Suora salva diciannovenne dal marito-orco.

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Astronascente86
00mercoledì 9 giugno 2010 19:48

SASSARI - Una mail spedita da una suora dall'Albania e arrivata lo scorso 21 aprile nel casella postale elettronica di una consorella di un convento del sassarese, ha consentito ai Carabinieri della Compagnia di Valledoria di salvare una giovane donna albanese di 19 anni, che era tenuta prigioniera in una casa di Buddusò dal marito, sposato da alcuni mesi, e dal cognato. I due uomini sono stati arrestati con l'accusa di concorso in sequestro di persona, lesioni e minacce.

L'"arrivano i nostri" è stato propiziato dalle nuove tecnologie. Disperata per i continui maltrattamenti, dopo aver accettato un matrimonio combinato con il miraggio di una vita migliore in Italia, nell'aprile scorso (é un nome di fantasia) era riuscita ad inviare un sms a una suora in Albania chiedendo aiuto. Il messaggio è stato però scoperto dal marito-orco, di 26 anni, che ha sequestrato il telefonino e ha chiuso sotto chiave la moglie. La suora albanese si è rivolta ad una consorella italiana che ha informato i Carabinieri. I militari hanno così scoperto che la giovane era rinchiusa in una casa di Buddusò e, dopo una serie di servizi di appostamento, il 23 aprile scorso hanno fatto irruzione.

La donna era chiusa a chiave in un piccolo sgabuzzino, coperta di lividi e spaventata. Alla vista dei Carabinieri ha, però urlato di gioia, abbracciando i liberatori, ringraziandoli e invocando le benedizioni del Signore su di loro e sulla suora albanese. Il marito, che aveva nascosto e chiuso a chiave anche il passaporto della moglie, è stato arrestato. In caserma la donna ha raccontato del matrimonio combinato in Albania, del viaggio in Italia con la promessa di una vita migliore, sogno subito infranto dalla realtà di una vita coniugale caratterizzata da violenze fisiche e psicologiche. Immediatamente privata di qualsiasi libertà, la giovane viveva le sue giornate chiusa in casa dove subiva minacce e percosse oltre che dal marito anche dal cognato, di 34 anni. Quest'ultimo è stato arrestato il 21 maggio su ordine del magistrato con l'accusa di concorso in sequestro di persona, maltrattamenti e lesioni personali. La vicenda è stata resa nota solo oggi dai Carabinieri per tutelare la vittima sino all'incidente probatorio, avvenuto lunedì scorso. Ora la donna è in una località protetta segreta dove sta lentamente recuperando fiducia nella vita e serenità. I suoi aguzzini sono rinchiusi nel carcere San Sebastiano di Sassari in attesa del processo.

fonte: ansa
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