenditoria sana un ruolo da protagonista nella fase di progettazione, di gestione e di vigilanza della bonifica. Infatti, l'impegno diretto impedirà che quest'ultima sia operata dall'alto, seguendo gli stessi criteri fallimentari delle emergenze nazionali, evitando quindi alla mala politica di gestire il flusso dei fondi statali e lasciare alla criminalità organizzata il completo controllo dell'opera. L'associazione ispira la sua azione al criterio dell'inclusività, credendo fortemente che si possa instaurare un dialogo con la politica sana e le buone istituzioni. Tuttavia, si rimarca l'apartiticità del progetto.
L'appello è, quindi, diretto a tutte le persone di buona volontà a prescindere dalla loro appartenenza politica. La proposta di “Salviamoci la terra” tende ad evitare che le buone intenzioni non si traducono in azioni concrete. Per questo motivo, avrà carattere vincolante per chiunque la sottoscriverà.
Obiettivi paralleli ed ugualmente importanti saranno lo sviluppo di una maggiore coscienza ambientale e di una migliore cultura della prevenzione. Inoltre, l'associazione si impegnerà ad offrire supporto legale, medico e psicologico ai cittadini direttamente coinvolti.
Ogni associato verrà invitato a dare un contributo collaborativo sulla base delle proprie competenze e disponibilità, al fine di coinvolgere tutti nello sviluppo del progetto e delle iniziative connesse.
Paperino!
00domenica 27 ottobre 2013 21:49
E' un'iniziativa lodevole.
Speriamo che abbia la possibilità di realizzare i suoi risultati, in certe circostanze sembra di doversi scontrare sempre contro un muro di gomma.
George.Stobbart
00domenica 27 ottobre 2013 23:44
Bella cosa, complimenti! Continua a tenerci aggiornati.
OneOfTheesedays
00martedì 5 novembre 2013 13:45
Aggiornaci, Gius.

(pollastro)
00mercoledì 6 novembre 2013 18:22
Un editoriale di oggi del professore Prisco
La mancata tutela dell’ambiente
Tutti complici dei veleni
di SALVATORE PRISCO
(Corriere del Mezzogiorno – Campania e Napoli, mercoledì 6 novembre 2013)

Ho sempre pensato (e al tempo del rinvio al giudizio lo scrissi sul Corriere del Mezzogiorno) che altro sia la responsabilità politica sulle questioni di interesse pubblico, altro quella penale. Il principio vale tanto per Antonio Bassolino, quanto per Silvio Berlusconi.
La gestione dei rifiuti a Napoli e nella Terra dei fuochi è stata obiettivamente disastrosa, questo è un fatto. Capisco il senso di liberazione di chi è stato assolto oggi nel processo che su questi fatti pendeva qui e che in ogni caso dovrà conoscere altri gradi di giudizio, ma su queste vicende un’intera classe dirigente è da condannare sul piano politico: non solo il Presidente della Regione, che quantomeno sbagliava ad esercitare i suoi compiti commissariali, nonché chi lo affiancava, ma gli imprenditori, che in Italia da sempre fanno in troppi casi i “galli sulla monnezza”, è il caso di dire, cioè cercano profitti con soldi non loro (vecchissima storia, nel Mezzogiorno) e poi scaricano sul “pubblico” - cioè su noi tutti -i problemi; sindacalisti attenti soltanto all’occupazione, per una logica di pura ammortizzazione dei conflitti sociali, non alla qualità del risultato del lavoro e della vita collettiva; amministratori locali, preoccupati unicamente dei consensi (che secondo loro non puzzano, come invece fa all’evidenza l’immondizia), lucrandoli con ideologismo populista a buon mercato sui termovalorizzatori; giornalisti che a babbo morto sono pronti allo scoop, ma al tempo debito furono disattenti ad assolvere alla funzione informativa loro imposta dalla professione onestamente condotta; infine cittadini comuni, assorbiti nel “particulare” quotidiano e che votavano e votano spesso come pecore sventate e suicide.
La camorra, con cui tutti trafficavano e trafficano con insipiente allegria, è un colossale alibi alla mancanza di etica civile di un popolo intero. Non nego che ci sia stata e ci sia: le parole di Carmine Schiavone - troppo a lungo segretate, lode alla Presidente della Camera Laura Boldrini per averne finalmente imposto la pubblicazione - sulla triste sorte degli abitanti di Casal di Principe e delle zone limitrofe lo ricordano impietosamente.
Da Gomorra di Roberto Saviano in poi, almeno, nonché dai medici e dei biologi che ci avvertivano, chi voleva documentarsi sapeva del picco dei tumori e della devastazione agricola e ambientale, anche fuori dalla cerchia degli addetti ai lavori delle discariche, non solo quelli che hanno via via lodevolmente animato i comitati di protesta, che occorrerebbe fossero più uniti e non si dividessero al loro interno.
Minimizzavamo, ognuno nei diversi ruoli, ci giravamo dall’altra parte e qualcuno era più di altri complice. Questo il punto. Occorre ammetterlo, con molta onestà intellettuale e autocritica: nessuno è innocente, anche se questo non significa trarre da questa brutta storia il pretesto per assolverci, all’insegna del “Se tutti sono colpevoli, nessuno è responsabile”.
connormaclaud
00mercoledì 6 novembre 2013 19:49
Nella speranza di una personale contestualizzazione del lettore,propongo un tagliato di un bel libriccino:

Si afferma che la lotta alla mafia si realizza intervenendo sulle carenze dello stato sociale,con una politica occupazionale valida ed efficace,con una revisione etica dell'apparato pubblico in modo da togliere spazi sociali all'organizzazione.
La soluzione proposta è utile per responsabilizzare le parti sociali,far prendere coscienza alle masse del problema mafia e coinvolgerle in azioni di protesta civile,ma non sono queste cose ad incidere sul problema reale.
L'ottica dell'intervento dovrà essere rovesciata,l'obiettivo primario dello stato deve essere la distruzione della capacità militare di Cosa Nostra,la distruzione del mito di efficienza e spietatezza interna ed esterna dell'Organizzazione,poichè le azioni militari non sono effetti,bensì cause primarie del potere mafioso.
Senza capacità di repressione militare Cosa Nostra non può esistere.
Altra cosa è l'educazione civica e morale di un popolo.



Mia personalissima aggiunta inerente la "cantata" del casalese: i metodi giudiziali e d'indagine di questo paese sono medievali, le uscite politiche e giornalistiche ipocrite, un'indagine che parte dalle dichiarazione di un pentito è una c@zzata,mi si consenta il francesismo, tuttalpiù può essere un elemento di conferma di una spontanea operazione.
Il subdolo complice,perfettamente legalizzato, di questo schifo si chiama:burocrazia.
giusperito
00giovedì 7 novembre 2013 16:26
Pienamente d'accordo con il prof. e con connor.
n@po
00venerdì 8 novembre 2013 15:04
Il 16 novembre, ore 14:30, tutti a Piazza Mancini per la grande manifestazione contro la Terra dei Fuochi!
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